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Bruni: sul gioco d’azzardo una buona notizia

«Questo governo, come quasi tutti i governi, fa delle cose pessime e delle cose ottime. Non mi stupisce. Questa manovra, vietare la pubblicità dell'azzardo, è una manovra giusta, un passo che andava fatto», dice Luigino Bruni in un'intervista

di Redazione

Da anni l’economista accademico Luigino Bruni, che firma l'editoriale di VITA in uscita domani, è esponente di punta dell’economia di comunione e del movimento SlotMob, conduce una battaglia senza quartiere contro l’industria dell’azzardo. Una battaglia ferma e irriducibile. In un'intervista a Gli Stati Generali commenta l'art. 8 del #DecretoDignità.

«Questo divieto lo chiediamo come società civile e come movimenti contro l’azzardo da cinque anni. Abbiamo fatto manifesti, preparato documenti, pubblicandoli su tanti giornali ma evidentemente abbiamo incontrato sottosegretari con la delega al gioco con i quali non c’era nulla da fare o quasi. Siamo riusciti a fare solo un piccolo passo riducendo le pubblicità sulle tv generaliste in una certa fascia oraria ma niente di più.

È certamente una buona notizia e bisogna ringraziare Di Maio e il Governo, al tempo stesso però noi sappiamo che non è sufficiente. Si tratta di un passo nella direzione giusta ma il vero nodo dell’azzardo in Italia sono le slot machine nei bar, l’invasione di gratta e vinci dovunque. Si tratta di vere e proprie induzioni all’azzardo. Dagli autogrill, alle edicole, in ogni luogo si è bombardati da gratta e vinci e nei bar le slot machine sono ancora troppe. Queste due cose vanno assolutamente combattute.

È un primo passo, ma finché l’appalto dell’azzardo (perché io non lo chiamo gioco d’azzardo, l’azzardo non è un gioco ma un’industria) e delle scommesse è in mano a multinazionali che con i miliardi di utili che fanno finanziano anche le dipendenze di domani non risolveremo il problema. Massimi esperti disegnano videopoker, slot machine per sviluppare dipendenze, il consumatore addicted è quello perfetto in questo sistema, perché consuma sempre di più. Sisal o Lottomatica devono incentivare l’azzardo perché è il loro mestiere e così non se ne esce, noi dovremmo dare l’azzardo in mano allo Stato o a realtà non profit che non devono fare profitto. Il nodo è economico ed è molto importante e speriamo che si affronti un pò alla volta. Questo governo, come quasi tutti i governi, fa delle cose pessime e delle cose ottime. Non mi stupisce. Questa manovra è una manovra giusta, un passo che andava fatto».


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