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Milano gioca d’azzardo: spesa shock di 3miliardi l’anno

Mentre cresce l'appeal internazionale del capoluogo lombardo, dentro la città cresce un'altra città, sempre più povera e fragile, che si divora 3miliardi di euro in azzardo. Questa la cifra "monstre" - che pubblichiamo in esclusiva - dell'azzardo legale a Milano

di Marco Dotti

Nove anni di crisi non si cancellano con un po' di vernice bianca. Milano è un esempio. Mentre c'è una città che (giustamente) sogna, trainata dal turismo e dai suoi 400mila visitatori in più rispetto ai primi otto mesi del 2016 (+12,32%), un'altra città si dispera. Sono le due città, compenetrate e al contempo invisibili l'una all'altra.

Poveri a Milano

Non è facile essere poveri a Milano. Nove anni di crisi hanno cambiato il volto della povertà. Dal 2009, i milanesi con problemi di reddito sono passati dal 40,5% al 53,4%. Eppure, la spesa in azzardo non accenna a diminuire.

L'ultimo rapporto della Caritas Ambrosiana risale al 2016 e fornisce la mappa della città sommersa. Cresce il numero degli italiani che a Milano chiede aiuto. Più della metà di coloro che quell'aiuto lo ricevono – perché Milano è una città pur sempre e comunque solidale – hanno tra i 25 e i 44 anni, sono quindi in piena età lavorativa. Cresce del 21% il numero dei senza fissa dimora. Problemi di reddito, problemi legati alla bassa scolarità, fragilità crescenti, indebitamento. Usura. Solitudine. «La sostenibilità di un sistema di benessere», leggiamo nel Rapporto Lombardia 2017, «dipende fortemente anche dalle dimensioni relazionali, che iniziano a mancare: a Milano il 37% dei nuclei familiari è composto da una sola persona».

Chissà se qualcuno prima o poi vedrà la relazione – la domanda è retorica – fra questa città che soffre e la crescita del fatturato dell'azzardo di massa nella capitale finanziaria del Paese. Un fiume di denaro: a Milano, nel 2016 l'azzardo ha registrato un consumo di 3miliardi di euro.

Gambling city

Cifre da capogiro. Impietosa la comparazione: per gli adulti in stato di estrema povertà il Comune (che pure ha coraggiosamente aumentato i fondi) ha stanziato 9,6milioni su un totale di 232 preventivati per la spesa sociale nel 2017.

Le vlt o videolotteries, le famigerate macchinette installate nelle tante sale gioco della città, nell'anno solare 2016 si sono divorate 800 milioni di euro. Per la precisione: 816.833.470. Le slot da bar qualche centinaio di milioni in meno (581milioni) che, letti così, sembrano briciole. Ma briciole non sono. E il lotto?Si mangia 180milioni di euro. In totale, con l'online la "legalità" del cosiddetto "gioco pubblico" consuma a Milano quasi 3miliardi di euro. A voler essere precisi: 2.845.208.908. Esattamente la metà del giro d'affari della droga stimato in 6 miliardi. Ma in quest'ultimo caso di una stima si tratta. Non di un'impietosa, ma incontrovertibile fotografia del disastro finanziario-sociale sotto gli occhi di tutti.


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