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Ambiente

Second hand effect: meno 4,5 mln di tonnellate di CO2

17 Luglio Lug 2018 1449 17 luglio 2018
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La compravendita dell'usato non solo permette di risparmiare a livello economico. Schibsted con l'Istituto svedese di ricerca ambientale (Ivl) ha analizzato l'impatto sul pianeta dell'economia degli oggetti di seconda mano nei principali Paesi in cui è presente con le sue piattaforme. In Italia Subito ha anche stilato una classifica: le tre regioni virtuose sono Campania, Lombardia e Lazio

Che effetto ha comprare oggetti di seconda mano? Al di là del risparmio economico il circolo virtuoso dell’usato non solo allunga la vita degli oggetti ma ha anche un effetto benefico sull’ambiente. A dirlo sono i numeri ricavati da Scibsted attraverso le sue piattaforme: il risparmio è di 21,5 milioni di tonnellate di CO2 soltanto nei 10 principali Paesi in cui opera (Francia, Spagna, Norvegia, Finlandia, Ungheria, Marocco, Brasile, Messico, Italia e Svezia).
Solo in Italia, grazie agli oltre 8 milioni di utenti unici mensili che utilizzano Subito, sono state risparmiate 4,5 milioni di tonnellate. Acquistare e comprare beni usati non è quindi solo un modo per fare buoni affari arrivando a guadagnare mediamente 1.030 euro - come evidenziato dall’Osservatorio Second Hand Economy condotto da DOXA (osservatorio 2017) per Subito - ma è anche un gesto di responsabilità nei confronti dell’ambiente che prende il nome di Second Hand Effect.

Schibsted con l’Istituto Svedese di Ricerca Ambientale (IVL), partendo dal presupposto che acquistare un oggetto usato significa non produrne uno nuovo e non dismettere lo stesso, eliminando le emissioni di CO2 e il consumo di nuovi materiali, ha analizzato per il terzo anno consecutivo l’impatto dell’economia dell’usato, dimostrandone l’effetto positivo sul nostro Pianeta. Per rendere un’idea solo grazie agli utenti di Subito nel 2017 si sono risparmiate 4,5 milioni di tonnellate di CO2, pari a 4,4 milioni di voli a/r Roma-New York o a 12 mesi senza traffico nella città di Roma, alla produzione di quasi 7 miliardi di kg di pasta, alla produzione e al riciclo di 65 milioni di biciclette, 18 milioni di divani, 12,4 miliardi di bottigliette di Coca-Cola da 200ml, 329 milioni di sneakers o ancora 16,6 milioni di laptop.


Dati della ricerca sull'Italia di secondhandeffect.subito.it

Oltre alla CO2, l’economia dell’usato ha permesso di risparmiare ben 245.927 tonnellate di plastica, con cui si potrebbero produrre 4,6 miliardi di bottigliette PET da 2 litri oppure 34,7 miliardi di buste di plastica, 1,6 milioni di tonnellate di acciaio, equivalenti a 428.861 container, o ancora a 153.830 tonnellate di alluminio che corrispondono a 10,3 miliardi di lattine.

«Ogni giorno, solamente su Subito, circa 50mila italiani contribuiscono alla Second Hand Economy, quell’economia dell’usato che in Italia vale 21 miliardi di euro, ovvero l’1,2% del Pil» commenta Melany Libraro, Ceo di Subito. «Ogni volta che qualcuno di noi compra o vende usato compie un “piccolo gesto” importante per il futuro di tutti, perché concorre a ridurre il nostro impatto ambientale, concretamente. Nel 2017, 18 milioni di “piccoli gesti” hanno risparmiato all’ambiente 4,5 milioni di tonnellate di CO2 immesse in atmosfera: un grande risultato che ci rende orgogliosi e che soprattutto vogliamo renda orgogliosi tutti i nostri utenti»

Proprio per dare valore a ogni singolo gesto Subito ha sviluppato un sito dedicato al Second Hand Effect (secondhandeffect.subito.it), dove trovare il risparmio di CO2 per gli oggetti più comunemente comprati e venduti sulla piattaforma, insieme alla classifica delle regioni e delle città più virtuose e al report completo sul risparmio generato da Subito e dalle piattaforme del gruppo Schibsted.

Per calcolare il risparmio complessivo derivante dalla compravendita su Subito, IVL ha preso in considerazione le emissioni derivanti dalla produzione degli oggetti più venduti sulla piattaforma. I risultati ci dicono che, per esempio, la compravendita di un’auto usata permette di risparmiare 5,6 tonnellate di CO2, un computer portatile 270 kg, un divano 250 kg, un passeggino 220 kg, uno smartphone 75kg, una sedia 72 kg, una bici 69kg, un paio di jeans 33 kg e una t-shirt 7,2kg.


Emissioni derivanti dalla produzione degli oggetti secondo Ivl, Istituto svedese di ricerca per l'ambiente

Entrando nel dettaglio del nostro Paese, si è anche calcolato quali siano le regioni più virtuose. Prima tra tutte la Campania con 709.279 tonnellate di CO2 risparmiate (15,8% del totale). Sul secondo gradino del podio troviamo i lombardi con 654.540 tonnellate (14,6%) e al terzo il Lazio con 437.898 (9,8%). Chiudono la top 5 l’Emilia Romagna con 406.328 (9,1%) e il Veneto con 402.454 (9%).

Anche a livello di province la Campania si conferma la più green grazie al primo posto di Napoli, unica città del Sud presente nelle prime cinque, che ha risparmiato 516.776 tonnellate di CO2. Seguono Roma con 345.856, Milano con 228.124, Torino con 213.419 e infine Bologna con 161.389.

A livello internazionale Schibsted Media Group ha calcolato il risparmio potenziale di emissioni di anidride carbonica derivanti dalla compravendita di beni usati acquistati e venduti nei 7 maggiori mercati europei in cui opera con le sue piattaforme di compravendita (Finn in Norvegia, Tori in Finlandia, Blocket in Svezia, Leboincoin in Francia, Vibbo in Spagna, Subito in Italia, Jòfogàs in Ungheria), nel mercato del Marocco (Avito), del Brasile (OLX) e del Messico (Segundamano), per un totale di 21,5 milioni di tonnellate di CO2.


Dati dalla ricerca internazionale di Scibsted con l'Ivl

Un dato che corrisponde al blocco del traffico della città di Oslo per 43 anni oppure a 1,2 milioni di tonnellate di plastica con cui si potrebbero produrre 169 miliardi di buste di plastica o 22 miliardi di bottiglie PET da 2 litri. E ancora 7,8 milioni di tonnellate di acciaio che corrispondono a 62mila Statue della Libertà e ancora 0,7 milioni di tonnellate di alluminio che servono per fabbricare 49 miliardi di lattine.

La ricerca ha preso in considerazione solo gli annunci pubblicati dagli utenti privati, mentre sono stati esclusi gli annunci pubblicati dalle aziende e relativi alle categorie servizi, animali e immobiliare. Tutti i dati d’impatto ambientale relativi agli annunci e alla gestione aziendale sono stati quindi inseriti nel calcolatore delle emissioni di anidride carbonica creato da Ivl, permettendo la quantificazione dei potenziali effetti positivi sull’ambiente al netto delle emissioni aziendali.
Per ogni bene è stato calcolato l’impatto ambientale derivante dall’estrazione della materia prima, dalla lavorazione dei materiali di cui è composto e dal processo di dismissione. Successivamente il totale è stato comparato in chilogrammi equivalenti di diossido di carbonio (CO2e). Il valore attribuito all’oggetto è stato convertito in base alla composizione della partizione dei materiali e ad ogni partizione è stato associato un quantitativo di materiale (plastica, acciaio e alluminio) e di emissioni in chilogrammi di CO2e.

In apertura photo by Daniel Frank on Unsplash

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