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Jorit e la nuova opera: il piccolo migrante morto con la pagella in tasca

Lo street artist realizza un altro grande murale a Palma Campania, comune situato nell'entroterra a est di Napoli

di Redazione

La periferie orientale di Napoli è spesso desolata e complessa. Nel territorio più giovane per demografia tra i dieci della conurbazione partenopea e con il più alto tasso di dispersione scolastica e disoccupazione, lo street artist Jorit Agoch ha iniziato con il progetto di riqualificazione urbana di varie zone.

L’ultima opera appena inaugurata rende omaggio al bambino che veste un giubbotto dove nella cucitura interna c’è la pagella scolastica, in arabo e francese. La sua è una delle storie raccontate dal nel libro di Cristina Cattaneo, professore ordinario di Medicina Legale presso l’Università degli Studi di Milano e direttore del Labanof (Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense), “Naufraghi Senza Volto”.

L'opera è divisa suddivisa in due. Nella parte bassa c'è il bambino, che l'autore ha chiamato Kukaa. nella parte alta del murales è raffigurato Thomas Sankara, primo presidente del Burkina Faso.

«Devono avere una vita dignitosa. Sono stato spesso in Africa, per loro è un dramma lasciare affetti e famiglie, vorrebbero restare nel proprio Paese per creare condizioni di vita migliori», ha dichiarato Jorit in un’intervista al dorso napoletano de La Repubblica.

«In lingua swahili Kuaa significa restare», ha dichiarato Jorit in un’intervista a La Repubblica, «per rivendicare il diritto di tutti a restare nella propria terra senza essere sfruttati da altri popoli, il diritto di contribuire allo sviluppo del proprio Paese senza essere schiavi.Sono stato spesso in Africa, per loro è un dramma lasciare affetti e famiglie, vorrebbero restare nel proprio Paese per creare condizioni di vita migliori».

Le immagini sono tratte dalla pagina Facebook dell'artista


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