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Politica & Istituzioni

Dopo di noi: che fine ha fatto la relazione sul 2017?

Era attesa, secondo la legge, entro il 30 giugno 2018. Ma ancora non è stata presentata alla Camere. Un'interrogazione la richiede ai ministri Fontana e Di Maio

di Redazione

La relazione 2018 sulla legge sul Dopo di Noi? Ancora non si vede, benché sia prevista entro il 30 giugno di ogni anno. Di fatto, per la legge 112/2016, abbiamo ancora solo le informazioni rese con la relazione del 2017, che ha potuto però presentare solo le primissime informazioni, relative ai primi sei mesi di attuazione della legge, fra giugno e dicembre 2016. Del 2017, quando la legge in effetti ha iniziato a rodare, non sappiamo nulla. Ecco allora un’interrogazione parlamentare per chiedere ai Ministri del lavoro e delle politiche sociali e a quello per la famiglia e le disabilità quando verrà presentata alle Camere la seconda relazione sullo stato di applicazione della legge n. 112 del 2016. L’hanno presentata i senatori Pd (Iori, Marcucci, Malpezzi, Stefano, Comincini, Laus, Cucca, Sbrollini, Boldrini, Collina, Faraone, Alfieri, D'alfonso, Rojc, Marino, Patriarca, Bini, Fedeli, Vattuone, Pittella, Margiotta, Rossomando, Messina Assuntela, Giacobbe, Rampi, Cirinnà, Bellanova, Verducci, Sudano, D'arienzo, Ferrazzi, Valente, Astorre, Misiani, Ginetti, Parrini).

«La relazione del primo anno di attività pubblicata nel dicembre 2017, si è limitata a descrivere lo stato di avanzamento di questa prima fase in cui le Regioni hanno definito gli indirizzi di programmazione, propedeutica all'erogazione delle risorse per la realizzazione degli interventi sul territorio», scrive Patriarca: «l'analisi, quindi, fa riferimento alle risorse complessivamente stanziate nel biennio 2016-2017. Si tratta di una cifra corrispondente a poco più di 128 milioni di euro. Ma l'attuazione concreta degli interventi e dei servizi a favore dei beneficiari della legge è di competenza dei Comuni e dovrebbe essere oggetto della seconda relazione». La relazione attesa entro giugno 2018 non è arrivata e «ciò appare grave anche alla luce del fatto che l'attuazione della legge su base regionale sembra, però, procedere a velocità diversa da Regione a Regione. Risulta, infatti, che soltanto in Lombardia, Marche, Molise e Toscana si è partiti con la stesura dei progetti individuali previsti dalla normativa; nelle Regioni Lazio, Campania, Basilicata, Calabria si è dato avvio all'attivazione delle richieste di redazione e approvazione dei progetti individuali; in Friuli-Venezia Giulia e Veneto si è deciso di co-progettare con gli "enti gestori" e di attuare per loro tramite gli interventi previsti dalla legge n. 112 del 2016; Emilia-Romagna e Liguria sono invece partite dall'individuazione e dall'intervento sugli immobili. In altre Regioni, invece, il processo sembra ancora agli inizi: ad esempio in Abruzzo, Puglia e Piemonte risulterebbe essere stata avviata solo una programmazione di carattere generale».

Foto Unsplash


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