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Lavoro, dignità e integrazione in 10 progetti

Al via le iniziative sostenute dalla Fondazione Con il Sud con 3,5 milioni di euro grazie alla seconda edizione del "Bando Immigrazione" che riguarderanno il contrasto alla tratta, allo sfruttamento sessuale e l'inserimento lavorativo. Con il coinvolgimento di 109 organizzazioni saranno messe in campo nuove imprese, startup, corsi di formazione per l'inserimento occupazionale e campagne di sensibilizzazione

di Antonietta Nembri

Produrre birra artigianale in provincia di Matera grazie al progetto Gruyt? E perché non un’attività di street food in provincia di Lecce grazie a due food truck? Non sono che due dei dieci progetti contro lo sfruttamento degli immigrati selezionati dalla Fondazione Con il Sud grazie all’ultimo bando immigrazione. Obiettivo dell’iniziativa è quello di favorire l’inclusione lavorativa e il contrasto a tratta e sfruttamento dei migranti presenti nelle regioni meridionali (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia). E le opportunità spazieranno dalla coltivazione di piante officinali per ricavarne olii essenziali ai corsi di formazione per l’inserimento lavorativo nel settore turistico, in programma anche attività di accoglienza e prima assistenza per le vittime di tratta e campagne di sensibilizzazione delle comunità.

Le iniziative sono sostenute complessivamente con 3,5 milioni di euro messi a disposizioni dalla Fondazione Con il Sud e coinvolgono 109 organizzazioni tra associazioni, cooperative sociali, consorzi, enti pubblici ed ecclesiastici, organizzazioni di volontariato e fondazioni. Dei 10 progetti selezionati due sono dedicati al contrasto della tratta, mentre gli altri 8 puntano a favorire l’inserimento socio-lavorativo degli immigrati.
La prima edizione dell’Iniziativa Immigrazione, promossa dalla Fondazione nel 2014 ha sostenuto 13 progetti con un impegno economico complessivo di 3,7 milioni di euro.
Dei circa 5 milioni di persone di cittadinanza non italiana che vivono stabilmente nel nostro Paese il 15,2% vive nelle regioni del Sud e in particolare in Campania (28,6% del totale). Il dato però non tiene conto degli immigrati irregolari che sulla base delle stime più attendibili – elaborate dalla Fondazione Ismu nel suo rapporto annuale sulle migrazioni – ammonterebbero a circa 435mila persone, l’8% degli stranieri regolari. Se si guardano poi le retribuzioni degli immigrati queste sono del 30% inferiori a quelle degli italiani, soprattutto per quanto riguarda le donne andando così ad aumentare la quota dei cosiddetti “lavoratori poveri”, categoria della quale fa parte oltre il 40% degli occupati stranieri. Questo il contesto in cui si inseriscono i progetti selezionati che saranno avviati nelle regioni coinvolte nel bando.

In particolare in Basilicata, in provincia di Matera – promosso dal Consorzio di cooperative sociali La Città Essenziale, con un contributo della Fondazione di 360mila euro – 12 immigrati in uscita dai progetti accoglienza Sprar saranno coinvolti in attività formative per la produzione di birra artigianale, con l’avvio di un impianto di produzione all’interno di un capannone di 300 mq, grazie al progetto “Gruyt”. Le terre circostanti saranno dedicate alla coltura di erbe e spezie per aromatizzare la birra.

Due i progetti in Campania il primo: “Libere tutte!” – promosso da Arci Salerno (contributo di 370mila euro) sarà realizzato in 25 comuni. Partendo dai centri di prima accoglienza, prevede attività di individuazione e “aggancio” delle vittime attraverso l’intervento di un'équipe di 5 operatori di strada e di 5 mediatori culturali. Saranno forniti servizi di prima assistenza per garantire la regolarizzazione e l'assistenza specialistica, di tipo legale, sanitario o sociale. Inoltre, saranno attivate borse di integrazione sociale e lavorativa, grazie alla collaborazione di associazioni e aziende che si impegneranno a promuovere percorsi di formazione e inserimento professionale dedicati alle vittime di tratta.
Il secondo nelle province di Benevento ed Avellino è il progetto “I Piccoli Comuni del Welcome” – promosso dalla cooperativa sociale Il Melograno Onlus (contributo di 370mila euro) – , che prevede percorsi formativi per 100 immigrati e la costituzione di 10 cooperative di comunità impegnate nei servizi di prossimità e attive nell'agricoltura sociale, nel turismo, nell'artigianato, nei servizi manutentivi e del welfare locale.

Due anche i progetti pugliesi, il “Food Truck” in provincia di Lecce – promosso dall’Associazione Culturale Agenzia Formativa Ulisse (contributo di 285mila euro) – vuol favorire l’inserimento lavorativo degli immigrati nel settore dello street food. 18 immigrati seguiranno un corso professionalizzante per operatore di cucina e, alcuni di loro, saranno coinvolti nella costituzione di una cooperativa sociale specializzata in street food attraverso l’utilizzo di due food truck, per vendere i prodotti nelle regioni del sud Italia in occasione di fiere, eventi e manifestazioni.
Il secondo – promosso dall’Associazione Micaela Onlus (contributo 380mila euro) sarà realizzato a Bari. Il progetto “Amaranta – Fuori dalla tratta” prevede la creazione di una Drop House, un centro diurno per donne immigrate costrette alla prostituzione, in una villa confiscata alla mafia. Il centro offrirà servizi sanitari, di ascolto, supporto e accompagnamento.

Guarda alla formazione sulla coltivazione e trasformazione delle piante officinali di dieci immigrati il progetto “Artemisia” che sarà avviato in provincia di Sassari – promosso dalla cooperativa sociale La Luna (contributo 310mila euro) – e che prevede in un momento successivo la costituzione di una nuova cooperativa sociale, Artemisia, che si occuperà della coltivazione delle piante (elicriso, lavanda e rosmarino) e della produzione dei corrispondenti olii essenziali destinati all’industria cosmetica. È prevista inoltre la creazione di un marchio sociale certificato dal CNR.

Entrambi a Palermo i progetti siciliani. Si tratta di “In gioco” – promosso dall’Associazione SEND (contributo 365mila euro) – che prevede la formazione di 15 immigrati, 4 dei quali lavoreranno come “orientatori peer to peer” per la realizzazione di uno sportello diffuso itinerante che permetterà di coinvolgere 1000 migranti in attività di orientamento ed empowerment. È inoltre previsto l’avvio di un’impresa sociale, “Giocherenda”, in cui 9 migranti usciti dal sistema di accoglienza potranno riprogettare il proprio futuro a partire dalla propria creatività attraverso la produzione e vendita, dopo una prima fase formativa, di giocatoli artigianali, accompagnata da attività laboratoriali artistiche e di narrazione.
Ha l’obiettivo di creare una startup sociale nella filiera del turismo esperienziale, favorendo l’integrazione socio-lavorativa di giovani, migranti e non, tra i 18 e i 35 anni il progetto “Voci del Verbo Viaggiare – Accoglienza Mediterranea” – promosso dal Centro Astalli Palermo (contributo 300mila euro). Dopo l’attività di mentoring e formazione in tema di management imprenditoriale, con l’attivazione di borse lavoro sarà costituita la startup e avviata la fase di incubazione presso CREZI+, incubatore di imprese creative all’interno dei Cantieri Culturali alla Zisa.

Due i progetti interregionali. Si tratta di “Agrisocial street food” che viene promosso nelle province di Napoli, Caserta, Cosenza, Foggia, dal Consorzio di cooperative sociali Co.Re. (contributo: 380mila euro) e prevede di sviluppare, nel Consorzio Co.Re, un nuovo ramo d'azienda che permetterà dopo un percorso di formazione e tirocinio l'assunzione di 6 immigrati, 2 per ognuna delle 3 regioni coinvolte, che si occuperanno di “street food”, commercializzando i prodotti delle filiere agro-alimentari locali e creando commistioni con prodotti etnici.
Mentre il progetto “Fare sistema oltre l’accoglienza” – promosso dalla Cooperativa sociale Formazione e Comunione (contributo: 380mila euro) – sarà realizzato nelle province di Caserta, Foggia, Bari, Cosenza e Ragusa e prevede il coinvolgimento di 14 giovani immigrati in tirocini formativi, con la successiva assunzione con contratti a tempo determinato. Altri 6 saranno invece coinvolti, in qualità di soci lavoratori, nell’avvio di una nuova cooperativa sociale a Caserta impegnata nel settore dei servizi per l’ambiente.

Nelle immagini i progetti realizzati con il primo bando Immigrazione nel 2015. In particolare, in apertura, il ristorante Wote Mezani di Lecce, nelle due foto del testo il progetto Africa Food and Fashion District di Foggia


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