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Gaza: tre bambini uccisi e altre decine sono feriti gravemente

È questo il tragico bilancio degli ultimi 10 giorni di conflitti a Gaza, dove 1 bambino su 4 ha bisogno di sostegno psicosociale e più della metà dei bambini dipende dagli aiuti. Una situazione sempre più disperata in cui a pagare il prezzo più caro sono proprio i più piccoli

di Redazione

Negli ultimi 10 giorni tre bambini sono stati uccisi e altre decine gravemente feriti, durante gli scontri nella Striscia di Gaza, dove sono in corso una serie di manifestazioni popolari, parte della "La grande marcia del ritorno", una protesta che si prevede dovrà culminare il 15 maggio, nel settantesimo anniversario della "Nakba" (la catastrofe in arabo), il giorno in cui viene commemorata l'espulsione di parte della popolazione palestinese dalle proprie case, in seguito alla proclamazione dello Stato di Israele, il 14 maggio 1948.

«I bambini di Gaza vivono da molti anni in condizioni estremamente drammatiche», ha dichiarato Geert Cappelaere, Direttore Regionale UNICEF per il Medio Oriente e il Nord Africa. «È necessario che tutti gli attori di tutte le parti mettano al primo posto la protezione dei bambini. I bambini non dovrebbero mai essere oggetto di violenza e non devono essere messi a rischio o incoraggiati a partecipare alla violenza».

Unicef ha sottolineato che «questi ultimi sviluppi aggravano una crisi già difficile nella Striscia di Gaza, dove le famiglie da quasi un anno hanno elettricità per meno di cinque ore al giorno. Tra i giovani, che nell'ultimo decennio hanno vissuto tre grandi cicli di conflitti armati, la disoccupazione è superiore al 60%. Solo il 10% delle famiglie della Striscia di Gaza ha un accesso regolare e diretto all'acqua potabile. Un bambino su quattro (250.000) ha bisogno di sostegno psicosociale a causa di traumi subiti e più della metà dei bambini dipende da una qualche forma di assistenza per la propria sopravvivenza quotidiana».

L'Unicef è stato in grado di consegnare forniture sanitarie essenziali a Gaza, attese da tempo e sta anche supportando i genitori sulla possibilità di chiedere sostegno psicosociale e consulenza per i traumi dei loro figli, e continua a sostenere servizi sanitari, idrici, igienico-sanitari, educativi e di protezione.


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