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Bertolucci, una carriera segnata dall’incontro con Pasolini

Si è spento a Roma a 77 anni Bernardo Bertolucci, indiscutibilmente uno dei più grandi registi del cinema italiano. Grazie al drammaturgo nel 1961 lavorò come assistente nel film Accattone. La svolta della sua esperienza professionale

di Redazione

La provocazione di 'Ultimo tango a Parigi', la fotografia de 'L'ultimo Imperatore', l'universo giovanile di 'Io ballo da sola' e 'The Dreamers – I sognatori'. Si e' spento a Roma a 77 anni Bernardo Bertolucci, indiscutibilmente uno dei piu' grandi registi del cinema italiano. Bertolucci era nato a Parma il 16 marzo del 1941. Figlio del poeta e critico letterario Attilio Bertolucci, da adolescente inizia a mostrare interesse per il cinema. Tra il 1956 e il 1957, infatti, imbraccia una cinepresa e gira due cortometraggi, 'La teleferica', in cui racconta di tre bambini che si perdono nella foresta e 'Morte di un maiale', che invece racconta dell'uccisione del maiale nel mattatoio del paese. Decisiva per la sua carriera, come nota l'ahgenzia Dire, la conoscenza di Pier Paolo Pasolini, suo vicino di casa. Bertolucci, infatti, inizialmente aveva intrapreso la carriera del papa', nel campo della poesia, cosa che lo aveva portato a iscriversi al corso di laurea in Lettere presso La Sapienza di Roma. La conoscenza di Pasolini lo porto' poi a lasciare per diventarne assistente. E proprio grazie al regista e drammaturgo, infatti, lavora come assistente nel film 'Accattone', del 1961. Nel 1968 con Dario Argento collabora al soggetto di 'C'era una volta il West' di Sergio Leone. Un'esperienza che gli aprira' cosi' le porte del mondo del cinema.

La notorieta' per Bertolucci arriva nel 1972 con lo scandaloso 'Ultimo tango a Parigi', con Marlon Brando: il film e' censurato, ritirato dalle sale cinematografiche, addirittura viene condannato a due mesi di carcere. Eppure circa 15 anni dopo viene riabilitato: si conferma come uno dei film piu' visti della storia del cinema. E proprio nel 1987 arriva il suo piu' grande successo. L'ultimo imperatore e' un film epico che ricostruisce la vita di Pu Yi, appunto l'ultimo imperatore cinese. Il film ottiene 9 premi Oscar: regia, sceneggiatura non originale, fotografia, montaggio, musica, scenografia, costumi e sonoro. Inoltre diventa il primo e unico film italiano a ricevere il premio per la miglior regia, e pure l'unica pellicola nella storia di Hollywood a ricevere tutti gli Oscar per la quale e' candidata.

Grandi consensi anche in Italia: conquista 9 David di Donatello e 4 Nastri d'Argento, mentre in Francia vince il Cesar per il miglior film straniero. Negli anni successivi altri film e altri riconoscimenti. Arrivano nel 1996 'Io ballo da sola', e poi 'L'assedio' nel 1998 e 'The Dreamers – I sognatori', del 2003. Nel 2007 invece riceve il Leone d'oro alla carriera al Festival di Venezia, mentre nel 2011 riceve la Palma d'oro alla carriera al Festival di Cannes.


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