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Candidati del sociale: chi entra e chi no nel nuovo Parlamento

Eletti alla Camera l'ex presidente Unicef ed ex Garante Infanzia Vincenzo Spadafora (M5S), l'atleta paralimpica Giusy Versace (Forza Italia), l'ex presidente di Legambiente Rossella Muroni (LeU). Riconfermato Edoardo Patriarca, fuori Luigi Bobba e Andrea Olivero (Pd). Eletti Lisa Noja, Tommaso Nannicini (Pd) e Elio Lannuti (M5S). Gli italiani all'estero scelgono Alessandro Fusacchia (+Europa)

di Sara De Carli

A Casoria, per Vincenzo Spadafora è stato un plebiscito: l’ex presidente Unicef ed ex Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza candidato con il Movimento 5 Stelle ha ottenuto 88.093 preferenze, il 59,4%. Ha chiuso la campagna elettorale così come l’ha fatta, circondato da giovani, «perché il futuro non è uno slogan elettorale, ma un progetto da costruire insieme. Partecipa, scegli, cambia!» è stato il suo messaggio. Spadafora, classe 1974, è stato il più giovane presidente del comitato per l’UNICEF, sia in Italia sia nel mondo: in Unicef si era impegnato sin da giovanissimo, prima come volontario poi come coordinatore del gruppo giovani. A fine novembre 2011 è stato nominato Garante Nazionale per l'Infanzia e l'Adolescenza: è stata la prima persona a ricoprire questa carica. Fra i candidati sociali che sono stati eletti domenica 4 marzo, il successo personale di Vincenzo Spadafora è certo la novità più grossa. Ma dopo l’assegnazione dei collegi plurinominali, risulta eletta anche Rossella Muroni, già presidente di Legambiente, dimessasi dopo 22 anni di militanza per candidarsi con Liberi e Uguali. E con il centrodestra risulta eletta Giusy Versace, classe 1977, atleta paralimpica, conduttrice tv, volontaria dell’Unitalsi, che ha ottenuto 70.186 voti, pari al 49%, sempre nel centro destra anche Antonio Palmieri da sempre riferimento in quell'aarea sui temi del Terzo settore e innovazione sociale.

Spadafora questa sera festeggerà a Frattamaggiore insieme alle altre candidate del Movimento 5 Stelle elette alla Camera sullo stesso territorio: Iolanda Di Stasio, di Afragola e Conny Giordano, di Frattamaggiore, due ragazze che in curriculum hanno il servizio civile. Iolanda Di Stasio sta studiando Giurisprudenza, ha fatto il Servizio Civile Nazionale in un’associazione non profit che si occupa di materie socio-sanitarie dove è rimasta come responsabile della comunicazione. Nel suo cv, caricato in adesione alla campagna “Parlamento trasparente”, scrive che ha «buone competenze comunicative acquisite durante la mia esperienza nel mondo del volontariato e responsabile comunicazione in una Onlus affermata in materia socio-sanitaria» e «buone competenze organizzative ottenute nella gestione di nuovi volontari del servizio civile nazionale». Conny Giordano è laureata in filologia moderna, scrive su Lineapress.it e in un’intervista recente ha parlato dei mille lavori che ha fatto per pagarsi gli studi, «dal servizio civile al semplice volantinaggio, dalla promoter alla postina». Certo non basterà aver fatto il servizio civile per essere competenti nel sociale, ma forse questo – con tanti giovani in arrivo in Parlamento – sarà un tratto esperienziale che per la prima volta tanti onorevoli condivideranno.

Successo anche per Andrea Giarrizzo, 25 anni, uno dei «top 100 imprenditori sociali più d'ispirazione al mondo» e per Elio Lannuti, presidente Adusbef, eletto in Senato. Con i 5 Stelle è stata eletta Piera Aiello, 51 anni di Partanna (Trapani), testimone di giustizia, presidente onorario dell'associazione antimafie e antiracket “Paolo Borsellino onlus” e presidente dell'associazione antimafie e antiracket “La verità vive! Onlus”, che ha ha raccolto 77.950 voti. Alla Camera il Movimento 5 Stelle riporta anche Giulia Grillo ed Emanuele Scagliusi, che nella passata legislatura si sono dedicati ai temi della disabilità e delle adozioni internazionali. Rieletta in Senato anche Nunzia Catalfo, prima firmataria del disegno di legge con cui già nella passata legislatura il M5S aveva proposto l’istituzione del reddito di cittadinanza. Non sono stati eletti invece gli altri candidati M5S provenienti dal sociale, a cominciare da Vincenzo Zoccano, presidente del Forum Italiano Disabilità e dirigente presso l’UICI. Per il Pd, sono stati rieletti alla Camera Stefano Lepri, Lia Quartapelle e Gabriele Toccafondi e al Senato Vanna Iori e Edoardo Patriarca, fortemente impegnati sul fronte sociale. Fra i candidati che risultano eletti attraverso il sistema proporzionale, fra quanti nel Pd si sono impegnati sul sociale nella scorsa legislatura ci sono le conferme di Elena Carnevali, Annamaria Parente, Ivan Scalfarotto, oltre che l’ingresso di Lisa Noja, milanese, avvocato, 43 anni, su una sedia a rotelle dalla nascita, negli ultimi anni responsabile per le Politiche dell’Accessibilità a Milano su delega del sindaco Beppe Sala e di Tommaso Nannicini, economista, ordinario alla Bocconi, già consigliere economico di Renzi, che ha avviato ad esempio la partita del Reddito di Inclusione. Gli italiani all'estero hanno eletto anche Alessandro Fusacchia, tra i fondatori di RENA, ora ufficialmente onorevole.

Non sono stati eletti Andrea Olivero, Luigi Bobba, Marco Rossi Doria, Paolo Siani, candidati con il Pd. Bobba, che ha seguito l’intera complessa partita della riforma del Terzo settore, ha scritto ieri sulla sua pagina Facebook che «per me e per il Partito Democratico la sconfitta è stata di proporzioni inattese. Ma chi fa politica non può mai dare la colpa agli elettori. Per vincere bisogna con-vincere. E, se abbiamo perso, significa che non siamo riusciti a convincere quella larga fetta di italiani – il 68% (secondo Swg) – che si sentono esclusi; non siamo riusciti a trasmettere una speranza a quel 74% che ha paura del futuro; non siamo riusciti a rassicurare quel 65% dei nostri concittadini che vuole uno stop totale all'immigrazione». Fuori dal Parlamento anche Filippo Miraglia, Filippo Fossati, Giulio Marcon che erano candidati con LeU, “Mao” Valpiana (Insieme) e Raffaella Mascherin (Civica popolare). Simone Pillon, candidato da Salvini in Lombardia, organizzatore dei Family Day del 2016, è in attesa dei risultati definitivi del proporzionale, ma sulla sua pagina Facebook parla di un 99% di probabilità di entrare in Parlamento: risultato confermato. Il 4 marzo è stato eletto anche il primo senatore nero d’Italia, Toni Iwobi: 62 anni, originario della Nigeria, è il responsabile sicurezza e immigrazione della Lega, con cui collabora da oltre 25 anni.


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