Ha suscitato polemiche l'affermazione di Luigi Di Maio sull'abolizione della povertà. Si tratta di uno slogan della Banca Mondiale, "end poverty". Istituzione con cui, spiega il sottosegretario Laura Castelli, il Governo si sta confrontando per l'introduzione del reddito di cittadinanza. «Erogazione e pagamenti saranno tracciati e non sarà possibile alimentare nero o azzardo»
Nemmeno un euro del reddito di cittadinanza andrà all'azzardo. O finirà in mano a consumi improduttivi. Il problema era stato sollevato sulle pagine di Vita dal professor Luigino Bruni (qui). «Dalle simulazioni che abbiamo fatto», osserva il professor Bruni, si capisce che ci versa in condizioni di povertà e disperazione potrebbe buttare «i soldi nel gioco. Per questo è ingenuo pensare che i flussi di denaro servano a combattere la povertà, tanto meno ad abolirla».
#endpoverty è lo slogan della campagna della Banca Mondiale ripreso da Luigi Di Maio, per commentare l'introduzione - prevista dal prossimo DEF - del reddito di cittadinanza. In Italia, lo slogan non è piaciuto a tutti.
Se è vero, spiega Laura Castelli, sottosegretario al Ministero dell'Economia e delle Finanze, che bisogna andare alla sostanza, anche la forma in cui questo reddito verrà erogato è importante.
End Poverty
Logo della Banca Mondiale
«Per prima cosa non sarà in contanti, ma avrà il massimo della tracciabilità» e, di conseguenza, sarà un presidio di legalità, spiega Castelli. Il modello è quello della tessera prepagata, sperimentata già in molti Paesi. Una card di questo tipo è possibile anche in assenza di conto corrente (un caso su tutti, quello della finlandese Moni di cui abbiamo a suo tempo parlato su Vita, qui).
«Stiamo elaborando il progetto assieme al team per la trasformazione digitale di Diego Piacentini e alla Banca Mondiale», spiega il sottosegretario Castelli. Come funzionerà? Sarà anonima, basata su blockchain. Nessuno stigma, dunque. «Anzi, permetterà a chiunque di recarsi in un negozio o in un supermercato e pagare con la propria tessera. Non ci sarà scambio di denaro materiale, ma attraverso un pos. Il negoziante avrà la cifra direttamente dallo Stato. Per i bonifici, invece, si useranno sistemi di smart payment tramite app».
Oggi, con il M5S al governo c'è il passaggio all'atto, dal programma al provvedimento.
Le ragioni della scelta? Spiega Laura Castelli che sono molteplici. «In primo luogo, la tracciabilità garantisce una barriera all'accesso: assicureremo che il reddito vada in consumi produttivi e primari, non in azzardo o altre forme di dispendio improduttivo». La possibilità di poter spendere in azzardo, alimentando le diseconomie della crisi sarà dunque - questa l'intenzione del M5S - resa impraticabile alla fonte. Considerando che la gran parte dell'azzardo in circolazione ancora beneficia (e qui si apre una grande questione: perché?) di regimi di non tracciabilità del consumo e della possibilità di pagamento in contante (in sostanza, la spesa in azzardo non finisce in alcun redditometro e il giocatore non è tracciabile) si capisce che senza contante in mano restano da bloccare gli accessi a siti e scommesse.
In secondo luogo, spiega Laura Castelli, si «garantità il pagamento dell'Iva», quindi l'emersione del nero.
«Nessuno sarà ghettizzato, ma tutti i beneficiari del reddito saranno responsabilizzati. Non useremo una social card, ma il normale tesserino bancomat», fanno sapere dal M5S.