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Stasera a cena c’è Mohammed

"Benvenuti a cena" è l'ultima iniziativa di Romaltruista rivolta all'accoglienza dei migranti, una rete di volontariato flessibile a cui aderiscono 20mila romani. "Il 2017 è stato l’anno di rodaggio - aggiunge il presidente Mauro Cipparone - nel 2018 abbiamo formato numerosi nuovi facilitatori in modo da poter aumentare il numero di cene organizzate, anche perché il database delle persone interessate è molto cresciuto e non riusciamo a coinvolgere tutti quelli che vorrebbero partecipare"

di Paola Scarsi

Da molto tempo è avviato nel nostro Paese il dibattito sul volontariato e in particolare sulle sue modalità di attuazione. Accanto a quello organizzato, teorizzato e praticato dalle più antiche e strutturate organizzazioni si è venuto ad affiancare quello episodico o "post-moderno" come è stato definito nello studio realizzato da CSVnet e Ciessevi “Un nuovo approccio al volontariato: grandi eventi e partecipazione attiva” che ha presentato l'identikit dei volontari in servizio ad Expo 2015.

La forte voglia d’impegno civico dei cittadini tende con maggiore difficoltà ad essere inquadrata in un impegno stabile ed anche il volontariato deve fare i conti con una società più liquida. E poiché, come spesso accade, in medio stat virtus, ecco spiegato il grande successo di Romaltruista la onlus che dal 2011 offre ai cittadini la possibilità di sperimentarsi e mettersi in gioco attraverso esperienze di volontariato flessibile. "Un’opportunità – spiegano i fondatori – per dedicarsi al volontariato in maniera compatibile con le proprie esigenze, senza impegno continuativo e decidendo di volta in volta quando partecipare". Ma anche un primo "assaggio" che in molti casi si trasforma in partecipazione continuativa. RomAltruista segue il modello già costruito dalla rete HandsOn (presente in 250 città, con 2.600.000 volontari nel mondo), una sorta di ponte tra le realtà del terzo settore e i cittadini, creando un incontro tra domanda e offerta di volontariato.La facilità di selezione e prenotazione delle attività ha fatto sì che ad oggi più di 20mila cittadini romani siano entrati a far parte della rete di RomAltruista .
Un articolato ed aggiornato database permette ai volontari o agli aspiranti tali di selezionare l'attività in base a criteri di tempo, luogo e tipologia.

Il calendario in home page è scrupolosamente diviso per giorni, fasce orarie, tipologie d'intervento, ambiente, animali, anziani, cittadini, disabilità, minori, stranieri, nuove povertà e altre ancora e tempo richiesto: dall'ora, sufficiente per "raccogliere pane, panini e pizza avanzati dalle attività commerciali per portarli ai più bisognosi" o per " preparare panini per contribuire alla cena dei nostri amici di strada" all'impegno più lungo per offrire "pappa e coccole ai gatti del rifugio La Casetta", "preparare la cena presso i Padri Rogazionisti" "selezionare e distribuire abiti per bambini" molteplici occasioni per dare un significato speciale ad un po' del proprio tempo libero.

Ogni progetto è pensato per essere alla portata di tutti e viene effettuato con la supervisione di un capo progetto; ci sono molteplici formule compresa – in alcuni casi – la possibilità di partecipare con i propri figli.

Se poi essere volontario piace e si vuole continuare? Con RomAltruista ci si può inizialmente iscrivere a cadenza fissa al progetto prescelto oppure aderire all'associazione proponente offrendo il proprio tempo in maniera più strutturata.

Al volontariato flessibile RomAltruista affianca altre iniziative come la costruzione e il supporto operativo a programmi di volontariato per i dipendenti delle aziende che scelgono di investire nella Responsabilità Sociale d’Impresa. In questo caso RomAltruista si occupa dell'individuazione dell'iniziativa più adatta, che può essere la sistemazione di un'area urbana o un progetto già definito da un'associazione di volontariato, e di tutti i successivi passaggi, dal contatto con le Istituzioni alla richiesta di eventuali permessi, l'acquisizione di materiali e attrezzature, la supervisione di personale tecnico, il coordinamento di volontari esperti durante l’evento, sino alla definitiva realizzazione ed all'inaugurazione.

Ultima in ordine di tempo e di grande attualità "Benvenuti a cena" (a cui si riferiscono le foto) l'iniziativa di RomAltrista ispirata a "The Welcome Dinner Project" che in Australia fa incontrare i residenti con le persone che vi si trasferiscono. Condividere piatti preparati dagli ospiti è un modo semplice e immediato per avvicinarsi e conoscersi meglio, condividere storie, stringere nuove amicizie: si tratta di un potente strumento educativo che crea un ponte fra italiani e stranieri e permette di superare più facilmente le differenze culturali, le difficoltà della lingua e la paura dello sconosciuto combattendo l'isolamento.

"Ciò che differenzia "Benvenuti a cena" da altri progetti di integrazione – spiega Mauro Cipparone, socio fondatore e presidente di RomAltruista – è che tutti i commensali sono sullo stesso piano. Italiani e stranieri partecipano alle cene ciascuno portando qualcosa cucinato da loro e nessuno è in una posizione di superiorità".

Le cene multiculturali sono eventi gratuiti, organizzati a casa dei partecipanti "Una volta – ricorda Cipparone – ne è stata fatta una in un centro di accoglienza: in quel caso gli stranieri erano i veri padroni di casa". Eventi per piccoli gruppi di persone: 4 italiani (o stranieri residenti in Italia da oltre 10 anni), 4 stranieri arrivati da poco a Roma ed un facilitatore il cui ruolo è fondamentale. Si tratta di un volontario che deve seguire un corso di formazione specifico promosso da RomAltruista, essere persona "dinamica e comunicativa", aver voglia di occuparsi degli aspetti organizzativi ma soprattutto di voler mettere in gioco la propria creatività per superare le barriere della comunicazione e far avvicinare le persone. Per non lasciare nulla al caso il facilitatore principiante inizialmente affianca un facilitatore esperto durante alcune cene e poi, una volta impratichito, si occupa autonomamente dell'organizzazione di un evento.

"Il 2017 è stato l’anno di rodaggio – aggiunge il presidente – nel 2018 abbiamo formato numerosi nuovi facilitatori in modo da poter aumentare il numero di cene organizzate a Roma, anche perché il database delle persone interessate è molto cresciuto e non riusciamo a coinvolgere tutti quelli che vorrebbero partecipare".


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