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Una famiglia per mille bambini africani? Si può con l’adozione a distanza

Kenya, Ghana, Marocco e Repubblica Democratica del Congo: in questi quattro Paesi AiBi sostiene interventi che accolgono quasi 1.800 bambini e adolescenti fuori famiglia, ma ancora almeno mille bambini sognano di essere adottati a distanza. AiBi rilancia #Africainfamiglia

di Redazione

In Kenya ci sono 2,4 milioni di minori fuori famiglia (dati 2014), con ben 443mila orfani di entrambi i genitori a causa dell’AIDS. Sono 8 milioni i bambini che vivono in situazioni di estrema povertà, con circa 200mila minori ospitati in istituti e centri di accoglienza. In questo Paese Ai.Bi. opera dal 2008 e già oggi sostiene a distanza 218 minori accolti in tre centri e una scuola, ma quasi 700 attendono ancora di essere adottati a distanza.

Non va meglio in Ghana, dove il 40% della popolazione è povera e l’80 per cento dei minori in istituto sono bambini abbandonati. Non solo: oltre 4mila bambini vivono in orfanotrofi. Ai.Bi. è operativa nel Paese dal settembre 2011 e supporta 64 bambini particolarmente bisognosi, sostenendo le loro 54 famiglie.

Per il Marocco non esistono dati ufficiali sull’abbandono dei minori, ma sono stimati quasi 70mila bambini fuori famiglia, cifra peraltro in crescita al ritmo del 20% ogni anno. Le statistiche date da associazioni della società civile (in particolare INSAF) stimano che 24 bambini vengano abbandonati ogni giorno, oltre 8.500 all’anno. Ai.Bi. lavora in Marocco dal 1992 con progetti di cooperazione allo sviluppo e dal 2006 si prende cura, in cinque centri di accoglienza, di 717 minori tra zero e 18 anni, 482 dei quali aspettano ancora un sostenitore.

Non da ultimo, la Repubblica Democratica del Congo. Qui lo sviluppo umano è il più basso al mondo. I conflitti che il Paese ha vissuto nel 1996 e nel 2003 hanno pesato sull’integrità familiare, con 23mila minori abbandonati dalle famiglie che vivono ai margini della società, considerati ‘bambini stregoni’ portatori di sventura e per questo stuprati o uccisi se non accolti in tempo negli orfanotrofi del Paese. In RDC, Amici dei Bambini coopera per sostenere almeno alcuni degli 89 bambini ospiti del centro FED (Femme et Dévelopement) di Goma, orfani o in condizioni di grave vulnerabilità sociale.

«C’è solo un modo per cambiare concretamente il destino di migliaia di bambini e famiglie africani in difficoltà: si chiama adozione a distanza»: afferma il presidente di Ai.Bi., Marco Griffini. L’adozione a distanza è parte dell’iniziativa di AiBi #AfricainFamiglia, per i bambini abbandonati nel continente africano. «Questo tipo di adozione – prosegue Griffini – è un mezzo alla portata di tutti, che non richiede manovre di bilancio o strategie governative ma attraverso il quale ciascuno può fare concretamente qualcosa. Soprattutto in un periodo come questo, in cui l’opinione pubblica sembra aver perso di vista il senso vero della solidarietà e dell’aiuto del prossimo, in questo modo ciascuno può diventare protagonista degli interventi di aiuto e cooperazione internazionale realizzati grazie ad un sostegno continuativo, che permette un piano di vita e accompagnamento del minore e della famiglia».

La necessità di proteggere la famiglia anche nel continente africano e il diritto di ogni bambino a crescere all’interno di un nucleo familiare porta verso l’adozione a distanza in Africa. Ai.Bi. ha in corso interventi di sostegno a minori e famiglie in nove centri o strutture di accoglienza in Kenya, Ghana, Marocco e Repubblica Democratica del Congo e in una scuola del Kenya, strutture che accolgono oggi quasi 1.800 bimbi e adolescenti da zero a 20 anni; nonostante questo, ci sono ancora almeno mille bambini e adolescenti ospiti negli istituti che sognano di essere adottati a distanza.

Photo by Seth Doyle on Unsplash