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Il pneumologo Spanevello guiderà i programmi scientifici

Il presidente della fondazione Gualtiero Brugger: «Ci aiuterà a operare nella promozione della ricerca anche acquisendo finanziamenti nazionali e internazionali»

di Redazione

I programmi scientifici della Fondazione Salvatore Maugeri hanno un nuovo direttore. È il pneumologo Antonio Spanevello. A nominarlo il consiglio di amministrazione, nell’ultima riunione prima di Pasqua.

Spanevello (nella foto), milanese, classe 1958, si è laureato e specializzato all’Università di Pavia, ed è autore di oltre cento pubblicazioni scientifiche in ambito di patologie respiratorie. Già Research Fellow in Medicina respiratoria all’Hammersmith Hospital di Londra, Spanevello oggi è professore ordinario presso il Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università dell’Insubria e dirige l’Irccs Maugeri di Tradate (Varese).
Dal settembre scorso, Spanevello guida l’Assemblea 5 della European Respiratory Society-ERS, che riunisce gli studiosi delle malattie delle vie aree come Asma, Bronchite Cronica ed Enfisema, circa 1.400 fra clinici farmacologi di tutto il continente.

«Con l’individuazione di questa figura prevista dallo statuto», spiega il presidente, Gualtiero Brugger, «la Fondazione si dota delle indispensabili competenze per operare ai massimi livelli, nella direzione dello sviluppo di progetti di ricerca e del reperimento delle risorse attraverso bandi nazionali e internazionali, affiancando i vertici dell’istituzione nell’indirizzo di queste politiche». In seguito all’operazione di conferimento delle attività sanitarie alla controllata Istituti Clinici Scientifici Maugeri Spa SB, conclusasi lo scorso anno, «la Fondazione ha oggi come suo obiettivo autonomo la promozione della ricerca in campo medico».

«Con questa nomina», aggiunge la vicepresidente, Chiara Maugeri, nipote del fondatore Salvatore Maugeri, «la Fondazione può procedere speditamente verso il nuovo assetto che si è data: essere un player nazionale nel sostegno alla ricerca medica nella medicina riabilitativa delle cure correlate, in particolare nello studio delle cronicità. Un soggetto non profit che dialoghi con le altre realtà del settore, soprattutto con l’associazionismo dei pazienti e dei familiari».