Attivismo civico & Terzo settore

Movimento no slot: avanti col Decreto dignità e lo stop alla pubblicità dell’azzardo

L'associazione invita il Governo a procedere con quanto previsto dall’art. 8 del Decreto dignità relativo al divieto di pubblicità del Gioco d’azzardo legale

di Redazione

L'Associazione Movimento No Slot sostiene con grande fermezza l'art. 8 del Decreto Dignità poiché viene finalmente evidenziata la pericolosità della pubblicità del Gioco d’azzardo lecito attestando le potenzialità di influenza sulla popolazione nell’induzione di comportamenti dannosi per sé e per la comunità. L’ articolo prevede che: «Ai fini del rafforzamento della tutela del consumatore e per un più efficace contrasto all'azzardo, a decorrere dalla data di entrata in vigore del presente decreto è vietata qualsiasi forma di pubblicità, anche indiretta, relativa a giochi o scommesse con vincite di denaro, comunque effettuata e su qualunque mezzo, incluse le manifestazioni sportive, culturali o artistiche, le trasmissioni televisive o radiofoniche, la stampa quotidiana e periodica, le pubblicazioni in genere, le affissioni ed internet. Dal 1° gennaio 2019 si applica anche alle sponsorizzazioni di eventi, attività, manifestazioni programmi, prodotti o servizi e a tutte le altre forme di comunicazione di contenuto promozionale, comprese le citazioni visive ed acustiche e la sovraimpressione del nome, marchio, simboli, attività o prodotti la cui pubblicità è vietata».

Finalmente uno stop chiaro e netto ad una regolamentazione fino ad oggi inesistente nonostante due progetti di legge presentati nella scorsa legislatura alla Camera e al Senato da parlamentari di diverse forze politiche. Crediamo tenacemente che la centralità della persona debba inevitabilmente rappresentare l'obiettivo prioritario dell'agire politico e questo divieto intraprende questo difficile cammino. La pubblicità rappresenta, congiuntamente ai social network, uno strumento in grado di agire ed influenzare le decisioni della popolazione, riteniamo quindi per certi versi EPOCALE il passaggio previsto nel Decreto. Come per il tabacco e e l’alcool, anche per il gioco d’azzardo la concessione statale alla vendita di “prodotti” dannosi alla salute non legittima minimamente la pubblicità. Vietare la pubblicità di un prodotto altamente tossico è un primo, ma fondamentale tassello per avviare serie politiche di contrasto di un fenomeno che genera i drammatici effetti sociali che tutti conosciamo, ma ancora in troppi fanno finta di non vedere.

Per questo la Corte di Giustizia Europea nel gennaio 2015 ha stabilito che uno Stato può “vietare totalmente o parzialmente” il gioco d’azzardo o limitarlo con “modalità di controllo più rigorose”, perché ciò è “giustificato da motivi di interesse generale, quali la tutela dei consumatori nonché la prevenzione delle frodi e dell’incitamento dei cittadini a spese eccessive legate al gioco”. Nello specifico della normativa italiana si sottolinea che “l’obiettivo attinente alla lotta alla criminalità collegata a tali giochi è idoneo a giustificare le restrizioni delle libertà fondamentali derivanti da tale normativa”. E si riconosce anche un “ampio potere discrezionale che si basa sulla propria scala di valori di ordine morale, religioso e culturale”.

In questa decisione estremante difficile l'Associazione Movimento No Slot è dalla parte dei cittadini troppo spesso travolti da ogni genere di messaggio fuorviante e illusorio.


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