Salone Csr 2017
Economia

CSR, un Salone 2018 tra giovani, economia circolare e finanza etica

15 Settembre Set 2018 0900 15 settembre 2018
  • ...

Un’intervista sull’imminente Salone della Csr 2018 dal titolo “Le rotte della sostenibilità” (2 e 3 ottobre all’Università Bocconi) con l’organizzatrice Rossella Sobrero: «essere responsabili è un percorso, quindi una rotta. Questo perché è un impegno che non finisce mai»

Torna il tradizionale appuntamento sulla corporate social responsability all’Università Bocconi. Il 2 e il 3 ottobre infatti andrà in scena il Salone della CSR e dell’Innovazione Sociale. Per capire quali saranno le novità di questa edizione 2018, i nuovi trend e cosa ci aspetta in futuro abbiamo chiesto a chi organizza la due giorni, Rossella Sobrero presidente di Koinética.


Rossella Sobrero

“Le rotte della sostenibilità”. È questo il titolo dell’edizione 2018 della due giorni. Cosa significa?
Riteniamo che essere responsabili sia un percorso, quindi una rotta. Questo perché è un impegno che non finisce mai. Ci siamo ispirati all’idea del mare, anche l’allestimento ricorderà questo immaginario. L’idea è quella di muoversi in una precisa direzione che è quella tracciata dai diciassette obiettivi dell’Agenda 2030 che poi ogni azienda declina a modo proprio.

Quale la principale novità di quest’anno?
Abbiamo deciso di raggruppare gli oltre 80 eventi in sei percorsi. Questi macro temi saranno Circular Economy, Divercity & Inclusion, Finanza responsabile, Innovation & Change, Processi e filiere sostenibili e Smart community & Smart City. La nostra intenzione è aiutare così il visitatore ad orientarsi e scegliere. Un’idea nata dalle segnalazioni dei partecipanti dell’anno scorso che avevano espresso l'esiegnza di una maggior chiarezza del palinstesto.

Anche il sito web dell’evento è cambiato?
Sì lo abbiamo rinnovato anche qui per migliorare l’esperienza dell’utente e renderlo più accessibile e facile da usare. Tanto che oggi è possibile consultare gli eventi non solo per argomento ma anche per fascia oraria e tipologia.


I sei percorsi

Dal punto di vista invece delle tendenze relative alla CSR quali sono le novità che vedremo al Salone?

Presenteremo una ricerca fatta da Ipsos, che sarà presentata da Nando Pagnoncelli il 2 ottobre. Quello che posso anticipare e che secondo me è il dato più significativo è il fatto che i consumatori stanno cominciando a percepire ed identificare i prodotti sostenibili come prodotti di qualità. Non è più quindi solo un acquisto basato su ideali e convinzioni ma anche per la qualità elevata che viene percepita dal consumatore. Questo significa che indubbiamente nel futuro i prodotti responsabili vedranno una crescita notevole.

Un’altra prova dell’ormai legame definitivo tra Csr e business. Ormai non è più tattica ma strategia imprenditoriale…
Potremmo dire che non si può più tornare indietro. Le aziende hanno capito che la sostenibilità deve entrare nel proprio modo di fare impresa. Il risultato più significativo di questo cambiamento è che sempre più le grandi aziende stanno legando le retribuzioni dei premi dei propri manager a obiettivi di sostenibilità.

Un risultato esclusivamente imputabile ad una scelta del mondo imprenditoriale o un obbligo dettato dalle scelte dei clienti/consumatori?
Non ho percentuali da dare rispetto a questo tema perché non esistono. Ma ho appena scritto un libro che si intitola “Sostenibilità, competitività, comunicazione”. È una scelta strategica che viene attuata certamente perché l’impresa è convinta che sia una cosa giusta ma che risponde comunque sempre ad una leva rappresentata dalle esigenze del consumatore. Un ruolo poi lo ha avuto anche il pubblico che ormai in tutti i bandi pone criteri molto chiari su questi temi. Insomma il movente dipende anche molto dal settore economico in cui l’azienda opera e al tipo di mercato cui partecipa. Una cosa che va sottolineate è che non è più un fenomeno che riguarda solo le aziende business to consumer ma riguarda anche il business to business e ha contagiato le filiere. Pensiamo al grande tema della block chain che si sta sviluppando. Risponde proprio all’esigenza di trasparenza nelle filiere produttive.

Il 15 settembre del 2008 scoppiava il caso Lehman Brothers detonatore della crisi economica. Si può dire che principalmente il motivo fu che la finanza non era in alcun modo gestita secondo una logica responsabile. In questi 10 anni com’è cambiata la finanza?
Sta cambiando radicalmente. Non so quanto a seguito esclusivamente di quell’evento drammatico. Ci sono stati anche altri eventi importanti. Penso ad esempio alla lettera dell’ad di Black Rock in cui diceva che avrebbero investito solo in aziende responsabili sancendo una consecutio che sembra banale ma è fondamentale: responsabilità è sostenibilità e sostenibilità è sicurezza d’investimento. Non credo che ci sia stato qualcuno fulminato sulla via di Damasco. Si tratta, anche in questo caso, di convenienza. Di certo c’è che noi quest’anno stiamo collaborando con il Forum per la finanza sostenibile che ha raddoppiato il numero di soci nell’ultimo anno e mezzo. Questo vuol dire che ci sono tanti operatori del mondo finanziario che si stanno avvicinando a questi temi. Qualcosa di importantissimo. È chiaro che la finanza, fatta nel modo giusto, è fondamentale per lo sviluppo delle imprese. Al Salone faremo per questo un evento sul rapporto tra economia reale e finanza responsabile.

Nel mese di ottobre VITA dedicherà il numero all’economia circolare. Il Salone le dedica un percorso. Cosa ci si può aspettare in futuro?
Continuerà a crescere. Al di là del ridurre l’impatto ambientale, che è cosa buona e giusta, il fatto è che conviene. Ci sono finanziamenti europei, tanti studi dal punto di vista della logistica e dell’ottimizzazione dei processi. C’è grande fermento.

Per chiudere, anche in questa edizione c’è un occhio di riguardo per i giovani?
Sì, ci teniamo molto. Come tutti gli anni daremo grande spazio a CSRNatives, la rete di universitari appassionati di sostenibilità e per il secondo anno faremo un incontro che si chiama “Professione sostenibilità” in cui racconteremo quali sono i profili professionali più richiesti per fare un po’ di orientamento.

Contenuti correlati