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Economia & Impresa sociale 

Un think tank per rilanciare l’impresa sociale cooperativa

La presidente Eleonora Vanni spiega a Vita.it il senso di una due giorni organizzata a Torino che darà alla luce un “position paper”. Sarà il riferimento per l’attività di rappresentanza e per la realizzazione di cantieri operativi: «Non ci accontentiamo di tenere botta, vogliamo essere protagonisti del mondo del lavoro di domani»

di Lorenzo Maria Alvaro

Un cantiere di lavoro per elaborare politiche e strategie di sviluppo dell’impresa sociale. Questo è il Think Tank che Legacoopsociali lancerà a Torino il 20 e 21 novembre a Torino. Una proposta che è al cuore del mandato della presidente Eleonora Vanni, al timone dell'associazione da un anno.


Perché avete voluto lanciare questo evento?
Per la necessità di riflettere sulla realtà e capire se le cooperative sociali possono e voglio avere un ruolo rispetto ad un cambiamento. Ci siamo chiesti se, rispetto ad un contesto diviso con grandi diseguaglianze generate della crisi e la quarta rivoluzione industriale, ci accontentassimo della nostra crescita e della tenuta occupazionale rintanandoci in un angolo confortevole ma in difesa o se invece non fosse il caso di riattivare quel senso critico da cui siamo nati per provare a tornare protagonisti.

Questa idea come nasce?
Dal mandato congressuale dello scorso anno: mettere al centro una riflessione sul futuro della cooperazione e della rappresentanza. Si tratta in qualche modo della parte più consistente del mio mandato da presidente.

Non ci accontentiamo di tenere botta, vogliamo essere protagonisti del mondo del lavoro di domani

Perché alla cooperazione sociale non basta tenere botta?
Perché il nostro compito, la nostra missione e la nostra visione non sono quelle di un soggetto imprenditoriale tradizionale che si può accontentare di galleggiare. Dobbiamo rendere onore alla nostra storia e alle nostre origini.

L'evento è dunque l'inizio di un cammino?
Sì, l'inizio di un percorso che partirà con il think tank da tre azioni: ascoltare, generare, connettere. La due giorni si aprirà infatti con l'ascolto di interventi ispirazionali di professionisti che vengono da ambiti e esperienze lontane da noi. Ascoltare invece di ascoltarsi è l'unico modo per cambiare sguardo e osservare in modo diverso il rapporto tra la tecnologia e le persone e il valore della differenza nello sviluppo delle imprese. A seguire ci sarà invece un workshop interno tra cooperatori per provare a partorire idee, punti di vista e proposte. A quel punto daremo vita a un paper che verrà sottoposto al confronto di e con le nostre cooperative.

È necessario provare a parlare di mutualità delle intelligenze

Ci può anticipare cosa dirà introducendo i lavori?
Che provando ad aggiornare il senso dei valori cooperativi è necessario provare a parlare di mutualità delle intelligenze. Siamo abituati a parlare di scambio mutualistico rispetto al lavoro. L'obiettivo è di darsi un valore aggiunto rispetto allo scambio di intelligenze che vengano poi connesse con il mondo.


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