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Una proposta da piangere: «Servizio civile obbligatorio, ma solo per i ragazzi poveri»

Il partito di Matteo Salvini presenta un emendamento che renderebbe obbligatoria l'esperienza di volontariato, ma solo per chi richiederà il reddito di cittadinanza. Un'ipotesi evidentemente discriminatoria e velatamente punitiva. E gli altri? Circa 75mila ragazzi fra i 18 e i 28 anni che hanno spontaneamente presentato domanda rimarranno delusi. Motivo? I fondi stanziati dal Governo non sono sufficienti

di Redazione

Un anno di servizio civile obbligatorio per i giovani, fra i 18 e i 28 anni, richiedenti il reddito di cittadinanza. È quanto prevede un emendamento della Lega al cosiddetto decretone depositato in commissione Lavoro del Senato. «I richiedenti di età compresa tra i 18 ed i 28 anni – si legge – sono tenuti a svolgere un anno di servizio civile universale presso uno degli enti accreditati all’albo del servizio civile universale, con una presenza media settimanale di 25 ore». «Sono esentati da tale obbligo», prosegue la proposta emendativa «coloro i quali abbiano già svolto il servizio civile nazionale o universale. Il Dipartimento Giovani e Servizio Civile Nazionale delega alle Regioni e alle Province Autonome l’organizzazione e la gestione del servizio civile universale effettuato dai richiedenti che usufruiscono del reddito di cittadinanza, nonché ai centri per l’impiego le attività di controllo da effettuarsi sui progetti di servizio civile universale».

Salvini non è nuovo ad uscite ad effetto sul servizio civile sempre, almeno a parole, con lo stesso obiettivo: renderlo obbligatorio. Da dove nasca questa esigenze lo ha spiegato un anno fa su queste stesse colonne spiegando che «l’idea nasce durante un forum sul concetto di cittadinanza, i cui risultati dimostravano come soprattutto nelle giovani generazioni si stia perdendo il valore profondo di considerarsi parte attiva di una comunità. Fortunatamente non mancano le eccezioni: dalla Croce Rossa, alla Protezione Civile, ai Vigili del Fuoco, senza dimenticare l’associazionismo, gli educatori degli oratori, sono migliaia in Italia i giovani volontari che animano queste realtà fondamentali e spesso sopperiscono con il proprio slancio alle lacune dello Stato. In questo senso la sfida del servizio civile obbligatorio è quella di trasferire una consapevolezza diversa sulla parola “cittadino”, non più solo portatore di diritti, ma anche obbligato a dei doveri». Aggiungeva Salvini che «parlare di “doveri” è sempre scomodo, ma non vedo nulla di che allarmarsi: già ora lo Stato impone degli obblighi educativi per tutelare il bene degli studenti. Il servizio civile non sarebbe che un altro, e forse più importante, tassello nella formazione di uomini e cittadini più consapevoli di sé stessi e del mondo».

La sfida del servizio civile obbligatorio è quella di trasferire una consapevolezza diversa sulla parola “cittadino”, non più solo portatore di diritti, ma anche obbligato a dei doveri

Matteo Salvini

A dire il vero per come è stato costruito il decreto sul reddito di cittadinanza non saranno molti i giovani fra i 18 e i 28 anni nelle condizioni di presentare la domanda visto che la norma prevede che un figlio maggiorenne è considerato comunque a carico della madre e del padre se ricorre anche solo una di tre condizioni. La prima è che sia minore di 26 anni. La seconda è che sia «nella condizione di essere a loro carico ai fini Irpef». Infine, terza condizione, il figlio è considerato comunque a carico dei genitori se, pur non abitando più con loro, non ha a sua volta figli.

Se però ben intendiamo il senso della proposta leghista è che Salvini e i suoi avrebbero rinunciato a rendere il servizio civile universale obbligatorio per tutti (rimettendosi quindi nell’alveo della riforma del Terzo settore) salvo che per una particolare categoria di giovani: i giovani poveri. Se così inteso il servizio civile si trasformerebbe in uno strumento discriminatorio e velatamente punitivo.

Per andare incontro all’esigenza che Salvini evidentemente sente forte di formare «uomini e cittadini più consapevoli di sé stessi e del mondo», attraverso il servizio civile si sarebbe potuta scegliere un’altra strada? Sì. Quale? Quella di dotare il servizio civile universale di un budget sufficiente ad accontentare i 110mila ragazzi che hanno fatto domande nel 2018. E invece, ad oggi, con i meno di 200milioni di euro previsti nella legge di Bilancio saranno avviati appena 35mila volontari, ovvero il meno del 32% dei ragazzi che il servizio civile vorrebbero farlo. Senza che nessuno li debba obbligare. Poveri o ricchi che siano.


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