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Un povero su tre è straniero: avrà o no il reddito di cittadinanza?

10 Ottobre Ott 2018 1133 10 ottobre 2018
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I dati sono stati comunicati ieri dall'Istat durante l'audizione sul Def in commissioni Bilancio di Camera e Senato

Un povero su tre è straniero. In Italia su 5,58 milioni di persone in povertà assoluta, 3 milioni 349 mila sono cittadini italiani e 1 milione e 609 mila individui sono stranieri, pari al 32,3% del totale. I dati sono stati resi noti ieri dall’Istat in audizione sulla Nota al Def rende noti alcuni dati sulle condizioni di povertà assoluta nel nostro Paese. Contando i nuclei familiari anziché le teste, sono 1 milione e 700mila le famiglie in stato di povertà assoluta, di cui 1,2 milioni composte da soli italiani e 564mila nuclei che includono stranieri. La maggior parte dei poveri risiede al Sud: 846mila nuclei, di cui 711mila di soli italiani e 135mila di stranieri. Al Nord e al Centro, dove la presenza di cittadini stranieri è più elevata, le due componenti sono più o meno alla pari: al Nord abbiamo 347mila nuclei di italiani e 314mila nuclei di stranieri in povertà assoluta, mentre al Centro i nuclei italiani poveri sono 155mila contro i 115mila stranieri. La sintesi della realtà quindi è questa: in Italia un povero su tre è straniero, al Nord e al Centro lo è un povero su due, mentre al Sud al contrario tre poveri su cinque sono italiani e due su cinque stranieri.

In ogni caso il concetto è lapalissiano: se si vogliono davvero mettere in campo misure per ridurre la povertà, occorre prendere atto del fatto che chi è povero davvero sono gli immigrati (soprattutto al Centro Nord) e i giovani soprattutto se con figli minori. Difficile quindi capire come questo si possa conciliare con la retorica del “prima gli italiani” (in questo caso anzi "solo gli italiani", è stato detto): Enrico Di Pasquale, Andrea Stuppini e Chiara Tronchin su LaVoce.info hanno già spiegato, leggi, ricorsi e sentenze alla mano, come dare il Reddito di Cittadinanza solo agli italiani sia impossibile e a onor del vero gli ultimi rumors parlano già di una retromarcia sul punto, con un paletto legato alla residenza in italia da almeno 10 anni.

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