Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Politica & Istituzioni

Il Reddito di Cittadinanza non svuota tutto il Fondo Povertà

Il Fondo Povertà non è stato integralmente trasferito sul capitolo Reddito di Cittadinanza: il Governo vi ha lasciato 347 milioni per il 2019, 587 milioni per il 2020 e 615 per il 2021. «Presumiamo e ci auguriamo che quelle risorse restino ai Comuni per il potenziamento dei servizi sociali» afferma Luca Pacini, responsabile Welfare e Immigrazione di ANCI

di Sara De Carli

Una piccola sorpresa arriva dall’articolo 21 del Disegno di legge 1334 "Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021" che non “svuota” completamente il Fondo contro la povertà in favore del Reddito di Cittadinanza. Là dove va a istituire nello stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali di un fondo denominato «Fondo per il reddito di cittadinanza », con una dotazione pari a 9.000 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2019 e conseguentemente a ridurre dal 2019 il Fondo Povertà «di 2.198 milioni di euro per l’anno 2019, di 2.158 milioni di euro per l’anno 2020 e di 2.130 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2021», uno stanziamento viene lasciato sul Fondo Povertà. Quanto? 347 milioni per il 2019, 587 milioni per il 2020 e 615 per il 2021 (lo riporta la tabella nel tomo III, a pagina 223).

La cifra rimasta sul fondo povertà è grossomodo paragonabile alla quota del Fondo che era stata vincolata per rafforzare i servizi sociali territoriali (almeno il 15% del Fondo), dal momento che proprio su di essi si giocava la tenuta del Reddito di Inclusione. A che servirà? «È un aspetto da chiarire, nella Manovra non c’è scritto che quelle risorse resteranno ai Comuni per il potenziamento dei servizi sociali, ma ovviamente è quello che presumiamo e che ci auguriamo, chiederemo chiarimenti per via emendativa», afferma Luca Pacini, responsabile dell’Area Welfare e Immigrazione di ANCI. «La gran parte delle persone in povertà non ha come unico problema quello del lavoro ma necessità a tutto tondo», per cui anche pensando che il punto di accesso per il nuovo Reddito di Cittadinanza siano, come più volte detto dal Governo, i Centri per l’Impiego anziché i Comuni, «è evidente che le persone arriveranno comunque ai servizi sociali dei Comuni e anzi, poiché il Reddito di Cittadinanza aumenterà la platea dei beneficiari, i servizi sociali avranno assoluto bisogno di essere potenziati».

Foto Unsplash


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA