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Reddito di Inclusione, ecco il modello per presentare domanda

Meno sette giorni al via: dal 1° dicembre 2017 chi si trova in una condizione di povertà assoluta potrà presentare domanda di accesso al Reddito di Inclusione, che sarà operativo dal 1° gennaio 2018. La circolare dell'Inps e il modulo da presentare ai Comuni

di Redazione

Meno sette giorni al via: dal 1° dicembre 2017 chi si trova in una condizione di povertà assoluta potrà presentare domanda di accesso al Reddito di Inclusione, che sarà operativo dal 1° gennaio 2018. L’Inps ha pubblicato la circolare con tutte le amministrative (la 172 del 22 novembre) e il modulo da compilare per presentare domanda.

Come fare domanda per il Rei? La domanda va presentata ai Comuni, utilizzando il modello che l’Inps ha appena divulgato e richiede un’attestazione ISEE in corso di validità. La misura sarò operativa dal 1° gennaio 2018. Il Reddito di Inclusione prevede un beneficio economico che verrà erogato attraverso una carta prepagata emessa da Poste Italiane, per un massimo annuo pari per il 2017 a 5.824,80 euro, subordinato però all’adesione a un progetto personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa. Fra gennaio e giugno il Reddito di Inclusione prevede specifici requisiti oltre che economici anche di composizione del nucleo familiare (che nel nucleo ci sia almeno un componente minorenne, o una persona con disabilità e un suo genitore o tutore; o una donna in stato di gravidanza accertata o almeno un lavoratore di over55, in stato di disoccupazione), mentre dal 1° luglio queste categorie scompariranno, rimanendo solo il requisito economico.

Sempre ieri a Napoli il Ministro Giuliano Poletti, gli assessori regionali alle politiche sociali, i sindaci e assessori di città metropolitane e comuni in rappresentanza dell'Anci, hanno dato il via alla Rete della protezione e dell'inclusione sociale, prevista dal decreto istitutivo del ReI. La Rete è fondamentale per la concreta attuazione del Reddito di inclusione, non solo per garantire una maggiore omogeneità territoriale nell'erogazione delle prestazioni, ma anche perché il punto di forza del ReI e ciò che lo distingue dal reddito di cittadinanza è proprio quel progetto personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa ha bisogno di appoggiarsi su una rete forte che vede i servizi sociali lavorare insieme altri servizi territoriali (lavoro, salute, scuola, casa), coinvolgendo le parti sociali, il Terzo Settore.

Photo by Matthew Henry on Unsplash


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