Centinaia le sigle non profit aderenti: martedì 28 agosto alle 17 davanti alla Prefettura previste migliaia di persone in una mobilitazione nata nel giro di pochi giorni. C'è anche il Cnca: "Si devono superare insieme i muri dell'intolleranza e le strettoie della paura", dice il presidente Paolo Cattaneo
Sono centinaia, e in continuo aumento, gli enti della società civile che stanno dando la propria adesione a “Europa senza muri”, il presidio di martedì pomeriggio 28 agosto davanti alla Prefettura di Milano per protestare contro l’arrivo del premier ungherese Viktor Orban a Milano e l’incontro con il ministro dell’Interno italiano Matteo Salvini. Fra queste, a fianco dei promotori – rete Insieme senza muri e Sentinelli di Milano, con l’appoggio di vari esponenti del Comune di Milano, tra cui l’Assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino – ci sono Acli, Arci, Ciai, Amref (qui la lista completa, costantemente aggiornata) c’è anche il Cnca, Coordinamento nazionale comunità di accoglienza, in particolare con la sezione Lombardia, che ha 8mila utenti nei propri centri e 3200 accoglienze di richiedenti asilo attraverso le proprie realtà associate, da Fondazione Padri Somaschi a Fondazione Arca, dalla cooperativa sociale Diapason all’associazione Passepartout che gestisce il neonato progetto di Casa Chiaravalle a Milano.
“Ci occupiamo di qualsiasi categoria di persona in disagio, per questo è giusto esserci al presidio. Aspettavamo un’iniziativa del genere che va in contrasto alle ultime azioni a livello governativo compresa la questione dello sbarco delle persone dalla nave Diciotti”, spiega Paolo Cattaneo, presidente di Cnca Lombardia. Esserci “per costruire percorsi di inclusione e di cittadinanza per i singoli e per pensare ad una crescita ed uno sviluppo del nostro Paese anche a partire dai nuovi incontri, superando insieme i muri dell'intolleranza e le strettoie della paura”.
Gli enti appartenenti al Cnca, “che al loro interno stanno discutendo su quali siano le migliori forme di accoglienza, cercando di andare sempre di più nella direzione dell’accoglienza diffusa e non della concentrazione di tante persone in un’unica struttura”, sono concordi sul rifiuto dell’attuale modo di rapportarsi alle migrazioni verso l’Italia e l’Europa. “Ci preoccupa la deriva razzista in atto nel Paese e il fatto che il governo stia seguendo il drammatico ‘gioco’ della comunicazione di Salvini e della Lega che nascondono dietro una supposta emergenza migranti l’indecisione verso tematiche più urgenti per l’Italia, in particolare dal punto di vista economico ed imprenditoriale come le Grandi opere”, sottolinea Cattaneo.
La presa di posizione del Cnca rispetto alla presenza a Europa senza muri parte anche dalla constatazione che “il disagio non ha bandiere, la presa in carico della persona viene fatta sulla base della sua storia e la comunità che accoglie non vede contrapposizioni tra chi ha un bisogno e chi ha un altro, fosse un uomo o una donna senza fissa dimora, un ragazzo in recupero dalla tossicodipendenza, un minore straniero non accompagnato e via dicendo”. Prima gli italiani? No, prima gli esseri umani.
Il volantino dell'iniziativa. Il disegno originale è di Francesco Piobbichi