Servizio civile, enti e blocco degli albi. Risponda il governo
di Redazione
6LuglioLug2018144006 luglio 2018
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L’iscrizione agli albi nazionali o regionali è al centro dell’interrogazione presentata dall’onorevole Stefano Ceccanti (Pd). Sul problema era intervenuta nel maggio scorso la Conferenza nazionale enti servizio civile che lamentava la lentezza delle operazioni di accreditamento al nuovo albo
Quale è il numero di enti, già iscritti agli albi nazionale o regionali del servizio civile nazionale che, alla data del 10 giugno scorso, «abbiano presentato richiesta di iscrizione all'albo del servizio civile universale, nonché quanti siano, alla stessa data, gli enti già iscritti al predetto albo»? è la domanda che l’onorevole Stefano Ceccanti (Pd) rivolge in un’interrogazione a risposta scritta al presidente del Consiglio dei ministri. Ceccanti chiede anche se lo stesso premier «non ritenga di assumere iniziative per consentire, in via transitoria, agli enti iscritti agli albi del servizio civile nazionale di effettuare l'adeguamento dell'iscrizione relativamente a nuove sedi e nuove figure professionali in vista della presentazione dei nuovi progetti prevista per l'autunno 2018, come richiesto da molti enti accreditati».
Il parlamentare del Pd ricorda che nell’aprile dello scorso anno il Dipartimento della gioventù e del servizio civile nazionale «ha emanato una circolare inerente alla gestione stralcio dell'Albo nazionale, degli albi regionali e delle province autonome del servizio civile nazionale (ai sensi dell'articolo 11, commi quinto e sesto, del decreto legislativo 6 marzo 2017, n. 40). E in particolare che la circolare ha disposto che, a partire dal 18 aprile 2017, «non potranno più essere presentate domande di iscrizione al Servizio Civile Nazionale sia per quanto riguarda l'Albo nazionale, che gli Albi delle Regioni e delle Province autonome. Non potranno cioè essere iscritti negli albi di Servizio Civile Nazionale nuovi soggetti giuridici, né singolarmente, né in qualità di sedi di attuazione di progetti di enti già accreditati».
Già il deposito dei progetti avvenuto il 30 novembre dello scorso anno ha risentito di questo limite, «nonostante – continua Ceccanti - che nella suddetta circolare, il dipartimento avesse previsto la possibilità per gli enti già iscritti, proprio in vista della presentazione dei progetti per l'anno 2018, di “effettuare l'adeguamento dell'iscrizione relativamente alle figure professionali, ai sistemi di comunicazione e coordinamento, di progettazione, di reclutamento e selezione, di formazione, di monitoraggio e valutazione, nonché a nuove sedi di attuazione progetti appartenenti a soggetti a qualsiasi titolo già accreditati”. Detta possibilità, infatti, è stata impedita agli enti accreditati che hanno presentato progetti da realizzare con fondi stanziati per il 2018».
Secondo il parlamentare «in tal modo, il dipartimento ha di fatto bloccato l'ingresso di nuovi soggetti nel sistema del servizio civile, impedendo altresì a quanti a quella data vi erano già operanti di implementare le proprie risorse umane dedicate e le proprie sedi di attuazione progetti»; non solo «anche i soggetti che hanno presentato istanza per l'iscrizione al nuovo Albo unico del servizio civile universale di fatto non hanno ancora potuto perfezionare le proprie richieste, anche a causa dell'incertezza della normativa secondaria che, dal 3 agosto 2017 al 9 maggio 2018, ha prodotto tre diverse circolari in materia».
Infine, ricorda ancora Ceccanti «il 10 maggio 2018 l'assemblea della Conferenza nazionale enti servizio civile ha lamentato, in un comunicato, la lentezza con la quale si stanno svolgendo le operazioni di accreditamento al nuovo albo, chiedendo con urgenza di “permettere ingressi di nuove organizzazioni per il prossimo deposito progetti”».