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Violenza sulle donne. Il costo sociale è di 26 miliardi l’anno

Presentati lunedì 8 ottobre a Roma al Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri i dati sulla violenza di genere in Europa, elaborati e raccolti dall’Eige - Istituto europeo per l’Uguaglianza di Genere. Nell’indice sull’uguaglianza di genere 2017, l’Italia ha ottenuto un punteggio di 62,1 su 100, sotto la media europea, ma in miglioramento rispetto al passato

di Erica Battaglia

La violenza sulle donne non è solo un crimine tra i più odiosi, ma ha anche un elevato costo sociale che, solo nel nostro Paese, è pari a 26 miliardi di euro l’anno. A dirlo è l’Eige – Istituto europeo per l’Uguaglianza di Genere che ieri, nella sala polifunzionale del Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha presentato l’Indice 2017 sull’uguaglianza di genere in Italia. Il motivo? A livello sociale, il costo è considerevole poiché legato alla perdita di produzione economica, dell’utilizzo dei servizi e dei costi personali.

L’Indice 2017 sull’uguaglianza di genere esamina infatti in dettaglio i progressi compiuti e le sfide affrontate per conseguire, appunto, l’uguaglianza di genere in tutta l’Unione Europea dal 2005 al 2015. Utilizzando una scala da 1 (totale disparità) a 100 (totale equità), l’indice misura le differenze tra donne e uomini in domini chiave nell’ambito delle politiche dell’Unione Europea (lavoro, denaro, conoscenza, tempo, potere e salute). L’indice misura inoltre la violenza contro le donne e le disuguaglianze intersezionali, ovvero “domini satellite” che rientrano nel quadro dell’indice sull’uguaglianza di genere, ma non hanno un impatto sul punteggio complessivo. Le disuguaglianze intersezionali mostrano in sostanza come il genere interagisca con l’età, l’istruzione, la composizione della famiglia, il paese di nascita, la disabilità. L’indice sull’uguaglianza di genere fornisce in sostanza risultati per ciascuno dominio e sottodominio sia per l’Unione Europea che per i suoi 28 Stati Membri.

Nell’indice sull’uguaglianza di genere 2017, l’Italia ha ottenuto un punteggio di 62,1 su 100, registrando un aumento di 12,9 punti. Tale punteggio è inferiore alla media dell’Unione Europea, pari a 66,2, ma l’Italia è il Paese che ha fatto registrare i maggiori progressi tra tutti e 28 gli Stati Membri. Raggiunge quindi il 14 esimo posto, guadagnando ben 12 posizioni.

I domini in più rapida evoluzione sono stati nel nostro Paese il potere (+29,2 punti) e la conoscenza (+ 7,3 punti). Migliorata la situazione del dominio del denaro, ma aumenta comunque la disparità di trattamento economico tra uomini e donne italiane. Progressi lenti nel dominio del lavoro, poiché è ancora forte la disparità di partecipazione delle donne e degli uomini al mercato del lavoro.

La violenza contro le donne è inclusa nell’indice come “dominio satellite”. In questo caso, non si misura il divario tra uomini e donne, ma si analizza il fenomeno per sradicarlo. Per la violenza di genere, tanto più alto è il punteggio, tanto più grave è il fenomeno. La violenza è inesistente in caso di punteggio pari a 1, mentre è comune, sottaciuta e non denunciata se ci sia avvicina al 100. Il punteggio dell’Italia è di 26,8 punti, inferiore alla media dell’Unione Europea. Nel nostro Paese il 27% delle donne ha subito violenza fisica e/o sessuale dall’età di 15 anni. Sempre nel nostro Paese, il 15% delle donne che negli ultimi 12 masi ha subito violenza, non lo ha segnalato a nessuno. Questo livello è inferiore rispetto alla media europea del 13%.

La violenza ha poi un costo, legato alla perdita di produzione economica, dell’utilizzo dei servizi e dei costi personali. 26 miliardi: una stima certo, ma estrapolata da uno studio di caso nel Regno Unito dove sono disponibili dati amministrativi relativi a diversi aspetti sociali (dalla criminalità alla salute) che hanno reso possibile lo sviluppo di un modello di calcolo. La Commissione Europea ha fatto riferimento alla colonna GBVAW (Gender based violence against women) per la prevalenza del fenomeno e quindi riferisce un costo complessivo europeo che supera i 225 miliardi di euro. Il caso italiano è stato oggetto ieri di un particolare approfondimento, ma costi a parte ci vuole veramente poco a capire che bisogna ancora lavorare per l’unico obiettivo condivisibile: sradicare il fenomeno della violenza sulle donne.

In apertura photo by Sydney Sims on Unsplash


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