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Cooperazione & Relazioni internazionali

Sconfiggere la povertà in Africa? Ci vuole un bilancio Ue di 140 miliardi di euro

L’organizzazione internazionale One ha pubblicato, in previsione del Consiglio Ue del 13 e 14 dicembre, un nuovo rapporto sulla necessità di aumentare i fondi alla cooperazione allo sviluppo nel prossimo Quadro finanziario pluriennale Ue. Un bilancio allo sviluppo di 140 miliardi di euro per i prossimi sette anni potrebbe dare un contributo significativo alla lotta contro la povertà in Africa, spiega l’organizzazione One in un suo nuovo rapporto

di Redazione

Prima del Consiglio Europeo del 13 e 14 dicembre, quando i leader dell'Ue si riuniranno a Bruxelles per discutere del prossimo Quadro finanziario pluriennale (Qfp), che stabilirà il bilancio e le priorità di spesa dal 2021 al 2027, ossia solo tre anni prima del termine ultimo per raggiungere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile, l’organizzazione anti-povertà One rilascia un nuovo rapporto, “Un bilancio Ue che investe sul potenziale”.

Come rivela l’analisi di One, se la metà di un bilancio pluriennale allo sviluppo Ue di 140 miliardi di euro fosse speso in istruzione, sanità e altri settori sociali dei paesi meno sviluppati e degli Stati fragili africani, si potrebbero ottenere i seguenti risultati: accesso all’istruzione prescolastica, primaria e secondaria inferiore per 32,5 milioni di bambini ogni anno (quasi la metà della popolazione francese); accesso alla nutrizione e all’assistenza sanitaria di base per 43,5 milioni di persone ogni anno (più della metà della popolazione tedesca); un ammortizzatore sociale (trasferimenti mirati a quanti vivono in condizioni di povertà o a rischio di povertà) che potrebbe sostenere 50,3 milioni di persone ogni anno (10 milioni in meno della popolazione italiana).

E a livello globale si potrebbero ottenere i seguenti risultati: vaccinazione di oltre 2,7 milioni di bambini ogni anno, evitando in tal modo la perdita futura di oltre 55.000 vite umane ogni anno; terapia antiretrovirale per quasi un milione di persone affette da Hiv, quattro milioni di test HIV, farmaci antitubercolosi per oltre 250.000 persone, 10 milioni di zanzariere e cure per 5,5 milioni di casi di malaria, prevenendo inoltre il diffondersi di tali malattie

Questi risultati sarebbero non soltanto vantaggiosi per le persone più povere del continente, ma diventerebbero un elemento essenziale del nuovo partenariato tra Europa e Africa. La vicinanza dell’Europa all’Africa (nel punto più vicino l’Africa e l’Europa distano circa 14 chilometri, poco più della distanza che c’è tra l’aeroporto di Bruxelles e la Commissione Europea) sottolinea le potenzialità di cooperazione economica e la comunanza di interessi. Inoltre, il ‘dividendo demografico’, che potrebbe derivare dalla vasta popolazione giovanile africana in età lavorativa, può arrecare beneficio ad entrambi i continenti.

Tuttavia, tali risultati saranno possibili soltanto se saranno dedicati allo sviluppo 140 miliardi di euro nel prossimo QFP. Questa cifra consentirà agli Stati membri di rispettare l’impegno internazionale di destinare all'aiuto pubblico allo sviluppo (Aps) lo 0,7% del reddito nazionale lordo (Rnl) entro il 2030. I 123 miliardi di euro previsti per lo sviluppo nell’attuale proposta di Qfp non sono sufficienti per mettere l’Ue e gli Stati membri sulla strada giusta per rispettare tale impegno.

«L’ammontare che sarà destinato allo sviluppo nel prossimo Qfp definirà la posizione e la credibilità dell'Ue come leader globale nel settore della cooperazione internazionale e non solo. L’aiuto allo sviluppo dell’Ue va oltre la geopolitica e l'influenza internazionale. Riguarda infatti milioni di vite umane», ha dichiarato Emily Wigens, portavoce di One per l’Italia. «Aumentare i fondi allo sviluppo in settori chiave ed investire sul potenziale della gioventù africana si fa quanto mai urgente in questo preciso momento storico. Durante la sua recente visita nel Corno d’Africa, il primo ministro Giuseppe Conte ha definito l’Africa come “una ricchezza, il futuro, opportunità” e ha parlato di collaborare attivamente con il continente per “rendere coerente la nostra politica estera con la nostra geografia”. Con le negoziazioni sul Qfp si presenta adesso al Presidente Conte l’occasione di tradurre questa ambizione in azione spingendo per un bilancio allo sviluppo Ue di 140 miliardi di euro che abbia un forte focus sull’Africa. Ci appelliamo a lui affinché giochi un ruolo di primo piano in Europa per garantire un Qfp ambizioso che preveda investimenti adeguati nei settori dell'istruzione, salute, nutrizione e protezione sociale per costruire un mondo più sano, istruito e prospero per tutti».

Un recente sondaggio della Commissione Europea ha inoltre rilevato che investimenti ambiziosi nella cooperazione allo sviluppo sono in linea con le aspettative e gli interessi dei cittadini italiani. Il sondaggio mostra infatti che il 79% degli italiani ritiene che investire nella lotta contro la povertà estrema sia nell'interesse dell'Ue e il 69% ritiene che debba essere data priorità a tali investimenti.

A questa pagina è possibile scaricare il rapporto di One.

Foto di apertura: Bill Wegener/Unsplash


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