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La società civile contro l’azzardo: l’appello delle associazioni alle istituzioni in 10 punti

Dieci punti imprescidibili per il Presidente della Repubblica, il Governo e il Parlamento per riformare il settore dell’azzardo, sono stati individuati dalle associazioni. Eccoli

di Redazione

Dieci punti imprescidibili per il Presidente della Repubblica, il Governo e il Parlamento per riformare il settore dell’Azzardo, sono stati individuati dalla CONSULTA NAZIONALE ANTIUSURA, dal Cartello INSIEME CONTRO L’AZZARDO, da ALEA, dal FORUM ASSOCIAZIONI FAMILIARI, dal Movimento NO SLOT, dal Movimento SLOT MOB, da AND, da AGESC e ACLI

Il documento pone come fonte normativa fondante la Costituzione italiana che nelle passate legislature non ha costituto il riferimento costante per emanare norme in tema di Azzardo. Ne consegue chenessun documento elaborato nei due anni trascorsi rappresenta la base per elaborare l’attuale approccio legislativo al tema. Insieme agli artt. 3, 32, 41, 47 e 53 della Carta Costituzionale, le associazioni pongono come fonti normative: il decreto dei livelli essenziali di assistenza, le modifiche introdotte dal decreto dignità, l'entrata in vigore delle leggi regionali in Emilia Romagna, in Piemonte, in Umbria, in Lombardia e in corso di vigenza in altre regioni, iregolamenti comunali applicati ormai da diversi anni in alcuni luoghi e in via di emanazione in altri. Per quanto concerne leggi regionali già approvate richiedono che nessuna moratoria venga posta all’entrata in vigore. Infine, vi è un forte richiamo alla “Trasparenza”, sia in merito alla pubblicazione dei dati della filiera distributivo-gestionale del gioco d'azzardo, sia in tema di selezione e verifica antimafia e anticorruzione negli assetti societari tanto dei concessionari quanto dei soggetti economici che operano nella filiera autorizzato.

DIECI PUNTI CONTRO L'AZZARDO

PREMESSA

Dopo i molteplici e infruttuosi tentativi nelle passate legislature, la soluzione istituzionale coerente, qual si richiede, sia ricercata in coerenza con i principi scritti in Costituzione e segnatamente con gli artt. 3, 32, 41, 47 e 53 (vedi in fondo).

Confidiamo nell’alto magistero del Presidente della Repubblica.

1. APPROCCIO. Nessun documento o richiamo a fonti – che non partano dalla ricognizione precisa delle novità intervenute nell'ultimo biennio – può essere la base per edificare l’attuale approccio legislativo al tema. Governo e Parlamento si avvalgano dunque nella fase istruttoria di una commissione di esperti di comprovata indipendenza a cui sia demandata la riscrittura di un piano di riordino secondo un modello socialmente ed economicamente sostenibile.

2. ZERO CONFLITTI DI INTERESSE. Si parta da una consultazione delle entità (operatori pubblici, non profit e volontariato) che effettivamente prendono in carico persone e famiglie,oltre a mantenersi ben distanti da interessi dell'Industria dell'azzardo e connesse sponsorizzazioni quali si sono avute in parecchi casi.

3. LA BASE DA CUI PARTIRE.Compongono lo “storico” per la redazione delle norme: il decreto dei livelli essenziali di assistenza, le modifiche introdotte dal decreto dignità,l'entrata in vigore delle leggi regionali in Emilia Romagna, in Piemonte, in Umbria, in Lombardia e in corso di vigenza in altre regioni, i regolamenti comunali applicati ormai da diversi anni in alcuni luoghi e in via di emanazione in altri.

4. DICHIARARE GLI OBIETTIVI.Occorre dichiarare in modo netto e coerente gli obiettivi da perseguire impiegando i termini giusti – anche nella tecnica normativa – per designare l'oggetto da regolare e gli scopi delle leggi e dei regolamenti. La presa in carico terapeutica della persona avvenga con un servizio competente, specializzato e multidisciplinare a sostegno e tutela specifica delle famiglie per riparazione dei danni arrecati dalla condizione del convivente in termini finanziari, relazionali, emotivi e psicologici, dello stato di salute, dell’area lavorativa, di protezione giuridica, ecc.

5. PAROLE CHIARE. Va disposta l’archiviazione dell'impiego di espressioni fuorvianti che hanno dominato in passato, quali “intrattenimento” “giochi di abilità a distanza”, ludopatia e perifrasi che sviano l'attenzione pubblica dall'oggetto effettivo che è e resta il gioco d'azzardo.

6. PUBBLICITÀ. In attesa dell'entrata completa in vigore delle norme contro la pubblicità e le sponsorizzazioni per il gioco d'azzardo, dal primo gennaio 2019 e dal primo luglio 2019, si adottino provvedimenti amministrativi per tutelare la salute, nella comunicazione con i cittadini. Si anticipino le norme di trasparenza più stringenti che interessano chi acquista tagliandi di lotterie e altre forme di azzardo. Con riferimento agli spot per scommettere durante gli eventi sportivi – con evidente esposizione del messaggio a tutti, compresi i minori – l’inibizione sia fatta valere anche nelle more dell’entrata in vigore della legge di conversione del decreto “Dignità”.

7. NO ALLE MORATORIE.Nessuna moratoria venga posta all’entrata in vigore delle leggi regionali già approvate; è non ricevibile la motivazione che si rinvia ad una normativa nazionale organica che disciplini tutta la materia.

8. QUALE DELEGA? In caso di delega legislativa per la “riforma” dell’ordinamento si specifichino i termini e i principi inderogabili da richiamare negli articolati, senza alcun pregiudizio dei valori protetti dall’ordinamento.

9. TRASPARENZA SUI DATI. Il processo di trasparenza, che grazie alle associazioni era stato avviato, si è bruscamente interrotto. Ad oggi, nelle sedi istituzionalmente deputatenon è stato ancora pubblicato il consuntivo della filiera dell'azzardo legale come risultante al 31-12-2017. Si chiede che vengano pubblicati i dati relativi al 2017 e sui primi sei mesi del 2018, nella forma disaggregata. Questa è la base per poter valutarel'impatto dei provvedimenti passati e impostare strategie di contrasto futuro. In ogni caso tutti materiali e i database di ricerche e studi prodotti con finanziamento pubblico siano posti a disposizione on line a tutti gli enti e gli studiosi, in applicazione del Freedom Of Information Act – Decreto Legislativo n. 96 del 2016.

10. TRASPARENZA E CONTROLLI SUGLI ASSETTI SOCIETARI. Le procedure di selezione e verifica antimafia e anticorruzione ex ante siano applicate in tema di assetti societari tanto dei concessionari quanto de i soggetti economici che operano nella filiera distributivo-gestionale del gioco d'azzardo autorizzato. A questo fine occorre riesaminare l’impianto delle convenzioni sottoscritte con le società concessionarie dando completa pubblicità ai punti che oggi sono sottoposti alla clausola della riservatezza.


Dalla Costituzione della Repubblica

Art. 3. «È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese»

Art. 32. «La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti»

Art. 41. «L’iniziativa economica privata è libera.

Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana».

Art. 47. «La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l’esercizio del credito».

Art. 53. «Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva.

Il sistema tributario è informato a criteri di progressività».


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