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Contro il cancro infantile #DiamoRadiciAllaSperanza

Il 15 febbraio si celebra in tutto il mondo l’International Childhood Cancer Day. In Italia Fiagop, la federazione delle associazioni di genitori di bambini e adolescenti ha scelto una manifestazione green: al posto del tradizionale lancio di palloncini saranno piantati dei melograni, pianta scelta per la sua resistenza. I miglioramenti nelle cure hanno fatto sì che oggi siano 44mila i trentenni italiani che hanno avuto il cancro da bambini

di Antonietta Nembri

In tutto il mondo, il 15 febbraio – XVII Giornata Mondiale contro il Cancro Infantile (International Childhood Cancer Day – Iccd), le associazioni di familiari di bambini e adolescenti colpiti dal cancro, unite nel network globale Childhood Cancer International (Cci), daranno vita ad iniziative scientifiche e di sensibilizzazione dell’opinione pubblica, di sostegno e vicinanza ai bambini e agli adolescenti e alle loro famiglie.

Nel nostro Paese la Giornata vuol essere l’occasione per riaffermare l’impegno dei genitori italiani riuniti nella Fiagop – Federazione Italiana Associazioni Genitori Oncoematologia Pediatrica, socio fondatore Cci, nella lotta contro i tumori infantili, nello sviluppo della cultura della prevenzione, nella tutela dei diritti dei bambini e degli adolescenti colpiti da questa malattia e della popolazione dei guariti.

In particolare, Venerdì 15 febbraio in molte città avrà luogo l’iniziativa di sensibilizzazione pubblica “Diamo radici alla speranza, piantiamo un melograno”, mentre il giorno successivo – sabato 16 febbraio – a Genova è in programma un convegno scientifico dal titolo “Uniti per guarire. Ricerca, Cura, Futuro: parole chiave in oncoematologia pediatrica” (vedi agenda online)

Il cancro nei bambini e negli adolescenti è una malattia curabile, ma continua ad essere la principale causa di morte nei pazienti pediatrici nel mondo, tra le malattie non trasmissibili. A livello mondiale ogni anno sono diagnosticati circa 300mila nuovi casi (una stima in difetto poiché in molti paesi non esiste ancora un registro). Ogni tre minuti nel mondo un bambino muore di cancro. Circa l’80% dei malati pediatrici vive nei Paesi a basso reddito, nei ‘sud’ del mondo, e, l’80% di loro muore di cancro, perché lì non avrà né una diagnosi corretta, né una possibilità di cura. Più di 100mila malati ogni anno potrebbero guarire se anche a loro fosse garantita una tempestiva diagnosi e l’accesso alle cure al pari dei loro coetanei dei paesi più sviluppati.
E non è un caso che a livello mondiale il Cci ha posto l’attenzione sul fatto che in molti Paesi a basso reddito la quasi totale disattenzione sul dolore si affianca alla difficoltà di accedere alle cure. Secondo l’Oms nel 65,6% delle nazioni non viene offerto alcun supporto palliativo. Per fortuna l’Italia non è fra queste. Gli hashtag con cui condividere questa preoccupazione sui social sono: #nomorepain e #ICCD2019.

Venendo al nostro Paese, in Italia, ogni anno, si ammalano di tumore (linfomi e tumori solidi) o leucemia circa 1400 bambini e 800 teenager. Grazie agli straordinari progressi fatti negli ultimi decenni, circa l’80% degli ammalati guarirà; rimane però quel 20% per il quale ancora non sono state individuate terapie efficaci.
Negli ultimi anni si sono infatti raggiunti eccellenti livelli di cura e di guarigione per leucemie e linfomi, rimangono ancora basse le percentuali di guarigione per tumori cerebrali, neuroblastomi e osteosarcomi.

Tuttavia una parte dei guariti potrebbe essere soggetta ad effetti collaterali a lungo termine causati dal trattamento subito. Inoltre, almeno il 50% dei farmaci usati per combattere la malattia, che si manifesta in oltre 60 tipi e sottotipi diversi, non è autorizzato per l’uso pediatrico, ed è usato off label, adattando ai bambini medicine per adulti “eppure i bambini non sono adulti in miniatura!”si ripete da tempo. Negli ultimi 10 anni in Europa, a fronte della sperimentazione di 50 nuovi farmaci anticancro per adulti, soltanto 2 sono stati quelli studiati per l'età pediatrica!
I miglioramenti delle cure hanno fatto sì che in Italia ci siano oggi circa 44mila soggetti che hanno avuto un tumore da bambini, con un’età media di 30 anni. «È una categoria di persone che ha tutte le possibilità e i diritti di vivere come tutti ma per i quali è giusto uno sguardo più attento», dichiara Angelo Ricci, Presidente Fiagop.

Negli anni scorsi la giornata mondiale veniva celebrata con un lancio di palloncini, quest’anno 15 febbraio segnerà la “svolta completamente green” di Fiagop con la messa a dimora di piante di melograno.
“Diamo radici alla speranza, piantiamo un melograno”
è il nome dell’iniziativa che avrà luogo in molte città italiane a cura delle associazioni federate Fiagop che metteranno a dimora i melograni presso ospedali e case d’accoglienza, giardini e spazi verdi eventualmente concessi da Comuni e dai privati che volessero sostenere l’iniziativa. Nel corso dell’evento saranno illustrate le caratteristiche del resistente melograno, simbolo di energia vitale, e particolare attenzione sarà posta ad avvicinare i bambini alla conoscenza del suo frutto salutare, formato dall’unione di piccoli chicchi.

Intorno ai piccoli melograni appena messi a dimora (per ammirarli nella loro bellezza bisognerà aspettare la primavera e l’autunno per poterne gustare i frutti) tutti i presenti riceveranno un piccolo tatuaggio temporaneo dal grande significato: è il Nastrino dorato, o Gold Ribbon, simbolo universale della lotta al cancro infantile. Dopo averlo applicato Fiagop invita a scattare un selfie da condividere sui canali social utilizzando l’hashtag #DiamoRadiciAllaSperanza, insieme ad un messaggio di affetto dedicato a tutti i piccoli e giovani guerrieri che combattono il cancro, alle loro famiglie, alle associazioni che li sostengono.
Luoghi e orari alla pagina giornatamondialecancroinfantile.it. Anche chi non sarà presente potrà comunque sentirsi parte dell’iniziativa dotandosi di qualche melagrana, se non ha l’alberello, e con un pizzico di solidale fantasia scattare un selfie creativo da condividere con l’hashtag #DiamoRadiciAllaSperanza.

La scelta di non utilizzare i palloncini nasce dalla consapevolezza che il mondo è pesantemente inquinato dai rifiuti plastici, e anche gli allegri palloncini sebbene in lattice biodegradabile, contribuiscono ad appesantire il problema e possono diventare, insieme al loro cordino, trappole mortali per la fauna. Così Fiagop ha voluto dare il suo piccolo contributo alla risoluzione del problema con la messa al bando dei suoi palloncini.


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