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Acli Milanesi: «Inaccettabile l’aumento della Tari a chi accoglie gli immigrati»

Il presidente dell’associazione cattolica lavoratori italiani di Milano, Paolo Petracca, interviene sul provvedimento, voluto dal sindaco di Turbigo, Christian Garavaglia: «È un atto grave contro quei cittadini che mostrano attenzione e senso di responsabilità sul tema dell’accoglienza»

di Redazione

«Inammissibile e inaccettabile» sono queste le prime parole di Paolo Petracca, presidente delle Acli Milanesi sulla delibera proposta dal sindaco di Turbigo, Christian Garavaglia e approvata dal Consiglio comunale, che impone l’aumento delle imposte comunali (in particolare la Tari) a chi accoglie immigrati.
«Il provvedimento, voluto dal primo cittadino è un atto contro quei cittadini che mostrano attenzione e senso di responsabilità sul tema dell’accoglienza» continua Petracca.

«È davvero troppo. Non si può tacere la nostra indignazione per un atto di tale significato. Questo modo di fare politica e campagna elettorale accarezzando le paure e la “pancia” degli elettori e trascurandone il cuore ed il senso di responsabilità civica verso una società sempre più interetnica ed interculturale, porta all’aumento del populismo e della xenofobia che stanno mettendo in seria crisi le democrazie europee» insiste il presidente delle Acli Milanesi.

Per un’associazione come le Acli che ogni giorno cerca di fare la propria parte concretamente per una società più solidale, più inclusiva e più aperta è opportuno prendere la parola anche per denunciare. Proprio per questo per il presidente Petracca non tutto può passare sotto silenzio o nell’indifferenza che ricorda: «Il punto di riferimento delle Acli è e rimane la promozione degli interessi dei ceti popolari alla luce dell’insegnamento sociale della Chiesa, il quale esclude ogni forma di xenofobia, razzismo e populismo. Siamo consapevoli che mai dobbiamo commettere l’errore di dividere il mondo in buoni e cattivi, giudicare e bollare le persone: sappiamo che solo un’azione profonda, duratura, pluriennale e capace di una grande alleanza tra società civile e istituzioni e capace di un’altra narrazione aiuterà a cambiare sia la situazione sia il clima così come ogni altra misura di lotta alla povertà e di dialogo tra le culture e le religioni».

«Questa è la strada maestra e da percorrere con decisione. Quella adottata dal sindaco di Turbigo, ovvero di gettare benzina sul fuoco, porta solo ad un vicolo cieco o peggio contribuisce nel suo piccolo ad aprire la strada a nuove immani tragedie che l’Europa ha purtroppo già tristemente vissuto» conclude.

In apertura bambini in una scuola milanese FOTO DI © ISABELLA BALENA/SINTESI


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