Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Cooperazione & Relazioni internazionali

Naufragio nel Mar Egeo. Morta bimba di 4 anni

Mentre anche in Spagna si assiste ad una stretta sulle ong, con Open Arms obbligata a rimanere nel porto di Barcellona è affondato un gommone in difficoltà diretto in Grecia. Salvate 40 persone

di Redazione

Il corpo di una bimba di 4 anni è stato recuperato dalla guardia costiera turca nel corso di un'operazione di salvataggio compiuta all'alba nel mar Egeo nei confronti di un gommone in difficoltà carico di migranti. Altre 40 persone a bordo del mezzo, diretto alle isole greche e intercettato 5 miglia al largo della località costiera di Kusadasi, nel sud-ovest turco, sono state soccorse. Le operazioni proseguono alla ricerca di eventuali altri dispersi.

È questo il bollettino sulle migrazioni nel Mar Mediterraneo mentre l'Europa continua a ostracizzare le ong occupare nel soccorso in mare.

Il caso Sea Watch e la sempre più difficile intesa europea per gli sbarchi dei migranti hanno infatti provocato una ulteriore stretta all'attività delle Ong. Nelle stesse ore in cui a Roma il commissario europeo per l'immigrazione Avramopoulos incontra il presidente del Consiglio Conte e il ministro dell'Interno Salvini, la Spagna (il paese europeo che nel 2018 ha accolto più migranti, quasi 60.000, il triplo dell'Italia) blocca in porto la Open Arms che, dopo l'ultimo sbarco di alcune settimane fa ad Algeciras, stava per ripartire per una nuova missione nel Mediterraneo.

La capitaneria di porto di Barcellona ha infatti rifiutato alla Open Arms l'autorizzazione a ripartire.

«Di nuovo bloccati in porto», la denuncia del fondatore Oscar Camps, «Impedirci di salvare vite umane è irresponsabile e crudele». In un tweet Open Arms spiega così il motivo dello stop improvviso: "La capitaneria di porto di Barcellona ci nega il permesso di raggiungere il Mediterraneo centrale. Motivo: se gli Stati non adempiono i loro obblighi di soccorso nemmeno noi dobbiamo proteggere la vita. Eliminano testimoni per nascondere le morti».

La Open Arms aveva sbarcato il 28 dicembre ad Algeciras 311 migranti soccorsi al largo della Libia dopo che Italia e Malta avevano negato l'autorizzazione all'attracco. Dopo aver fatto rifornimento e cambio d'equipaggio, la nave avrebbe dovuto ripartire per una nuova missione l'8 gennaio, ma le autorità portuali di Barcellona glielo hanno proibito affermando che la Ong viola le norme internazionali in materia di salvataggio in mare. Dopo lo sbarco a Malta dei 49 migranti soccorsi a fine dicembre da Sea Watch e da Sea eye, da giorni nessuna nave Ong è presente nel Mediterraneo centrale.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA