Cathy Greenblat, LOVE, LOSS AND LAUGHTER, Lyons Press 2012 7
Federazione Alzheimer

Ricerca sulla demenza. A che punto siamo?

21 Settembre Set 2018 1047 21 settembre 2018
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Presentato, in occasione della XXV Giornata Mondiale Alzheimer, il Rapporto 2018 "Lo stato dell'arte della ricerca sulla demenza". A livello globale sono colpite 47 milioni di persone, in Italia si stimano 1.241.000 di casi. «Siamo la voce delle persone con demenza e per loro ribadiamo la necessità e l’urgenza di destinare finanziamenti al Piano Nazionale Demenze» ricorda Gabriella Salvini Porro

Ogni 3 secondi nel mondo una persona sviluppa una forma di demenza: a livello globale ne sono colpite 47 milioni di persone. In Italia si stima vi siano 1.241.000 casi. Nel 2018 la demenza è diventata una malattia da mille miliardi di dollari. La demenza è la settima causa di morte in tutto il mondo e non esiste ancora una cura. Molti Paesi non sono ancora dotati di strumenti diagnostici adeguati, di facile accesso agli studi clinici, di medici e ricercatori specializzati. Come già rivelava il Rapporto Mondiale Alzheimer 2016, la maggior parte delle persone con demenza nel mondo deve ancora ricevere una diagnosi, oltre a un’assistenza sanitaria completa e continua. Sono questi alcuni dati in evidenza nel Rapporto Mondiale Alzheimer 2018 (qui il rapporto completo ) intitolato Lo stato dell’arte della ricerca sulla demenza”: una panoramica della situazione attuale della ricerca nel campo delle demenze, indagando quali siano le effettive azioni intraprese, le speranze, gli ostacoli.

A presentarlo oggi, XXV Giornata Mondiale Alzheimer, la Federazione Alzheimer Italia, rappresentante per il nostro Paese di Adi - Alzheimer’s Disease International

Adi sostiene che la demenza sia una delle crisi globali a livello sanitario e sociale più significative del XXI secolo e per questo l'1% del costo sociale della demenza dovrebbe essere destinato al finanziamento della ricerca sulla demenza stessa.

«Siamo molto orgogliosi di diffondere il "Rapporto Mondiale Alzheimer 2018 - Lo stato dell'arte della ricerca sulla demenza", che fotografa la situazione attuale, le cause della mancanza di progressi rilevanti negli ultimi 20 anni e gli ostacoli che impediscono di trovare soluzioni adeguate» osserva Paola Barbarino, Ceo di Adi. «Il Rapporto esamina nuovi e interessanti lavori nel campo delle demenze, nuove frontiere nella ricerca e sottolinea la nostra richiesta fondamentale di aumentare i fondi per la ricerca. Senza investimenti significativi nella ricerca, infatti, non siamo in grado di superare nuove frontiere. È sorprendente in questo senso il rapporto tra demenza e cancro rispetto al numero di pubblicazioni: 1:12. Inoltre non ci sono abbastanza persone coinvolte nella ricerca sulla demenza: questo deve cambiare». Barberino conlcude: «Ci auguriamo che la diffusione di questo Rapporto aumenti la consapevolezza della malattia di Alzheimer e della demenza, e accenda un dibattito per portare il maggior numero possibile di governi e aziende a dedicare fondi e attenzione alle persone con demenza e alle loro famiglie affinché possano ottenere una migliore qualità di vita».

«Un mondo in cui le persone con demenza e i loro familiari possano vivere bene e ottengano la cura e il sostegno necessari per mantenere dignità, rispetto, autonomia e uguaglianza. Questo è l’auspicio con cui l’Oms ha adottato lo scorso anno Il Piano Globale sulla Demenza» ricorda Gabriella Salvini Porro, presidente Federazione Alzheimer Italia. «Noi della Federazione Alzheimer Italia condividiamo lo stesso grande obiettivo. Per questo ci facciamo portavoce delle persone con demenza nel nostro Paese, sottolineando ancora una volta la necessità che il Piano Nazionale Demenze riceva gli adeguati finanziamenti mirati a promuovere interventi appropriati nella gestione integrata della demenza».

In apertura foto di Kathy Greenblat dalla mostra "“Love, loss and laughter - Seeing Alzheimer's differently”

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