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Economia & Impresa sociale 

L’imprenditoria migrante continua a crescere

Il tasso di crescita delle imprese individuali di cittadini stranieri è del 3,4%. Da Unioncamere-InfoCamere arriva una nitida fotografia del fenomeno. Tra gli imprenditori stranieri la presenza più numerosa è quella dei marocchini, seguita dai cinesi e dai romeni. La regione più attrattiva risulta essere la Lombardia

di Marco Marcocci

Anche il 2017 ha registrato un incremento considerevole delle imprese con titolare straniero che sono cresciute, nel nostro Paese, con un ritmo cinque volte superiore alla media rappresentando, da sole, il 42% di tutto l'aumento delle imprese registrato nel 2017.
In pratica, alla fine dello scorso anno, le imprese costituite da cittadini stranieri hanno raggiunto le 590mila presenze corrispondenti al 9,6% di tutte le imprese registrate sul territorio nazionale.

Nel corso del 2017 il loro numero si è ampliato di 19.197 unità, come risultato del saldo tra 57.657 aperture e 38.460 chiusure, corrispondente ad un tasso di crescita del 3,4% (contro lo 0,75% fatto registrare dall'intera base imprenditoriale italiana).

In alcune regioni (Toscana, Veneto, Liguria, Marche) senza il contributo di queste nuove imprese il saldo regionale del 2017 sarebbe stato negativo. In altre (Piemonte, Emilia-Romagna), l'apporto dell'imprenditoria straniera ha invece contribuito significativamente ad affievolire la forte contrazione di quella autoctona, anche se il saldo nel suo complesso è rimasto negatrivo.

La nitida fotografia sulla presenza nel 2017 in Italia di imprese guidate da persone nate all’estero è stata scattata da Unioncamere-InfoCamere che si è basata sui dati del Registro delle imprese delle Camere di commercio.

Il commercio al dettaglio con 162mila imprese (pari al 19% di tutte le aziende del settore) è il comparto dove le imprese di di stranieri sono maggiormente presenti in valore assoluto. A seguire quello nei lavori di costruzione specializzate con 109mila imprese ( 21% del totale del settore) e dai servizi di ristorazione (poco più di 43mila unità, pari all'11% dell'intero comparto).

Considerato il fenomeno in termini relativi, l'attività a maggior concentrazione di imprese di stranieri è quella delle telecomunicazioni dove le 3.627 aziende a guida straniera rappresentano il 33.6% degli operatori del settore. Al secondo posto la confezione di articoli di abbigliamento, in cui le 16.141 realtà guidate da stranieri costituiscono il 30% del totale del comparto.

La Lombardia è la regione più attrattiva per l’insediamento di imprenditori stranieri con 114mila unità, seguita a lunga distanza dal Lazio (77mila) e dalla Toscana (55mila). Sempre con riguardo alle regioni italiane, nel 2017, l'area a maggior tasso di crescita delle iniziative di stranieri è stata la Campania (+6,1% in regione, +9,6 a Napoli) seguita dalle Marche (+4,5% nel complesso e +8,8% a Macerata) e dal Lazio (+4,3%).
Tra le province il podio vede al primo posto Prato, dove il 27,8% delle imprese è a guida straniera, quindi Trieste (16%) e Firenze (15,8%).

Per quanto riguarda la provenienza degli imprenditori stranieri (imprese individuali), quello più rappresentato è il Marocco, con 68.259 imprese indivuduali esistenti alla fine dello scorso anno, quindi la Cina (52.075 imprese) e la Romania (con 49.317).

Le imprese costituite da cittadini stranieri si confermano come una realtà ormai strutturale nell'ambito del nostro tessuto imprenditoriale italiano destinata, a quanto pare, a crescere ulteriormente.

In apertura photo by Pana Vasquez on Unsplash


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