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Azzardo: il risveglio del Ministero dell’Interno

Il Ministero, opportunamente, con la circolare del 19 marzo 2018 registra come cambia la "costituzione materiale" nelle regole del gioco pubblico d'azzardo. O meglio, con l'iniziativa istituzionale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza si compie un passo verso il ripristino dei poteri dell'autorità di pubblica sicurezza.

di Maurizio Fiasco

Il Ministero, opportunamente, con la circolare del 19 marzo 2018 registra come cambia la "costituzione materiale" nelle regole del gioco pubblico d'azzardo. O meglio, con l'iniziativa istituzionale del Dipartimento della PS si compie un passo verso il ripristino dei poteri dell'autorità di pubblica sicurezza.

Va ricordato che nella connivenza di buona parte della politica, in 15 anni il Ministero dell'Economia e i Monopoli avevano fatto il "salto del canguro": scavalcando le tradizionali prerogative di prefetti e questori. Lo Stato, di conseguenza, agiva come se il gioco d'azzardo non costituisse più la ben nota minaccia all'ordine pubblico. E perciò, verificate le carte dei titolari delle sale di scommesse e slot machine, erano divenuti sufficienti i soli "requisiti soggettivi" (non essere pregiudicati) e alcuni "oggettivi" (locali a norma) per aprire i casinò di quartiere.

AZZARDO E LUOGHI SENSIBILI: LA CIRCOLARE DEL MINISTERO DELL'INTERNO

Ma adesso si ritorna alla legalità sostanziale, grazie alle centinaia di regolamenti e ordinanze comunali, emanati negli ultimi anni, e ad alcune leggi regionali ben fatte (per esempio, nel Piemonte).

L'azione istituzionale, finalmente, cerca risposta a un "piccolo" quesito: a quali condizioni i locali da giuoco con denaro e per denaro sono compatibili con valori primari di ordine e sicurezza pubblica?

E se la sala slot arreca danni ai cittadini, perché funziona in prossimità di luoghi sensibili, cosa debbono fare le autorità di PS? Si dimettono dal loro ruolo se il tenutario è un incensurato (anche se magari è un prestanome)?

Leggi regionali e regolamenti comunali hanno così risvegliato il Ministero dell'Interno. Ripeto: il dicastero ha subìto l'esproprio, da 15 anni, di una funzione che pur esercitava dall'Unità d'Italia.

Adesso sarà molto interessante osservare come la Questura (si legge nella circolare) «in sede di rilascio delle licenze per scommesse e giochi con vincite in denaro" prenderà in considerazione "i diversi interessi del territorio che sono coinvolti dal processo autorizzatorio». In parole povere, come si farà carico di quegli interessi pubblici che i sindaci e le Regioni vorranno tutelare!

Infine, l'estensore della circolare formula un dispositivo – semplice e molto efficace – che recita: "nell'eventualità che l'ente locale dovesse rilevare il mancato rispetto delle disposizioni"[ordinanza e regolamento comunale sulle distanze ecc.] "il Questore sarà tenuto al rigetto dell'istanza di autorizzazione". Oppure successivamente ad annullare il provvedimento (l'autorizzazione di PS).

Ma c'è anche il reciproco: qualora il Comune sia inerte e "non fornisca il riscontro richiesto" (le motivazioni del regolamento e dell'ordinanza), il Questore "provvederà a concedere il titolo di polizia".

Verrebbe da dire al Sindaco: "qui si parrà la tua nobilitate"! Intanto diamo un bel 10 e lode all'estensore della circolare.


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