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Sostenibilità sociale e ambientale

Con la Legge Gadda l’anti-spreco vola

A quasi due anni dalla sua entrata in vigore, la Legge Gadda funziona, ne sono la prova anche i dati del progetto Buon Fine di Coop che punta a donare i prodotti ritirati dagli scaffali ancora integri e commestibili: insieme alle donazioni, aumentano anche i punti vendita coinvolti e le associazioni destinatarie

di Ottavia Spaggiari

Semplificare le donazioni dei prodotti alimentari e farmaceutici in eccedenza per combattere gli sprechi. Era questo uno degli obiettivi principali della Legge Gadda, entrata in vigore il 14 settembre del 2016 e, a quasi due anni di distanza, sembra che le promesse siano state mantenute. A inizio anno era già stato registrato un aumento delle donazioni del 20% da settembre 2016 a settembre 2017 ed è proprio a questa normativa che Coop attribuisce la crescita del progetto Buon Fine, l’iniziativa attraverso cui i prodotti alimentari che vengono ritirati dagli scaffali ancora perfettamente integri e commestibili, ma che per scadenza ravvicinata o confezione esterna ammaccata non possono essere riproposti alla vendita, vengono donati ad associazioni non profit.

Le tonnellate donate dal progetto Buon Fine sono infatti passate dalle 5.143 del 2015, a 7mila nel 2017, passando quindi da un valore di 24 milioni di euro a un valore di 33.250.000. Sono inoltre aumentati anche i punti vendita Coop partecipanti, da 587 sono infatti diventati 647 nel 2017. In crescita anche le associazioni destinatarie, passate da 800 nel 2015 a 930 lo scorso anno. Tra le iniziative lanciate da Coop per combattere gli sprechi alimentari, c’è anche CoopNoSpreco, la piattaforma on line che, attraverso un portale, una web community e un’App intende promuovere la riduzione e la donazione delle eccedenze alimentari in tutta la filiera, stimolando l’adozione di buone pratiche e la collaborazione tra cittadini, aziende, scuole, associazioni ed enti locali.

Secondo Coop la nuova legge ha “introdotto importanti semplificazioni amministrative, che hanno consentito di estendere le donazioni a nuovi punti di vendita; ha ampliato notevolmente la platea dei soggetti beneficiari, consentendo di servire nuovi territori; ha esteso le tipologie dei prodotti donabili ed il termine entro il quale i prodotti possono essere donati”.
La nuova normativa ha infatti dettato una disciplina unitaria sul recupero delle eccedenze, sulla donazione e sulla distribuzione a fini sociali, puntando soprattutto sugli incentivi. La legge di Bilancio 2018 ha poi apportato alcune ulteriori modifiche alla norma. Tra le più importanti tutto l’estensione del paniere e delle categorie di beni che possono essere oggetto di cessione gratuita, tra queste oltre alle eccedenze alimentari e ai medicinali, anche gli articoli di medicazione, i prodotti destinati alla cura e all’igiene della persona e della casa, prodotti di cartoleria e cancelleria. Tra i donatori compaiono quindi oggi anche le farmacie, le parafarmacie, i grossisti e le aziende titolari di autorizzazioni all’immissione in commercio di farmaci. Nella legge di bilancio vengono espressamente menzionati tra i soggetti che possono ricevere le donazioni tutti gli enti del Terzo settore, comprese quindi le cooperative sociali e le altre imprese sociali.


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