Cooperazione & Relazioni internazionali

Oxfam: al via la commissione indipendente anti-abusi

L'organizzazione lancia la Commissione indipendente di alto livello istituita per la prevenzione di abusi all’interno di Oxfam e il miglioramento delle pratiche adottate in passato. Alla guida due donne: Zainab Bangura, ex sottosegretario ONU e Katherine Sierra, ex vicepresidente della Banca Mondiale

di Redazione

L’ex sottosegretario generale della Nazioni Unite Zainab Bangura e l’ex vicepresidente della Banca Mondiale Katherine Sierra saranno alla guida della Commissione indipendente di alto livello istituita per la prevenzione di abusi all’interno di Oxfam e il miglioramento delle pratiche adottate in passato dall’organizzazione.

Una decisione assunta in risposta ai casi di cattiva condotta sessuale da parte di alcuni membri dello staff di Oxfam Gran Bretagna ad Haiti e in Ciad e alle preoccupazioni emerse sulle modalità di gestione intraprese dall’organizzazione all’epoca dei fatti.

La Commissione: obiettivi e composizione

La Commissione indipendente avrà l’incarico di approfondire tutti gli aspetti della cultura, delle politiche e delle pratiche di Oxfam relative alla tutela del personale, dei propri volontari e dei beneficiari in tutto il mondo. Per questo motivo sarà co-presieduta e composta da alcuni dei più autorevoli esponenti per la difesa dei diritti delle donne a livello mondiale.

Zainab Bangura, dopo l’esperienza come ministro degli esteri e della cooperazione internazionale della Sierra Leone, è stata fino a poco tempo fa Rappresentante speciale del Segretario generale delle Nazioni Unite per i casi di violenza sessuale nei conflitti. Katherine Sierra invece – dopo essere stata vicepresidente della Banca mondiale con delega alle risorse umane e allo sviluppo sostenibile – ha co-diretto una task force globale della Banca Mondiale per la lotta alla violenza di genere.

Il lavoro della commissione

La Commissione indipendente presenterà un rapporto con chiare indicazioni su cosa Oxfam – e più in generale il settore umanitario – possono fare per generare una cultura di tolleranza zero nei confronti di ogni genere di molestia e abuso. I risultati della Commissione saranno resi pubblici.

“Ho deciso di far parte di questa Commissione perché è essenziale capire cosa non abbia funzionato in passato, quanto le azioni intraprese da Oxfam dal 2011 siano efficaci per ridurre il rischio di tali incidenti e come l’organizzazione possa concretamente impegnarsi per far sì che certi fenomeni non si ripetano. – ha detto Katherine Sierra – È fondamentale imparare a gestire nel modo più appropriato e trasparente possibile casi di questa natura, se mai dovessero verificarsi in futuro, fornendo il giusto supporto alle vittime. Non vedo l’ora di incominciare a lavorare con gli altri colleghi alla ricerca di linee guida che saranno essenziali per Oxfam e, speriamo, per tutto il settore umanitario e della cooperazione allo sviluppo”.

“Nutro una grande ammirazione per il lavoro di Oxfam e di altre organizzazioni umanitarie. – ha aggiunto Zainab BanguraChi lavora in queste organizzazioni spesso mette a rischio la propria vita per aiutare persone che si ritrovano in condizioni terribili. Per questo le notizie dello scandalo di Haiti ci hanno preoccupato. Metteremo le vittime di abusi al centro del nostro lavoro per rendere il settore umanitario un luogo sicuro per tutti.”

“Ringraziamo tutti coloro che hanno deciso di far parte della Commissione – ha concluso Winnie Byanyima, direttrice di Oxfam International – L’indipendenza e autonomia di azione di cui godrà questo organismo è per noi di grande importanza. Solo così potremo dimostrare di essere trasparenti, dando conto di quel che facciamo ai partner, al pubblico e soprattutto alle vittime di abusi. Faremo tutto quello che è necessario per rendere Oxfam una casa ancora più trasparente. Il nostro settore un posto di dignità e sicurezza.”

Nasce il “passaporto umanitario”

L’istituzione della Commissione è una delle misure adottate da Oxfam per migliorare le sue politiche di safeguarding, su cui – già nelle scorse settimane – è stato deciso di aumentare le risorse e migliorare le procedure. Sono inoltre stati annunciati provvedimenti per garantire che nessuno dello staff fornisca referenze per conto di Oxfam senza previa approvazione di un soggetto terzo accreditato.

Oxfam lavorerà inoltre con altri attori del settore per mettere a punto un sistema di ‘passaporto umanitario’ fondamentale per impedire a chi ha compiuto reati di passare da un’organizzazione all’altra. I processi di denuncia anonima già esistenti, infine, saranno rafforzati per incoraggiare chiunque sia stato vittima o testimone di abusi a farsi avanti.


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