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Supercoppa in Arabia saudita: i lavoratori Rai, mandate solo donne

I lavoratori della Rai di Milano: “Se la Rai deciderà di trasmettere comunque l’evento, chiediamo che il personale in partenza sia composto tutto da donne: giornaliste, commentatrici, registe, operatrici, montatrici e tutto l’altro personale necessario, le professionalità ci sono e altamente qualificate”

di Redazione

Il prossimo 16 gennaio verrà disputata la finale di Supercoppa italiana di calcio Juventus – Milan in Arabia Saudita e, avendo la Rai acquistato diritti di questa partita, supponiamo non rinuncerà a trasmetterla.

Ricordiamo che l’Arabia Saudita non rispetta i diritti civili e che molte libertà fondamentali, che fanno parte della dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, non esistono: – la pena di morte ed altre pene sono state inflitte spesso senza un regolare processo; – si opprimono le minoranze religiose e politiche; – viene praticata la tortura dei prigionieri; – l’atteggiamento generale è discriminatorio verso gli stranieri, le donne e gli omosessuali.

Le donne sono discriminate in tutti gli aspetti della loro vita: famiglia, educazione, occupazione, libertà e sistema giudiziario. La polizia religiosa fa rispettare la modestia del vestito e costringe a rivedere la propria acconciatura anche alle donne straniere.

Durante il suddetto evento calcistico le donne non potranno girare liberamente per lo stadio e non potranno seguire la partita dai posti accanto al terreno di gioco, perché quelli sono riservati ai soli uomini. Le donne potranno andare solo accompagnate nel settore famiglie, mai da sole, perché l’Islam saudita non lo ammette. Quindi, ad esempio, an che una donna italiana che volesse vedere la partita da sola o con un gruppo di amiche, non potrà farlo.

Anche la politica italiana (tutta) è indignata che Lega Calcio per lucro si sia accordata con l'Arabia Saudita. I vari esponenti da destra a sinistra chiedono a Lega calcio di rinunciare e alle squadre di non partire.

Chiediamo che RAI assuma una forte posizione, di non trasmettere la partita, visto quanto è in contraddizione con il proprio codice etico e con il ruolo di Servizio Pubblico.

Ma se deciderà di trasmettere comunque l’evento, chiediamo che il personale in partenza sia composto tutto da Donne: giornaliste, commentatrici, registe, operatrici, montatrici e tutto l’altro personale necessario, le professionalità ci sono e altamente qualificate.

Sarebbe significativo se la Rai mandasse in rappresentanza solo donne in un paese dove le donne non vengono riconosciute come persone e non hanno diritti.

Gruppo Pari Opportunità RAI Milano – RSU RAI Milano


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