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51 progetti e 23, 5 milioni di euro complessivi: nel “Bando unico” del ministero Uildm è ancora prima

La UILDM per il secondo anno consecutivo conquista la prima posizione nella graduatoria del “bando unico” previsto dalla riforma del Terzo settore: 51 i progetti ammessi a finanziamento, per un totale di quasi 23,5 milioni di euro. Dopo il lavoro (proprio oggi ricorrono i 20 anni della legge 68/99), il focus di Uildm va sul diritto al gioco e sulla sensibilizzazione nelle scuole

di Redazione

Un’altra volta prima. L’Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare – UILDM per il secondo anno consecutivo ha conquistato la prima posizione nella graduatoria dei 101 progetti presentati al Ministero del lavoro e delle politiche sociali in risposta al “bando unico” previsto dalla riforma del Terzo settore, emesso a novembre. Il progetto vincitore quest’anno punta sul fare sensibilizzazione sulla disabilità nelle scuole e sull’istallazione di giochi accessibili nei parchi italiani. “A scuola di inclusione: giocando si impara” – questo il titolo del progetto – prevede la collaborazione in rete di una serie di soggetti attivi tra cui le 66 sezioni di UILDM, 17 amministrazioni locali e gli studenti di 17 scuole in 16 regioni italiane (Abruzzo, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sicilia, Sardegna, Trentino Alto Adige, Toscana, Veneto) e della provincia autonoma di Bolzano. La durata totale del progetto è di 18 mesi.

Al bando hanno risposto 101 realtà, con 51 progetti ammessi a finanziamento, per un totale di quasi 23,5 milioni di euro. A questo link la graduatoria e gli importi finanziati.

Tornando a “A scuola di inclusione: giocando si impara”, la prima fase prevede il coinvolgimento delle Sezioni UILDM, delle amministrazioni comunali e degli istituti comprensivi locali. La seconda fase prevede la realizzazione di attività di sensibilizzazione sul tema della disabilità negli istituti scolastici che partecipano al progetto. Successivamente le Sezioni UILDM e le amministrazioni locali individueranno 17 aree verdi e parchi da riqualificare con l’installazione di giochi accessibili ai bambini con disabilità. La quarta fase del progetto si strutturerà nell’organizzazione di eventi pubblici che vedranno la partecipazione dei “Ladri di carrozzelle”, un gruppo musicale composto da membri con diversi tipi di disabilità, sia psichica che fisica, e delle scuole coinvolte. Al termine sarà avviata un’attività di valutazione dell’impatto del progetto sul territorio.

In Italia si contano circa 4 milioni e 360 mila persone con una disabilità, pari al 7,2% della popolazione. Il MIUR rileva che nell’anno scolastico 2017/18 gli studenti con disabilità che vengono supportati nella didattica da un insegnante per il sostegno sono 272.167 (il 3,1 % degli iscritti). In Italia non esiste una normativa sulle attrezzature ludiche e negli oltre 8.000 comuni italiani esistono solo poco più di 430 parchi o aree verdi che prevedano al loro interno almeno una giostra accessibile, poco più del 5% del totale italiano.

«Dal 2017 UILDM sostiene il diritto al gioco di tutti i bambini installando insieme alle amministrazioni pubbliche giostre accessibili nelle aree verdi italiane. Questo nuovo bando ci permetterà di continuare a lavorare in quest’ottica, ma inserendo un importante elemento di novità: andremo a collaborare con gli studenti perché la scuola è il luogo primario della formazione di mentalità aperte e inclusive nei cittadini di domani e la prima palestra in cui essi imparano a mettere in pratica che la diversità è ricchezza per la nostra vita. Lavorare con i ragazzi nelle scuole significa costruire relazioni solide e far crescere tutta la comunità», commenta Marco Rasconi, presidente nazionale UILDM.

Lo scorso anno UILDM era arrivata prima con il progetto PLUS, per l’inclusione socio-lavorativa di 80 persone con disabilità in 16 regioni italiane. Proprio oggi ricorrono i 20 anni della legge 68/99 “Norme per il diritto al lavoro dei disabili”, ma il lavoro resta ancora una grande questione irrisolta.

In foto Marianna e mamma Ornella (Uildm Genova)


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