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3 giovani su 10 nei Paesi colpiti da conflitti o disastri sono analfabeti

Il dato arriva dall’ultima ricerca di Unicef secondo cui il tasso più alto di analfabetismo è registrato in Africa centrale e orientale, intorno al 39%. Ad essere più svantaggiate le ragazze e le giovani donne

di Redazione

Circa 3 giovani su 10 fra i 15 e i 24 anni, nei Paesi colpiti da conflitti o disastri sono sono analfabeti. La situazione più critica in Niger, nel Ciad, in Sud Sudan, nella Repubblica Centrafricana – tutti paesi con una lunga storia di instabilità e alti livelli di povertà – si registrano i tassi di analfabetismo più alti fra i giovani, con, rispettivamente, il 76%, 69%, 68% e 64% dei giovani fra 15 e 24 anni incapaci di leggere o scrivere.

Lo conferma una nuova analisi di Unicef, pubblicata in vista della conferenza di rifinanziamento della Global Partnership for Education, che si terrà questa settimana a Dakar, in Senegal. La ricerca fa parte dell’Humanitarian Action for Children, l’appello dell’UNICEF per l’intervento umanitario del 2018.

“Questi numeri ci ricordano il drammatico impatto che le crisi hanno sull’istruzione dei bambini, sul loro futuro e sulla stabilità e la crescita delle loro economie e società”, ha dichiarato il Direttore Generale dell’UNICEF, Henrietta H. Fore. “Un bambino senza istruzione che diventa un giovane non alfabetizzato, in un paese distrutto a causa di conflitti o disastri, potrebbe rimanere escluso da molte possibilità”. L’analisi evidenzia inoltre che le ragazze e le giovani donne sono quelle con uno svantaggio maggiore nella lettura e nella scrittura: il 33% di loro in paesi in situazioni di emergenza non riesce ad apprendere neppure le basi, rispetto al 24% dei ragazzi.

Attualmente, solo il 3,6% dei finanziamenti umanitari va all’istruzione dei bambini che vivono in emergenza, rendendolo uno dei settori meno finanziati degli appelli umanitari. In generale, l’Unicef stima che, nei prossimi quattro anni, spenderà approssimativamente 1 miliardo di dollari ogni anno in programmi per l’istruzione. Soltanto ieri, l’Unicef ha lanciato un appello umanitario di 900 milioni di dollari per l’istruzione in paesi colpiti da conflitti e disastri naturali.

In Africa centrale e orientale, dove si trovano i paesi in stato di emergenza con il tasso più alto di analfabetismo fra i giovani, al 39%, e dove verrà ospitata la terza conferenza per il rifinanziamento, l’Unicef lavora con diversi partner per aiutare i bambini ad apprendere nonostante conflitti e insicurezza. Una partnership con i governi del Camerun e del Niger, per esempio, sta aiutando a diffondere un programma radiofonico innovativo per l’istruzione, che offre una piattaforma di apprendimento alternativa per i bambini e i giovani in paesi colpiti da crisi. Sono trasmessi via radio oltre 144 episodi per l’alfabetizzazione e le abilità di calcolo in francese, fula, hausa e kaori. Il programma sarà presto introdotto anche in Burkina Faso, Repubblica Centrafricana, Guinea e Guinea Bissau.


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