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Federcasse, firmato il rinnovo del Ccnl

Chiuso un negoziato complesso al termine del percorso di attuazione della riforma del Credito Cooperativo. Previste disposizioni di carattere organizzativo, economico, sociale e l’avvio di un “tavolo” di confronto programmatico permanente. Spazio anche a norme di tutela della genitorialità e disposizioni di carattere sociale, con l’introduzione di un permesso con finalità solidali

di Redazione

Sottoscritto nella serata del 9 gennaio a Roma – dopo due giornate finali di trattativa – l’accordo di rinnovo del Contratto Collettivo nazionale di lavoro per i circa 35mila dipendenti appartenenti alle Aree Professionali e Quadri del sistema del Credito Cooperativo italiano, scaduto il 31 dicembre 2013. Al tavolo Federcasse e le Segreterie Nazionali delle organizzazioni sindacali del Credito Cooperativo – Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca, Ugl Sincra.
Per Federcasse, il rinnovo contrattuale è stato sottoscritto da Matteo Spanò – vice presidente di Federcasse e presidente della delegazione sindacale – della quale fa parte anche il vice presidente vicario, Luca Occhialini.

In una nota di Federcasse si sottolinea come: "Ultimato il percorso di attuazione della riforma del Credito Cooperativo che vede l’avvio operativo dei nuovi Gruppi Bancari Cooperativi e la partenza dell’iter di costituzione dell’Ips da parte delle Casse Raiffeisen altoatesine, si è ora concluso anche il negoziato per il rinnovo del contratto collettivo di lavoro delle Bcc nella prospettiva di dare prime concrete risposte di carattere normativo ed organizzativo che derivano dall’applicazione di una riforma particolarmente complessa".

«Siamo particolarmente soddisfatti di questo risultato perché il nuovo contratto è stato definito con il pieno coinvolgimento dei rappresentanti delle componenti fondamentali dei Gruppi Bancari Cooperativi (BCC e Capogruppo) e del sistema delle Casse Raiffeisen dell’Alto Adige», ha detto il presidente della delegazione sindacale Matteo Spanò. «E con grande senso di responsabilità da ambo le parti, nella consapevolezza che il mutato contesto di riferimento a seguito della riforma del Credito Cooperativo, necessitasse di uno sguardo più ampio e prospettico».

«Con questo rinnovo di contratto il Credito Cooperativo conferma la propria volontà di interpretare in termini moderni i connotati distintivi della mutualità bancaria e della territorialità con l’avvio dei nuovi Gruppi Bancari Cooperativi», sottolinea invece il Presidente di Federcasse Augusto dell’Erba. «Voglio sottolineare la visione prospettica sui temi del lavoro, specifici del nostro sistema, rappresentata dall’avvio di un tavolo di confronto programmatico con il sindacato, finalizzato al monitoraggio dell’attuazione della Riforma ed alla individuazione di strumenti negoziali, anche innovativi, che ne supportino la fase realizzativa».

Il nuovo contratto prevede forme di maggiore flessibilità sotto il profilo organizzativo; adeguamenti economici per il personale delle Bcc, Casse Rurali, Casse Raiffeisen e per tutti gli enti e le società del Credito Cooperativo; particolare attenzione agli investimenti in materia di formazione e potenziamento delle competenze; misure di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro nonché disposizioni che, in linea generale, rafforzano la funzione di servizio alle comunità, tipico delle Bcc, come l’impegno a contrastare i rischi di spopolamento dei piccoli Comuni soprattutto delle aree interne. Previsto anche l’avvio di un percorso che porterà ad una revisione degli assetti contrattuali in coerenza con la progressiva attuazione della riforma.

Nell’accordo di rinnovo trovano spazio anche norme di tutela della genitorialità e disposizioni di carattere sociale, con l’introduzione di un permesso con finalità solidali, destinato ad attività di volontariato sociale, civile ed ambientale con la possibilità di istituire “Banche del tempo solidale”.
L’accordo prevede inoltre l’avvio di un “tavolo” di confronto programmatico permanente, necessario ad analizzare la normativa contrattuale rispetto alle trasformazioni che saranno determinate – nel tempo – dalla piena attuazione della riforma di settore ed agli impatti sui livelli occupazionali eventualmente conseguenti.

Sotto il profilo economico, il contratto prevede un aumento medio di 85 euro mensili, con decorrenza dal 1 gennaio 2019 adeguandosi a quanto già in atto da tempo per il resto dell’industria bancaria.


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