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Carlo Borgomeo: «nella lotta alla povertà educativa ci aspettiamo il meglio dal bando adolescenza»

Intervista con il presidente di Con i Bambini, per commentare l'arrivo al traguardo del primo bando finanziato dal nuovo Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile. Per la prima volta “il pallino” sta in mano al Terzo Settore e non alla Pubblica amministrazione: «si apre una nuova pagina del welfare»

di Sara De Carli

Con i Bambini ha appena pubblicato l’elenco degli 80 progetti finanziati per il contrasto alla povertà educativa dei bambini fra gli 0 e i sei anni. È il primo bando relativo al fondo ad hoc sostenuto dalle Fondazioni bancarie che giunge a compimento. Con Carlo Borgomeo, presidente di Con i Bambini, commentiamo i risultati.

Il Comitato di indirizzo ha deciso di stanziare 30 milioni di euro in più complessivamente per i due bandi Prima Infanzia e Adolescenza: nei fatti si assegnano queste risorse aggiuntive al bando adolescenza, che fino ad oggi aveva meno risorse ma molti più progetti inviati.
Il risultato concreto è quello, ma il meccanismo è più complesso. La decisione deriva dal fatto nel bando Pima Infanzia, che prevedeva quote regionali nel riparto delle risorse, avevamo regioni con più progetti buoni che risorse, per dirla semplicemente. Le risorse della quota regionale cioè non erano sufficienti per finanziare tutti i progetti che avevano ottenuto un punteggio alto presentati per quella regione. In sostanza, per poter finanziare tutti i progetti buoni delle regioni più virtuose, abbiamo dovuto stanziare altri fondi e quindi redistribuire i soldi su tutte le regioni: la Calabria ad esempio aveva residui e ha visto aumentare i residui.

Mesi fa ci aveva detto che «fra i progetti inviati c’è dell’innovazione, non sono una risposta di routine»: dopo il secondo vaglio, lo conferma?
Ci sono discrete innovazioni, anche se l’obiettivo di trasferire una dimensione in cui facesse premio la comunità educante è raggiunto solo parzialmente. Non siamo ancora soddisfatti da questo punto di vista, benché sappiamo che il percorso sia lungo. Molte progettazioni risentono molto della tradizione di progettazione analoga fatta per la scuola e il MIUR, centrata sulla scuola: qui invece il ragionamento è allargato, ma il cambiamento si costruisce lentamente. Tenga conto anche che da quanto stiamo vedendo, noi ci aspettiamo dal Bando Adolescenza un livello di qualità mediamente maggiore. Mi spiego, questi del Bando Prima Infanzia sono buoni progetti, non c’è stato nessun “chiudere un occhio” ma complessivamente si pone un tema generale che va tenuto d’occhio. Il bando Prima Infanzia aveva più risorse del bando Adolescenza, ma le richieste arrivate per il secondo bando sono doppie: perché?

L’abbiamo notato tutti, voi che risposta vi siete dati?
L’adolescenza evidentemente è una fascia d’età su cui abbiamo più competenze, più cultura, più tradizione progettuale anche in termini tecnici, più soggetti nazionali forti soggetti nazionali forti: per il secondo bando sono arrivate oltre cento proposte progettuali nazionali. Per me personalmente è un grande tema, non è bene che nella fascia zero-sei l'Italia abbia meno prassi, è una cosa grave: il fatto che sia emerso questo dato di realtà significa che dobbiamo porvi attenzione.

Fra i progetti di dimensione interregionale ci sono azioni che potremmo definire strutturali?
Ci sono azioni che puntano alla sperimentazione e a favorire il confronto dell’utilizzo di una metodologia in diversi territori: sarà interessante seguirli e vederne l’evoluzione.

Le azioni finanziate quando partono?
Partono subito. Stiamo ragionando su come fare un accompagnamento allo startup intenso, sia per i progetti nazionali che per quelli regionali, ovviamente in modo diverso.

Che tempi ci sono invece per avere la graduatoria del Bando Adolescenza?
La mia previsione è che l’avremo tra fine febbraio e inizio marzo. Entro ottobre termineremo la prima valutazione, prima di Natale andranno consegnati i progetti e entro la data che le dicevo dovremmo avere i risultati finali.

Significa che i progetti rivolti all’adolescenza potranno partire già in questo anno scolastico?
Immagino che si userà la fine dell’anno scolastico 2017-18 per preparare il tutto e partire a settembre 2018.

Del prossimo bando invece cosa possiamo dire?
Avrà come scadenza febbraio ma essendo in una sola fase, a maggio sarà affidato. L’anno scolastico 2018/19 quindi vedrà partire una serie davvero notevole di iniziative.

Qual la questione più significativa di questa prima esperienza?
Siamo di fronte a un intervento di welfare massiccio – 360 milioni di euro in tre anni – in cui per la prima volta “il pallino” sta in mano al Terzo Settore e non alla Pubblica amministrazione. Le scuole e i Comuni sono nei partenariati, ma la responsabilità della progettazione e dell’attuazione è tutta in mano al Terzo Settore. Si apre una pagina interessante del panorama dell’innovazione del welfare, di cui tutti parliamo sempre ma che sarebbe ora di far partire. Qui c’è una vera novità.

Foto di copertina Pixabay.com


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