Cooperazione & Relazioni internazionali

Ricchi sempre più ricchi, poveri sempre più poveri

Le disuguaglianze sono una scelta politica e con questi numeri le democrazie non reggeranno. Il dato sulla crescita delle disuguaglianze economiche e sociali fotografato dall'ultimo Rapporto Oxfam: nel mondo 26 ultramiliardari possiedono più risorse della metà più povera del pianeta. In Italia il 5% più ricco detiene la stessa quota di ricchezza posseduta dal 90% più povero della popolazione

di Marco Dotti

Le disuguaglianze dominano il mondo. I ricchi sono sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri. La panoramica della situazione sul fronte povertà e disuguaglianze emerge dal Rapporto Oxfam 2019, dedicato a Public good or private wealth?, che verrà presentato sul tavolo del Forum economico di Davos che si apre nelle prossime ore.

Dal Rapporto Oxfam emerge che l’1% più ricco possiede metà della ricchezza aggregata netta totale del pianeta (il 47,2%), mentre 3,8 miliardi di persone, che corrispondono alla metà più povera degli abitanti del mondo, possono contare sullo 0,4 per cento. Un divario che si riflette su tutti gli ambiti della vita – istruzione, salute – e può innescare una devastante spirale della violenza.

Un tema affrontato nel rapporto è, infatti, quello della rabbia sociale generata dalle crescenti disuguaglianze locali e globali. Se l’1% dei più ricchi del pianeta (si contano sulle dita delle mani) pagasse lo 0,5% in più di imposte sul patrimonio, avremmo risorse per salvare la vita a 100 milioni di persone. Ma non accade. E le disuguaglianze crescono.

Nel mondo 26 ultramiliardari possiedono una ricchezza equivalente a quella della metà più povera del pianeta. Assistiamo a un incremento costante della ricchezza e una forbice con i più poveri che si allarga giorno dopo giorno. Anche in Italia, dove il 5% più ricco detiene stessa quota di ricchezza posseduta dal 90% più povero del Paese. Siamo ben lontani dalla «fine della povertà» che solo qualche mese fa riempiva annunci e titoli dei giornali.

Poche decine di persone possiedono tanto denaro quanto i 3,8 miliardi più poveri del pianeta. Eclatante il caso di Jeff Bezos, il fondatore di Amazon, che è in cima alla lista dei mega ricchi grazie a una ricchezza personale di 112 miliardi di dollari. Spiega il Rapporto che il bilancio sanitario dell’Etiopia è pari all’1% della sua fortuna.

Recentemente, dichiara a Libération Winnie Byanyima, ­direttrice di Oxfam International, Bezos «ha annunciato l'intenzione di investire la sua fortuna in un viaggio spaziale, non sapendo più dove spendere i suoi soldi. Non ha senso: il mondo ha bisogno di più scuole, senza mega-yacht o razzi privati».

Il mondo affonda in contro sensi del genere. Come è stato possibile che la ricchezza in possesso dei mega ricchi aumentasse esponenzialmente e il numero di miliardari raddoppiasee dalla crisi finanziaria del 2008? Il Rapporto è netto: con una politica fiscale iniqua e con visioni politiche scellerate.

I ricchi, chiarisce il Rapporto Oxfam, «non hanno solamente una ricchezza in piena espansione, ma anche i più bassi livelli di tassazione degli ultimi decenni. Se la tendenza fosse invertita, la maggior parte dei governi disporrebbe di risorse sufficienti per finanziare i servizi pubblici».


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