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Famiglia & Minori

Paola Crestani: «Adozioni internazionali? Servono requisiti più stringenti»

La presidente di Ciai disegna il futuro del mondo delle adozioni in tre azioni «per garantire ai bambini il diritto di vivere in una famiglia e alle famiglie che li accolgono un indispensabile sostegno»

di Paola Crestani

Le adozioni internazionali sono in continuo calo, così come la disponibilità di accoglienza delle famiglie. Le motivazioni principali sono: la mancanza di un supporto sia di tipo economico che psico-sociale alle famiglie, la sempre maggiore complessità dei problemi psico-fisici dei bambini adottabili, la preoccupazione per la possibilità di pratiche illecite, la debole collaborazione con i Paesi di origine dei bambini. Allo stesso tempo sono ancora moltissimi i bambini in situazione di abbandono nei Paesi d’origine.

Per garantire ai bambini il diritto di vivere in una famiglia e alle famiglie che li accolgono un indispensabile sostegno, sono necessarie tre azioni principali.

Primo, rafforzare le relazioni con i Paesi di Origine, per garantire adozioni corrette e nel superiore interesse dei bambini abbandonati, sostenendone i sistemi di protezione dell’infanzia, in particolare in Africa, con l’utilizzo di fondi specificamente dedicati.

Secondo, imporre requisiti più stringenti per gli enti autorizzati e assicurare il controllo da parte della Commissione Adozioni per prevenire possibili illeciti e fallimenti adottivi e per garantire il benessere di bambini e famiglie. A questo proposito è necessario fissare per legge, con decreto che integri la legge 184/1983, i requisiti per gli enti autorizzati che, se non rispettati, saranno motivo di esclusione dall’Albo. Tra questi requisiti: garantire il sostegno post-adozione in qualunque fase della vita adottiva, disporre di strutture adeguate nei Paesi di origine; garantire la tracciabilità di ogni transazione economica; non retribuire il personale secondo il numero di adozioni effettuate.

La terza azione è assicurare il sostegno, anche economico, alle famiglie in ogni fase del percorso adottivo, con un bonus fino a 10.000 euro per le spese della pratica adottiva, progressivo in base al reddito e garantendo servizi post-adozione in qualsiasi fase della vita adottiva, a costi accessibili mediante convenzioni con gli enti che li forniscono.


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