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Cooperazione & Relazioni internazionali

Ginevra diventa la platea dei diritti umani

47 film, 200 dibattiti e conferenze, 300 ospiti, tra cui l’artista Ai Weiwei e l’attore e attivista Forest Whitaker. Questi i numeri di Fifdh, il più importante evento a livello internazionale su diritti umani e cinema, che si tiene dall’8 al 17 marzo. Una rassegna a forte impatto sociale, che prevede programmi educativi per gli studenti, e coinvolge migranti e detenuti

di Cristina Barbetta

È la più importante rassegna internazionale dedicata al cinema e ai diritti umani. Si chiama Fifdh, e si tiene ogni anno a Ginevra, da 17 anni, in concomitanza con la sessione principale del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite.
«Questa edizione rende omaggio a potenti attori del cambiamento», spiega Isabelle Gattiker, direttore della manifestazione, che «in tutto il mondo, di fronte a situazioni inaccettabili, osano alzare la voce». Fifdh, Festival e forum internazionale per i diritti umani, si interrogherà su «nuove forme di resistenza artistica, politica e collettiva» e vuole essere un’occasione non solo per informarsi, ma anche per impegnarsi concretamente a favore dei diritti umani, attraverso strumenti concreti di coinvolgimento del pubblico.

L’inaugurazione è l’8 marzo, in occasione della giornata internazionale delle donne, con il film “On her shoulder”, che racconta la storia di Nadia Mourad, premio Nobel per la pace 2018, diventata la voce del popolo yazida e di tutti gli iracheni dopo essere sopravvissuta alla violenza e ai crimini di Daesh. Alla proiezione seguirà un dibattito, in presenza dell’Alto commissario dell’Onu per i diritti umani Michelle Bachelet e del Segretario di Stato svizzero per gli affari esteri, Pascale Baeriswyl.
Su 47 film in gara, la metà è stata realizzata da donne.

«Fedele al suo Dna, il panel dei film selezionati rende omaggio a coloro che resistono, a quei difensori dei diritti umani in pericolo, perseguitati, molestati, torturati in Siria, nella Repubblica Democratica del Congo o ancora in Cina», osserva Le Temps. Sono attesi circa 300 ospiti, tra i quali l’attore e attivista Forest Whitaker, impegnato per la pace nel Sudan del Sud, gli scrittori Roberto Saviano e Laurent Gaudé, la sociologa Saskia Sassen, l’artista Ai Weiwei e i registi Rithy Panh, Petra Costa e Amos Gitaï. Il festival sarà chiuso dallo scrittore francese Édouard Louis. Oltre a film, il festival presenta dibattiti, reading, conferenze, mostre fotografiche, e attività per i giovani, in 62 sedi a Ginevra e nella Svizzera di lingua francese.

È una rassegna a forte impatto sociale, che prevede programmi educativi per circa 3000 studenti, e coinvolge migranti, detenuti e pazienti adolescenti di day hospital psichiatrici, attraverso proiezioni gratuite e incontri con gli ospiti del festival.
Per il sesto anno consecutivo Fifdh sarà presente in 3 centri penitenziari che aprono le loro porte al cinema e alla tematica dei diritti umani.

Due giurie composte da studenti premieranno documentari e film in gara, insieme alla giuria internazionale: un’esperienza che permetterà ai ragazzi di «sviluppare curiosità cinematografica, spirito critico e sensibilità ai diritti umani», si legge in una nota di Fifdh.
Al termine del festival saranno conferiti 4 premi per il miglior documentario da una giuria speciale composta da pazienti adolescenti di day hospital psichiatrici e da carcerati. Come rileva Fifdh, quest’iniziativa capovolge la prospettiva: permette a persone che sono state giudicate di diventare giudici a loro volta e di acquistare fiducia nelle loro capacità critiche.

Il programma del festival è disponibile qui.

Foto di apertura e locandina: © Fifdh
Le altre foto sono della pagina Facebook di Fifdh


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