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Chi è Lorenzo Fontana, che Salvini vuole ministro per la disabilità

Il ministro per la disabilità, previsto nella lista di Giuseppe Conte, sarebbe lui: 38 anni, vicesindaco di Verona, vicesegretario federale della Lega e vicepresidente della Camera dei deputati, cattolico, contrario all'aborto, ha scritto di recente un libro di allarme sul declino demografico dell'Italia, insieme all'ex presidente dello Ior

di Sara De Carli

In campagna elettorale Matteo Salvini ci ha puntato forte e anche ieri sera, nei video su Facebook l’ha citato fra gli esempi di cambiamento: la Lega voleva il ministero per la Disabilità e nell’accordo con il MoVimento 5 Stelle questo dicastero sarebbe stato affidato a un leghista, Lorenzo Fontana. Con il nome di ministero della famiglia e della disabilità.

Fontana è nato nel 1980, è sposato, ha una bambina, è laureato in Scienze Politiche, ha lavorato per l’Ente Fiera di Verona e da 20 anni è iscritto alla Lega Nord. A 22 anni è stato eletto Consigliere della terza circoscrizione del Comune di Verona, a 27 Consigliere Comunale a Verona, a 29 al Parlamento Europeo. Nel suo profilo cita «un’alleanza storica» sueggellata dalla Lega con il Front National di Marine Le Pen «che ho contribuito a stipulare».

È vicesindaco di Verona, vicesegretario federale della Lega e vicepresidente della Camera dei deputati: è stato eletto la prima volta in Parlamento lo scorso 4 marzo, dopo due mandati al Parlamento europeo. Da pochi mesi ha pubblicato La culla vuota della civiltà. All’origine della crisi, un libro scritto a quattro mani con Ettore Gotti Tedeschi, economista, ex presidente dello Ior, libro che Fontana ha presentato in un’intervista a ProVita. «La politica deve occuparsi della famiglia, non possiamo perdere altro tempo. I figli sono l’investimento del futuro. Ogni anno è come se perdessimo una città delle dimensioni di Padova, il calo demografico è paragonabile a quello provocato fra il 1918 e il 1920 dalla febbre Spagnola». Del perché Gotti Tedeschi dice che «ero rimasto colpito dalle sue lucide, precise analisi sulla denatalità. Abbiamo diversi punti di vista in comune, è risultato quasi naturale mettere mano, insieme, a un testo che è solo l’inizio di un lavoro. Questa sarà la battaglia del futuro, per una nuova cultura». Sulla legge 194, di cui sono appena ricorsi i 40 anni, Fontana afferma che «il grado di civiltà di una società si valuta proprio dalla capacità di difendere gli indifesi. Ciascuno di noi, prima o poi, può risultare non abbastanza utile o interessante per un mondo consumistico, che non ha a cuore l’uomo, la donna, la vita. E diciamolo a voce alta: avere bambini è bello! Sono una ricchezza, non solo un costo o un limite alla tua libertà!».

Il tema demografico sta molto a cuore a Fontana, basta scorrere i post sul suo blog. A gennaio ad esempio ha scritto che «per il presidente del Consiglio uscente Paolo Gentiloni l’Europa che invecchia ha bisogno di migranti, per noi l’Europa che invecchia ha bisogno di generare nuovi figli. La scorciatoia dell’immigrazione usata da Gentiloni è il segno evidente del disimpegno della politiche del centrosinistra che ha preferito aprire all’immigrazione piuttosto che investire su famiglia e natalità. Noi crediamo invece che la demografia sia componente essenziale del rilancio economico del Paese: senza figli il Pil non può crescere».

Lorenzo Fontana e Giancarlo Giorgetti hanno partecipato all’ottava edizione della ‘Marcia per la vita’ di sabato 19 maggio a Roma. In vista di quell’appuntamento ha rilasciato un’ampia intervista a un altro sito, www.rossoporpora.org, in cui ha detto che «se non si rispetta la vita dal concepimento alla fine naturale si arriva ad aberrazioni come quelle di cui siamo stati e siamo testimoni. E’ tipico delle dittature: nel momento in cui qualcuno cerca di omologare i popoli, è inevitabile che si registrino casi come quello recentissimo di Alfie Evans in Inghilterra. Il nazismo omologava per razza, il comunismo per classe sociale e oggi si tenta di omologare per interessi economici o per concezioni di vita. L’anziano non autosufficiente? Un peso per la sanità, dunque un peso per lo Stato… che muoia! Guardiamo le statistiche in Olanda, dove emerge che il 4,5% di tutte le morti è originato dall’eutanasia. E ci sono casi eutanasici riguardanti chi si sentiva depresso, non riuscendo più a stare al passo con i tempi: un’orrenda follia!». E sull'aborto: «Già incomincia a diventare difficile trovare nei documenti ufficiali la parola “aborto”… la neo-lingua truffaldina preferisce ormai inserire il termine nel più vago ambito della “salute riproduttiva”. L’aborto lo si è fatto diventare ufficialmente un ‘diritto umano’: in realtà è uno strano caso di ‘diritto umano’ che prevede l’uccisione di un innocente… Bisogna sostenere la Marcia per la Vita! Ci saranno brutte sorprese per questi laicisti da scrivania che amano la persona umana solo se è utile all’economia. Anzi, se la persona umana non ci fosse proprio più del tutto, per loro forse sarebbe meglio: credo che questo desiderio aberrante sia in fondo l’obiettivo finale dei fautori dell’aborto e dell’eutanasia. La Marcia per la Vita 2018 di Roma è più che giustificata. Fino a quando ci sarà chi vuole eliminare la persona umana, scendere in piazza non solo è auspicabile, ma doveroso, una testimonianza pubblica».

Meno presente la disabilità. In campagna elettorale, un anno fa, Fontana aveva parlato molto di abbattimento delle barriere architettoniche: «sappiamo quanti anziani ci sono che hanno bisogno di aiuto, sappiamo quanti disabili hanno problemi con le barriere architettoniche, sappiamo quanti problemi ci sono all’interno delle famiglie causati ad esempio dalla ludopatia» e al Tg Verona aveva annunciato far le priorità l'abbattimento delle barriere architettoniche soprattutto nei quartieri, «in Europa stiamo cercando di intercettare i fondi destinati proprio a questo capitolo». A Verona è stata avviata una nuova “Pianificazione ed interventi per abbattimento barriere architettoniche”.

Gianluigi De Palo, presidente del Forum delle Associazioni familiari, così ha commentato la nomina: «Bene il Ministero della Famiglia. Ora è il momento di dialogare tra tutte le forze politiche, senza escludere nessuno, perché la famiglia è una questione che riguarda tutti, non solo i partiti della maggioranza».

Foto tratta dal sito www.lorenzofontana.org. Articolo aggiornato venerdì 1 giugno ore 8,29


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