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A Reggio Emilia la culla della comunità educante

La seconda tappa della manifestazione nazionale #Conibambini - Tutta un'altra storia si svolge a Reggio Emilia, «là dove i bambini sono realmente figli dell’intera comunità educante». Cinque i progetti regionali che verranno realizzati con il bando delle fondazioni, per contrastate la povertà educativa

di Redazione

A Cervia, comune che registra un elevato tasso di disoccupazione e un’alta presenza di stranieri, provenienti da 63 nazionalità differenti, si lavorerà per prevenire il disagio dei bambini in età 0-6 anni dovuti a mancanza di stimoli, ritardi negli apprendimenti, demotivazione e costruire una rete a supporto della genitorialità. Lo farà il progetto “Fill The Gap!”, che ha come soggetto responsabile l’Istituto Comprensivo Intercomunale 1 – Ravenna – Cervia. In provincia di Modena invece il progetto “Focus 0/6. Una Comunità per il benessere dell'infanzia”, promosso da A.C.E.G. Attività Cattoliche Educative Gioventu', nascerà una rete tra servizi a sostegno del benessere dei bambini e delle relative famiglie che si trovano in situazione di povertà materiale e culturale. In modo specifico, saranno consolidati e attivati poli multiservizi per l'infanzia, per offrire proposte educative per bambini e iniziative di formazione per operatori e percorsi di empowerment della genitorialità. Sarà promossa una maggiore flessibilità di nidi e scuole dell’infanzia attraverso l’ampliamento degli orari di apertura.

“Modificare il futuro”, che ha come capofila la Cooperativa Sociale Ambra S.c.p.a, si svilupperà sui due terzi dei comuni della provincia di Reggio Emilia: l’intervento vuole favorire sia la scolarizzazione dei bambini, sia la partecipazione dei genitori alle attività educative come forma di cittadinanza attiva e inclusione sociale, con particolare riferimento alle famiglie immigrate o in situazioni di povertà economica, sanitaria, sociale e culturale, attraverso l'apertura di Spazi mamme-bambini della fascia d'età 0-3 anni e l'ampliamento di offerte di scolarizzazione per i bambini della fascia d'età 3-5 anni. Anche nel bolognese il progetto “Una rete di servizi per qualificare la cura della prima infanzia ovunque si realizzi” (soggetto responsabile Seacoop società cooperativa sociale onlus) mira a contrastare il fenomeno della povertà educativa minorile intervenendo sia sulla fascia d'età 0-3 anni, attivando una rete di servizi a bassa soglia di accesso, sia sulla fascia d'età 3-6 anni, facilitando e qualificando la partecipazione di bambini/famiglie alle scuole dell'infanzia e orientando/sostenendo chi è più in difficoltà. Infine il progetto “Educativa di casa – Trame educative per nuove comunità”, promosso dalla Cooperativa sociale Quadrifoglio S.C. Onlus, è rivolto ai bambini della fascia d'età 0-6 anni e le relative famiglie residenti a Bologna e provincia: tramite il coinvolgimento attivo dei diversi attori del territorio, si prevede di intercettare i bisogni specifici delle famiglie informandole e orientandole sui servizi socio-educativi e socio sanitari presenti sul territorio.

Sono questi i cinque progetti regionali che stanno per partire in Emilia Romagna grazie al Bando Prima Infanzia (0-6 anni) di Con i Bambini, partito a ottobre del 2016 rivolto al mondo del terzo settore e della scuola. Dopo la tappa torinese, questa mattina a Reggio Emilia è i corso il secondo appuntamento della manifestazione nazionale #Conibambini – Tutta un’altra storia, qui promosso da Con i Bambini e Fondazione Manodori. «Parlare di infanzia – ha spiegato Carlo Borgomeo, presidente di Con i Bambini – vuol dire parlare di futuro del nostro Paese. È già nella fascia 0-6 anni che si costruiscono le donne e gli uomini di domani e con loro un’idea di società che sappia guardare avanti. Abbiamo scelto Reggio Emilia come seconda tappa perché questa è stata la culla delle culle, dove i bambini sono realmente figli dell’intera comunità educante, dove si è sviluppato un modello prima culturale e poi concrete iniziative che hanno messo al centro bambini e ragazzi. Esistono aree del nostro Paese che di fatto negano queste opportunità. In Calabria solo il 2% dei bambini ha accesso ai servizi alla prima infanzia, mentre l’Europa ha stabilito come obiettivo il 33%».

Il modello reggiano è oggi conosciuto a livello internazionale per il 'Reggio Emilia Approach', un approccio pedagogico maturato a partire dagli anni Sessanta del secolo scorso e che ha creato un sistema misto di gestione delle scuole d'infanzia particolarmente innovativo e, per l'epoca, rivoluzionario. «Siamo particolarmente orgogliosi – ha dichiarato Gianni Borghi, presidente della Fondazione Manodori – che la nostra città sia stata individuata come punto di riferimento per l'educazione di bambini e ragazzi. Siamo consapevoli che c'è ancora molto da fare, soprattutto per rispondere alle emergenze di questi ultimi anni. L'educazione ha un enorme valore umano e sociale e come Fondazione Manodori investiamo in modo particolare in questo settore, convinti che sia la leva per un futuro migliore per tutti».

Photo by Jelleke Vanooteghem on Unsplash


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