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21 marzo: “Il mio apporto alla mia comunità”

«Le persone con Sindrome di Down, come tutte le persone con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo, rappresentano una risorsa importante per la comunità» afferma il presidente Roberto Speziale, in occasione della giornata internazionale delle Persone con Sindrome di Down e annuncia la Giornata Nazionale della Disabilità Intellettiva e/o Relazionale in programma il 28 marzo

di Redazione

Non è un caso che la Giornata Internazionale delle Persone con Sindrome di Down, evento riconosciuto dall’Onu, si svolga il 21 marzo: il 21 è il numero della coppia cromosomica che caratterizza la Sindrome di Down e 3 (marzo, terzo mese dell’anno) rappresenta il cromosoma in più. Tema della giornata 2018, ricorda in una nota Anffas è: “What I bring to my community”, ossia “Il mio apporto alla mia comunità”, scelto per evidenziare il contributo che le persone con Sindrome di Down possono dare e danno durante la loro vita in ogni ambito – nelle scuole, nei luoghi di lavoro, nella vita pubblica e politica, nella cultura, nei media, nel tempo libero e nello sport, ecc. – cercando anche di contrastare tutti gli stereotipi e i pregiudizi che impediscono alle persone con Sindrome di Down di avere l’opportunità di partecipare in maniera attiva alla vita della società.

«Le persone con Sindrome di Down, come tutte le persone con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo, rappresentano una risorsa importante per la comunità» afferma Roberto Speziale, presidente nazionale Anffas onlus «e sono loro stesse ad affermarlo autonomamente e a gran voce attraverso quello che ormai è un movimento trasversale internazionale, ossia l’AutoRappresentanza, la Self Advocacy. Non a caso tra gli obiettivi che si pone la Giornata 2018 vi è anche promuovere l’empowerment delle persone con Sindrome di Down per permettere loro di rappresentarsi in maniera sempre più autonoma».

«L’AutoRappresentanza è uno strumento fondamentale che le persone con disabilità intellettive stanno continuando ad implementare giorno per giorno perché non sono più disposte ad essere soggetti passivi di decisioni altrui che le riguardano direttamente e che influenzano la loro vita. Proprio perché consapevoli da sempre di questo» prosegue il presidente Speziale «Anffas ha promosso al suo interno Io cittadino! Piattaforma Italiana Autorappresentanti In Movimento, il primo movimento di AutoRappresentanza italiano, composto da persone con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo che lavorano costantemente per difendere in prima persona i loro diritti e per garantire un futuro diverso e migliore per tutte le persone con disabilità intellettive, e sempre l’AutoRappresentanza sarà uno dei temi al centro della prossima Giornata Nazionale della Disabilità Intellettiva e/o Relazionale che si svolgerà il 28 marzo con la sua ormai consolidata formula dell’Open Day e che vedrà tutte le strutture associative (un migliaio in tutta Italia) in cui Anffas da 60 anni si prende cura e carico di oltre 30mila persone con disabilità e dei loro familiari, organizzare con il protagonismo diretto delle persone con disabilità, convegni, spettacoli e tante altre iniziative volte a diffondere la cultura dell’inclusione sociale, delle pari opportunità, della non discriminazione».

«Invito chi fosse ancora scettico sui grandi contributi che le persone con Sindrome di Down e tutte le persone con disabilità intellettive in generale danno alla comunità» conclude il presidente «a partecipare alla nostra Giornata che quest’anno riveste un’importanza particolare poiché coincide con il sessantennale di Anffas: in molte strutture associative sarà possibile ripercorrere la storia di Anffas dal 1958 ad oggi e sarà quindi possibile vedere non solo come la società è cambiata ma come è cambiato soprattutto il ruolo delle persone con disabilità intellettive al suo interno e come queste siano sempre più in prima linea per la difesa e tutela dei propri diritti, consapevoli che, nonostante i tanti traguardi raggiunti, tante sono ancora le sfide da affrontare per garantire a tutti pari opportunità e piena inclusione sociale».

In apertura foto Nathan Anderson/Unsplash