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Le ragazze di Lima dalla strada a nuova vita grazie a Cesvi

In Perù, grazie alla Casa del Sorriso, l’ong aiuta le giovani donne a riscattarsi dalla prostituzione e dagli abusi. Bambine e ragazze rappresentano la maggior parte delle vittime in quello che è il secondo Paese del Sud America per numero di episodi ai danni dei più piccoli. Le testimonianze di Mirna, Estrella, Miriam e Lucila…

di Antonietta Nembri

Cesvi celebra la Giornata Internazionale della Donna raccontando il suo impegno al fianco delle giovani donne vittime di abusi e sfruttamento sessuale in Perù, attraverso le testimonianze delle giovani seguite dalla Casa del Sorriso di Lima.
In Perù, la violenza sui minori è uno dei problemi principali: con 14.837 casi registrati presso le autorità competenti, è il secondo Paese del Sudamerica per numero di episodi ai danni dei più piccoli. Bambine e ragazze costituiscono la maggior parte delle vittime, ma il dato rischia di essere parziale perché, spesso, le violenze non vengono denunciate. Le ragazze con trascorsi di violenza fisica e psicologica, di prostituzione e di tossicodipendenza, assistite dal personale Cesvi, raccontano la loro storia di dolore ma, allo stesso tempo, di riscatto grazie al lavoro di sostegno portato avanti da Cesvi.

A Mirna la storia della sua vita sembra un romanzo. Ha 16 anni e nella Casa del Sorriso di Cesvi, a Lima, cerca di costruirsi giorno per giorno un futuro migliore. «Cesvi mi aiuta a finire gli studi in cosmesi quando sarò più grande, aprirò due centri estetici in cui potrò offrire un’opportunità di riscatto alle ragazze che hanno passato quel che ho passato io» racconta Mirna, una delle donne che Cesvi supporta. Donne e ragazze con trascorsi di sfruttamento sessuale, tossicodipendenza, in lotta contro la povertà e la solitudine, che provano a riappropriarsi dei propri sogni e del proprio avvenire. I genitori di Mirna sono stati arrestati quando aveva 5 anni, il padre è morto in carcere a causa dell’Hiv e anche la madre si è ammalata di tubercolosi. Quando la donna è uscita di prigione ed è tornata a casa, la vita di Mirna si è trasformata in un incubo: la madre ha iniziato a usarle violenza fisica tanto da rendere la convivenza impossibile e da costringere la figlia a fuggire. «Mi sono rifugiata da una mia amica, Betty, molto più grande di me, ma lei mi ha spinto a bere alcolici, ad assumere droghe e a prostituirmi. Quello che guadagnavo finiva nelle sue tasche e in quelle del suo compagno». Nella sua vita, Mirna è stata costretta a vendere il proprio corpo anche in cambio di alcol, cibo o di un tetto sotto il quale dormire. Per Mirna, ripartire è stato possibile grazie all’incontro con gli operatori della Casa del Sorriso che l’hanno aiutata a prendere coscienza della necessità di dare una svolta positiva alla propria vita: «Grazie a Cesvi ho realizzato che non tutto era perduto e ho iniziato a credere che ogni momento è buono per cambiare in meglio il corso della propria esistenza».

Secondo il rapporto diffuso dal Ministero della Donna nel 2017, nel Paese sono stati registrati 86.104 casi di violenza sulle donne e, in circa il 69% dei casi, le vittime di violenza sessuale sono minori. La Casa del Sorriso di Cesvi, nella Capitale, dal 2004 è un centro servizi specializzato per affrontare il rischio di violenza e sfruttamento sessuale, non soltanto delle giovani donne, ma in generale di bambini e adolescenti.
Alle ragazze vittime di abusi e di sfruttamento sessuale vengono garantiti assistenza medica e sostegno psicologico e viene chiesto di elaborare un “piano di vita” per definire i propri obiettivi che Cesvi contribuirà a realizzare, attraverso percorsi di formazione e di inserimento lavorativo.

Come nel caso di Estrella che sogna di comprare un moto-taxi per avviare una sua attività in proprio: «Ho vissuto molti anni in strada me ne vergogno, è un segreto di cui né i miei figli né il mio compagno sono a conoscenza» dice. «Sogno l’indipendenza economica e vorrei avere un moto-taxi come mio marito per guadagnare dei soldi e mantenere la mia famiglia. Grazia al sostegno di Cesvi questo non sarà più un sogno impossibile». Miriam, invece, ha 34 anni e desidera una casa più grande dove vivere con i propri figli. Di giorno vende i vestiti al mercato ma di notte si prostituisce per strada. La sua figlia maggiore sta per diventare a sua volta madre, mentre la figlia più piccola ha 12 anni. «Nessuna delle due sa quello che sono costretta a fare per guadagnare il denaro necessario per sopravvivere», racconta Miriam. «Cesvi mi regala vestiti da vendere al mercato per rafforzare quella fonte di guadagno e aiutarmi a emanciparmi dalla strada».

Grazie al sostegno psicologico della Casa del Sorriso, anche Rosario, 17 anni, cerca di mettersi alle spalle gli abusi subìti in famiglia. È cresciuta con la nonna materna e non ha mai conosciuto il padre. Alla morte della nonna è andata a vivere con una zia dalla quale ha subìto violenza fisica e psicologica. «Ho iniziato a seguire corsi di estetica e di acconciatura – racconta Rosario – e, grazie a Cesvi, continuerò a specializzarmi in cosmesi e disegno. La Casa del Sorriso mi fa sentire protetta, gli psicologi mi aiutano a superare il mio passato doloroso e a ricominciare ad avere fiducia in me stessa». Anche Lucila, 17 anni, finirà presto gli studi di estetica. «Studiare mi ha salvata – dice – sogno di iscrivermi all’Accademia di Ingegneria Navale». Anche lei, è stata spinta da alcune amiche a prostituirsi con uomini più grandi e ha vissuto per molto tempo in strada. Cesvi la sostiene economicamente oltre che attraverso un percorso di sostegno psicologico ed emotivo mirato: «Grazie alla Casa del Sorriso – racconta – guardo di nuovo al futuro con speranza e ottimismo».

«Cesvi è attivo in quattro continenti per la tutela dei bambini, delle giovani donne e giovani mamme. In sei Paesi del mondo, Zimbabwe, Sudafrica, Haiti, Brasile, Perù e India ha dato vita alle Case del Sorriso, strutture di tutela dell’infanzia che forniscono servizi e accoglienza a orfani, minori che vivono in strada o in stato di abbandono e bambini vittime di sfruttamento e violenza, soprattutto nel contesto familiare», spiega Daniela Bernacchi, Ceo&General Manager di Cesvi. «A loro vengono offerti cibo, cure mediche, educazione, formazione professionale e supporto psicologico perché possano costruire un futuro migliore». La Casa del Sorriso, infatti, fornisce appoggio psicologico, sanitario e legale. I minori e le giovani donne vengono accompagnati passo dopo passo verso il reinserimento sociale sia in ambito scolastico che lavorativo. Questo supporto rappresenta, soprattutto per le adolescenti che vivono in condizioni di disagio sociale, una possibilità di salvezza, un’opportunità di riscatto e una via per realizzare i loro sogni.

Le immagini sono di Roger Lo Guarro