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In mostra l’Africa vista dai bambini

Un progetto culturale di laboratori fotografici in Mali e Kenya per ragazzi in situazioni di povertà e disagio sociale e che ora è un'esposizione di fotografie, la prima realizzata interamente da bambini africani. Dal 15 al 25 novembre all’Auditorium Parco della Musica di Roma per iniziativa di “Cortile dei Gentili” in collaborazione con Amref Healt Italia e Fondazione Pianoterra

di Antonietta Nembri

Si intitola “Scatti liberi: l’Africa negli occhi dei bambini” la mostra fotografica che si inaugura a Roma domani, giovedì 15 novembre, alle ore 19, all’Auditorium Parco della Musica. A realizzarla il “Cortile dei Gentili” – dipartimento del Pontificio Consiglio della Cultura per il dialogo tra credenti e non credenti – con Amref Healt Italia e Fondazione Pianoterra. L’esposizione – che sarà aperta al pubblico gratuitamente fino al 25 novembre – è il risultato di un progetto culturale che ha coinvolto bambini e adolescenti in situazioni di grave povertà, residenti nelle periferie di Nairobi (Kenya) e Bamako (Mali), in un percorso di formazione e integrazione, per offrire loro un’alternativa concreta alla vita di strada e un’opportunità di riscatto professionale e sociale.
Nella primavera di quest’anno, infatti, nove ragazzi keniani e dieci maliani, di età compresa tra gli 8 e i 16 anni, sono stati inseriti in un corso propedeutico di fotografia e poi inviati come reporter a immortalare scene di vita quotidiana, tra povertà e felicità.

«L’ignoranza e la paura dell’altro sono tra i mali più pericolosi del nostro tempo. La mostra fotografica “Scatti Liberi” vuole rispondere proprio a queste derive: rifiuta l’Africa dei luoghi comuni, dei pregiudizi e delle strumentalizzazioni e propone un racconto differente, un dialogo tra culture e religioni, una comunione di diversità», ha commentato il Cardinal Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, che ha promosso e sostenuto il progetto. «Attraverso questi scatti i bambini ci stanno donando la propria storia, fatta di paure, speranze e attimi di quotidianità. Attraverso la lente di una macchina fotografica, ci stanno dicendo: “questa è la nostra verità. Ascoltatela. Rispettatela”».

“Scatti Liberi” nasce da uno straordinario incontro multiculturale, basato sull’ascolto reciproco e sulla condivisone di obiettivi, non solo professionali ma soprattutto umani. Il progetto parte dall’idea di Mohamed Keita, costretto ad abbandonare la Costa d’Avorio a soli 13 anni a causa della guerra civile; giunto in Italia dopo un viaggio drammatico e lungo, Mohamed scopre la sua vocazione alla fotografia e, dopo anni di studio e lavoro nel nostro Paese, decide di tornare in Africa e di mettere a disposizione dei bambini le sue competenze, stimolando professionalità in campo fotografico e, più globalmente, contribuendo a favorire opportunità di crescita e di lavoro in loco, con il supporto della Fondazione Pianoterra. La sua incredibile storia è narrata nel testo di Luca Attanasio “Il bagaglio. Storie e numeri del fenomeno dei migranti minori non accompagnati”, collaboratore del progetto.


Qui e in apertura immagini dal Progetto Kene in Mali

Il “Cortile dei Gentili” ha scelto non solo di sostenere il laboratorio di Keita in Mali, ma di attivare un progetto gemello in Kenya, nelle periferie di Nairobi, grazie alla collaborazione di Amref Health Africa – Italia e del fotografo Marco Pieroni.

«La storia di Mohamed Keita è simbolica del valore aggiunto che tanti giovani migranti, al di là delle sofferenze e delle ferite che portano in sé, possono offrire al nostro Paese e all’Europa», ha dichiarato l’europarlamentare Silvia Costa, sostenitrice del progetto. «Un contributo di creatività, cultura, arte e, soprattutto, umanità. Il laboratorio di fotografia che Mohamed ha creato in Mali, dove ha deciso di tornare per dedicarsi a insegnare fotografia ai bambini da cui questa mostra è stata interamente realizzata, è una meravigliosa storia di viaggio a ritroso, una migrazione all’inverso, per sostenere giovani come lui ed evitargli partenze e viaggi drammatici: la migliore narrazione del fenomeno migratorio e del continente africano».

Il laboratorio fotografico “Kene” in Mali è stato creato nel distretto di Kanadjikila, a Bamako, nell'estate del 2017 dal fotografo ivoriano Mohamed Keita. Il progetto "Kene" (che nella lingua locale significa "spazio", per simboleggiare un luogo di incontro e redenzione) e la sua realizzazione operativa sono stati sostenuti fin dall'inizio dalla Fondazione Pianoterra e ora – con l'iniziativa "Scatti Liberi" – anche dal "Cortile dei Gentili".
I protagonisti del laboratorio, autori delle fotografie: Narama (8 anni), Adama (18 anni), Amadou (10 anni), Boubakar (16 anni), Moussa (15 anni), Noumady (15 anni), Boubacar (10 anni), Ladji (14 anni), Fasseme (17 anni), Seydou (26 anni – assistente di Mohamed Keita), Namakan (29 anni – assistente di Mohamed Keita).


Uno degli scatti del progetto "Nafasi" realizzato in Kenya

In Kenya si è tenuto invece il laboratorio “Nafasi” (in swahili “spazio”) che – così come “Kene” – nasce per offrire ai ragazzi delle periferie di Nairobi delle concrete opportunità di lavoro e di crescita personale e professionale, come alternativa alla vita di strada. Anche “Nafasi” è stato voluto e sostenuto dal “Cortile dei Gentili”, grazie al supporto di Amref Health Africa – Italia (che ha messo a disposizione il Centro Dagoretti) e alla collaborazione del fotografo professionista Marco Pieroni, incaricato di formare i ragazzi in loco.
I protagonisti del laboratorio, autori delle fotografie: Gilbert (13 anni), Derrick (15 anni), Sheeren (15 anni), Peter (12 anni), Vincent (13 anni), Cynthia (14 anni), Maria (13 anni), Elias (15 anni), Charles (15 anni)

La mostra è aperta al pubblico dal lunedì al venerdì, dalle ore 17 alle 21; sabato, domenica e festivi, dalle ore 10 alle 21.
Tutte le fotografie potranno essere acquistate; l’intero ricavato sarà destinato a sostenere e finanziare i laboratori fotografici per ragazzi di strada in Mali, in Kenya e in altri Paesi.