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Nicaso: «Sbagliato investire nella lotta al terrorismo e non sul contrasto alle mafie»

Complessità e criminalità vanno a braccetto nel mondo globalizzato. Non si può colpire il terrorismo, dimenticandosi delle sue interrelazioni con le reti transnazionali del crimine organizzato

di Redazione

«Trovo sbagliato investire sul terrorismo e non sul contrasto alle mafie. Occorre intervenire contemporaneamente in entrambi i settori». A sostenerlo è Antonio Nicaso, uno dei massimi esperti mondiali di criminalità organizzata, intervenuto in video conferenza da Toronto al Master in Intelligence dell’Università della Calabria, introdotto dal Direttore del Master Mario Caligiuri e alla presenza del procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri, con il quale ha scritto numerosi volumi, tra i quali il recente Storia segreta della ‘Ndrangheta.

«Le mafie – ha argomentato Nicaso – sono un fenomeno complesso in quanto non esprimono solo una mentalità ma sono anche il frutto di un organizzazione che ha inventato un’ideologia, creando una potente miscela tra tradizione e innovazione».

Senza ampie connivenze ed estese collaborazioni, non si spiegherebbe infatti il successo delle mafie a livello globale. In tale quadro, Nicaso ha sottolineato il fondamentale ruolo dell’Intelligence per prevenire e contrastare il fenomeno a livello nazionale e globale, con contatti strutturati ed efficaci. Per quanto riguarda la sicurezza le istituzioni politiche attendono risultati immediati che non sempre sono possibili, ha spiegato Nicaso. E quando si è in presenza di risorse economiche limitate si compiono delle scelte, privilegiando, come sta accadendo in questo momento, la lotta al terrorismo rispetto a quella contro la criminalità organizzata.

Nicaso ha poi detto che «l’Italia è più avanti rispetto agli altri paesi per l’esperienza maturata nel corso degli anni nel contrasto al terrorismo politico e alla criminalità organizzata», ma la strada è ancora lunga.


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