Media, Arte, Cultura

Sono un migrante e ti racconto la mia storia

Lanciato il terzo bando di DiMMi, ovvero i Diari Multimediali Migranti, progetto nato dall’Archivio dei Diari. Fino al 15 giugno è possibile inviare i contributi per raccontare le storie di vita di chi non ha voce

di Rossana Cavallari

Ci sono storie che meritano di essere raccontate e realtà che devono essere conosciute.
Credo che non tutto avvenga per caso, che i segnali vadano colti e che, alla fine, tutto in qualche modo torna. In questi giorni l’ennesima conferma.
I ricordi del passato sono elementi preziosi che meritano di essere conservati nel tempo e importante è la responsabilità di chi decide di cogliere queste esigenza facendola propria.

È questo lo spirito dell’Archivio dei Diari nato per iniziativa di Saverio Tutino nel 1984 e che oggi ha sede a Pieve Santo Stefano, vicino ad Arezzo.
Lo spirito del fondatore oggi è portato avanti dalla direttrice organizzativa Natalia Cangi convinta che il senso della memoria sia necessario quanto la capacità di guardare al futuro.

In questo contesto nasce Dimmi progetto che unisce scrittura e immigrazione attraverso un concorso dedicato ai racconti di migranti che vivono o hanno vissuto in Italia.
DiMMi, acronimo di Diari Multimediali Migranti, è l’evoluzione di un percorso nato nel 2012 con il sostegno della Regione Toscana per promuovere il dialogo interculturale.
Il positivo riscontro delle precedenti edizioni ha permesso, agli enti organizzatori, di lanciare il bando della terza edizione sottolineando, ancora una volta, i valori che stanno alla base di questa iniziativa: rafforzare e salvaguardare l’espressione di sé così che le persone si possano conoscere attraverso la scrittura e le storie vere in un contesto in cui le parole si aprono all’altro abbattendo muri e diffidenze.

Iniziative di questo genere assumono un senso particolarmente profondo in un’epoca in cui milioni di persone arrivano, transitano o restano in Italia ogni giorno. Persone di cui i media parlano con toni e definizioni negative che lasciano, molte volte, spazio al pregiudizio.
Persone che ci stanno accanto nelle situazioni più diverse, che restano tra noi in silenzio con le loro vite, i loro drammi e i loro sogni. Vite fatte di un prima, un dopo e un’identità propria pur apparendo invisibili agli occhi dei più.

Persone in viaggio alla ricerca di nuovi orizzonti e speranze che, noi per primi, non sappiamo vedere ma che potremmo imparare a leggere attraverso i racconti che DiMMi andrà a selezionare a partire dal prossimo 15 giugno ultimo giorno possibile per inviare gli elaborati.

Le regole di partecipazione e adesione sono semplici. Per conoscerle clicca sull'immagine.
DiMMi vuole dare voce a chi una voce non ce l’ha con condivisione e apertura riflettendo insieme.


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