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Assegno famigliare universale e congedi retribuiti all’80%: le proposte dei sindacati

Serve una visione promozionale ed inclusiva e non soltanto assistenziale. Nello specifico: livelli essenziali delle prestazioni sociali, un piano per le non autosufficienze, una legge quadro sulla long term care. È necessario, migliorare il sistema di congedi e permessi per i lavoratori genitori o che hanno familiari cui prestare assistenza, ad esempio portando la retribuzione del congedo parentale dal 30% all'80%

di Redazione

In occasione della Terza Conferenza Nazionale sulla Famiglia, Cgil, Cisl e Uil hanno predisposto un documento unitario con le principali proposte che il sindacato avanza (il documento è in allegato in fondo all'articolo). «Investendo di più sulle famiglie si rafforza la coesione sociale e si dà una spinta allo sviluppo», è il punto di partenza dei sindacati, che riaffermano la necessità di politiche mirate, integrate e strutturali affinché si sostengano e potenzino le funzioni già svolte dalle famiglie, superando una situazione che, aggravata dalla crisi, appare oggi particolarmente sfavorevole alle relazioni, alla generatività, alla cura.

«Non bastano misure parziali e bonus o interventi transitori, che costituiscono solo delle “boccate di ossigeno” nella permanente apnea di un ambiente sfavorevole alle relazioni, alla generatività, alla cura. In questo senso vanno promosse politiche più forti se si intende davvero e concretamente fare forti le famiglie ed il Paese. Occorrono pertanto politiche familiari: mirate, integrate, strutturali, partecipate, con l’obiettivo di sostenere e potenziare le funzioni già oggi svolte dalle famiglie per il benessere dei propri componenti rafforzando innanzitutto la solidarietà tra i generi e le generazioni»: così affermano i sindacati, «la definizione di un Piano nazionale per le famiglie va orientato verso tali obiettivi».

Nello specifico, Cgil Cisl e Uil chiedono l'introduzione di un nuovo assegno familiare universale, che aggreghi in un unico istituto l’attuale assegno al nucleo familiare e le detrazioni per familiari a carico; il potenziamento delle risorse che finanziano il Rei per rendere la misura universalistica e più adeguata a consentire l’uscita delle famiglie dalla condizione di disagio, adottando il Piano triennale di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale; la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni sociali (LEPS) integrate con i LEA sanitari, rafforzando la rete dei servizi pubblici; un piano per le non autosufficienze ed una normativa quadro nazionale sulla long term care.

Per i sindacati è necessario, inoltre, investire nei servizi socio-educativi 0-3 anni e migliorare il sistema di congedi e permessi per i lavoratori genitori o che hanno familiari cui prestare assistenza: un incremento della copertura retributiva del congedo parentale passando dall'attuale 30% all'80% iniziale, con coperture a decrescere legate al periodo di utilizzo; un congedo di paternità aggiuntivo invece che alternativo alla madre e l’allungamento del periodo di fruizione obbligatoria; permessi retribuiti fino ai 18 anni dei figli (oggi previsti fino ai 12 anni); una copertura retributiva per i permessi per malattia dei figli, almeno fino ai tre anni del bambino; sostegno e strutturalità ai finanziamenti per la contrattazione collettiva rivolta a istituti di conciliazione famiglia/lavoro, a partire dai 110 milioni stanziati dal Jobs Act e definiti da D.lgs n.80 del 2015; forme strutturali di riduzione dei costi di servizi alla prima infanzia, rispetto ai quali si sta assistendo ad una forte contrazione delle richieste per effetto degli elevati costi di compartecipazione, spesso insostenibili per le famiglie.

«Le politiche per le famiglie, per essere davvero efficaci, vanno considerate ed affrontate attraverso l'impegno convinto e la mobilitazione corale non solo delle istituzioni, ma di tutto il partenariato economico e sociale. Un coinvolgimento strategico e necessario per intercettare e rappresentare i bisogni dei lavoratori e di tutti i cittadini e trovare soluzioni politiche condivise».

Foto H. Sequera/Unsplash


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