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Pedofilia: in Europa 18 milioni di vittime di abusi

Domenica 5 maggio ricorre per il decimo anno la Giornata Nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia, istituita con la legge 41 del 2009. Telefono Azzurro presenta un dossier, che pubblichiamo

di Redazione

In Europa, quasi 18 milioni di bambini sono vittime di abuso sessuale1. Online, ogni 7 minuti una pagina web mostra immagini di bambini abusati sessualmente. Nel 2017 sono stati individuati 78.589 URL contenenti immagini di abuso sessuale su minori. Oltre la metà delle vittime, il 55%, ha meno di 10 anni. Si stima che l’abuso sessuale sui minori contribuisca all’insorgenza di disturbi psicopatologici: nel 23% dei casi le vittime di abuso necessiteranno di servizi di salute mentale e psichiatrici, anche nell’età adulta.

Telefono Azzurro ha fotografato il fenomeno nel Dossier Abuso sessuale e pedofilia, con i dati e le testimonianze raccolti attraverso i Servizi gestiti dall’associazione (numeri 114, 1.96.96, chat e social network): touch point di ascolto e intervento aperti a bambini, adolescenti e a tutti coloro che vogliono segnalare situazioni di emergenza, rischio e pregiudizio riguardanti l’infanzia e l’adolescenza. Trovate il dossier in formato pdf allegato a questo articolo.

E l’Italia?

“Il Dossier Abuso sessuale e pedofilia di Telefono Azzurro fotografa, attraverso i 100 casi gestiti dal Servizio 114 Emergenza ed i 124 casi gestiti dal Centro di Ascolto 1.96.96, fenomeni purtroppo in crescita – dichiara Ernesto Caffo, Presidente “SOS Il Telefono Azzurro Onlus” e Professore Ordinario di Neuropsichiatria Infantile, Università di Modena e Reggio Emilia – Considerando in particolare le segnalazioni giunte al Servizio 114, nel 2018 i casi di abuso sessuale in cui il presunto responsabile è un adulto estraneo al bambino sono il 15,9% contro il 10,5% rilevato nel 2017. I casi in cui il presunto responsabile è un genitore salgono dal 34,2% del 2017 al 40,6% del 2018. Telefono Azzurro offre ascolto e, quando necessario, attiva interventi sul territorio, tramite una rete multi-agency. Ma soprattutto lavora per creare una cultura del rispetto e di contrasto all’abuso verso bambini e adolescenti, coinvolgendo tutti gli stakeholder: società civile, istituzioni, professionisti del settore e i ragazzi stessi”.

Sempre l’osservatorio del Servizio Emergenza Infanzia 114 mostra che nel 2018 le vittime sono state per il 66,2% soggetti di sesso femminile, per il 46,8% avevano meno di 10 anni e per il 32,5% fra i 15 e i 17 anni. Il 94,7% dei casi gestiti riguardava bambini e adolescenti di nazionalità italiana e la regione maggiormente coinvolta è stata il Lazio (20,3% dei casi), seguita dalla Lombardia (18,9%) e dalla Campania (14,9%).

Nel 39,8% dei casi il luogo in cui si verifica la situazione riferita a Telefono Azzurro è la propria casa, seguita da Internet con il 33,7% dei casi. Inoltre, il presunto responsabile della situazione d’emergenza che si verifica offline è nel 60% dei casi un genitore o un membro della famiglia, nel 15,9% un estraneo adulto, nel 10,1% un conoscente. Per quanto riguarda l’abuso online (tra cui

sexting e sextortion, pedopornografia online, adescamento di adulto su minore) il presunto responsabile delle violenze è nel 37% dei casi un adulto estraneo al bambino.

“Questi dati, molto importanti per comprendere il fenomeno, sono indicativi di una realtà di portata maggiore, che riguarda tutte quelle vittime che restano in silenzio – aggiunge Caffo – Per questo motivo è molto importante diffondere indicazioni che favoriscano una cultura dell’ascolto e rendano accessibile la denuncia, per rompere il silenzio sugli episodi che normalmente restano sconosciuti e impuniti e consentire l’intervento e l’aiuto più appropriato per ciascun caso”.

RACHELE, MARTINA, GIOVANNA: STORIE DI ABUSO NELLA VITA E SUL WEB

“L’anno scorso l’allenatore aveva iniziato con piccole attenzioni a qualcuna di noi, come portarci dei piccoli regalini in cambio di baci sulla guancia, così per scherzare, diceva”. “Le ho chiesto un favore, e l’educatrice mi ha detto che lei non è mia madre, ha iniziato a urlare e a dire che non ho una madre”. “Mi piacciono le ragazze piccole e fresche, mi scriveva nella chat room”.

Sono pezzi dei racconti di alcune adolescenti a Telefono Azzurro. Storie che si verificano nei contesti che dovrebbero essere sicuri per i ragazzi, a cominciare dalla famiglia e dagli ambiti normali della vita quotidiana come la palestra. E oggi amplificate nella dimensione virtuale del web, che la mancanza di fisicità rende solo apparentemente meno insidiosa.

Sexting e sextortion, revenge porn, adescamento online, pedopornografia, live distant child abuse sono fenomeni che trovano nella rete il loro canale di diffusione. Il sexting rappresenta il 9% dei casi gestiti da Telefono Azzurro attraverso il Servizio 114 nel 2018, in crescita rispetto al 6,3% del 2017. Mentre i casi di pedopornografia online sono passati dal 6,3% del 2017 al 7,5% del 2018.

DIECI CONSIGLI PER I RAGAZZI

Web o vita reale, quali indicazioni si possono dare a bambini e adolescenti perché sviluppino una consapevolezza della loro libertà di scelta, soprattutto rispetto a temi così delicati come la sessualità?

Da 30 anni SOS Il Telefono Azzurro offre ascolto e aiuto psicologico, ma anche formazione, pensata per gli insegnanti, le famiglie e anche direttamente per i ragazzi.

1. Se non ti va di fare qualcosa, hai il diritto di dire di no, anche se te lo chiede una persona di cui hai fiducia, o di cui sei innamorato.

2. Puoi acconsentire all’attività sessuale solo se sei libero di scegliere: se sei stato manipolato, spaventato, minacciato o se hai bevuto troppo non puoi decidere liberamente.

3. Non fare niente che non ti va di fare per paura di perdere qualcuno. Se non rispetta il tuo punto di vista, forse non tiene veramente a te.

4. Ciò che è privato è solo tuo e decidi tu se, quando, come e con chi condividerlo.

5. Un interesse improvviso ed esagerato nei tuoi confronti da parte di qualcuno che non conosci bene e del quale non credi ancora di poterti fidare ti deve insospettire.

6. Essere innamorati di qualcuno non significa necessariamente avere delle relazioni intime e avere delle relazioni intime non significa essere innamorati.

7. Non sentirsela di avere una relazione intima con qualcuno non è segno di immaturità: solo tu hai il diritto di scelta sul tuo corpo.

8. Il consenso a una relazione intima deve durare per tutto il rapporto: se a un certo punto vuoi smettere, puoi! Scegliere è un tuo diritto.

9. Quello che hai subito non è colpa tua. È normale provare vergogna o paura, ma l’abuso non è dipeso da te.

10. Abuso non è solo qualcosa di violento, o doloroso fisicamente, ma è tutto ciò che non permette di scegliere, e può avvenire tramite Internet. Se pensi di averne bisogno, o se hai un dubbio, prova a fidarti di un adulto di riferimento, o di un professionista. Se non riesci a parlarne e a voce, puoi anche scriverlo. Ricorda che non sei solo e che ci sono sempre persone pronte ad ascoltarti e supportarti, senza giudicarti.

LA CALL TO ACTION DI TELEFONO AZZURRO PER CONTRASTARE IL PROBLEMA

  • Affrontare il problema dell’abuso sessuale dei minori a partire da una prospettiva multidisciplinare che permetta l’implementazione di interventi multilivello;
  • disegnare programmi educativi e di prevenzione innovativi e dedicati anche ai più piccoli, che includano le famiglie e gli adulti di riferimento;
  • predisporre formazione specialistica per i professionisti che lavorano nel campo dell’educazione, dell’infanzia e dell’adolescenza;
  • stabilire standard qualitativi minimi per i professionisti e gli operatori a contatto con bambini e adolescenti;
  • applicare child protection policies adeguate grazie alle quali il lavoro dei professionisti a contatto diretto con bambini e ragazzi in ambito organizzativo ne tuteli il benessere e la sicurezza;
  • basare l’intervento e i percorsi di trattamento per le vittime e gli autori di reato su evidenze scientifiche grazie alla condivisione di best practices dall’efficacia comprovata;
  • mobilitare tutta la società civile, le istituzioni, le organizzazioni e le realtà associative, le forze dell’ordine, i professionisti del settore e i bambini e ragazzi stessi nel contrasto all’abuso;
  • coinvolgere bambini e adolescenti nell’ideazione di progetti e programmi e ascoltare sempre la loro voce, promuovendone l’espressione in contesti adeguati, a loro misura e di fiducia.